
La pioggia di ricorsi (oltre 3mila secondo le stime) da parte dei candidati che non hanno superato il test, ha convinto i giudici a vederci chiaro: nel mirino del Tar è quindi finito il coefficiente di equalizzazione delle prove, meccanismo che i giudici ritengono minare ”la par condicio tra i candidati”.
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Il Tar del Lazio annulla il Tolc Med 2023: salvo chi l'ha superato
Non è stato esattamente un esperimento felice quello del TOLC Med, il nuovo test di Medicina inaugurato appena lo scorso anno. Già a settembre il test del CISIA era finito nella bufera, per la fuoriuscita delle domande che venivano pubblicate in gruppi Telegram. E, questa volta, la situazione non sembra migliore.I giudici hanno infatti messo sotto la lente d'ingrandimento l’intero impianto e, in particolare, è il coefficiente di equalizzazione l'imputato principale. Secondo i giudici infatti si tratterebbe di un meccanismo intriso di ”elementi di alea che, da un lato, non sono giustificati da esigenze oggettive della selezione e, dall’altro, non consentono un ordinamento degli aspiranti sulla base della sola performance, essendo la relativa posizione influenzata, in maniera anche significativa e determinante l’accesso ai corsi di laurea, dall’attribuzione di un fattore di parametrazione del punteggio che limita, in modo per ciascuno diverso, il punteggio massimo raggiungibile e che mina, pertanto, la par condicio tra i candidati”.
Tuttavia anche se il test sarebbe da ripetere, secondo i giudici questo determinerebbe un “inaccettabile pregiudizio all’interesse generale alla formazione del personale medico, con effetti che si proietterebbero negli anni a venire in termini di carenza di risorse specializzate e di minore offerta di servizi sanitari”.
Test e graduatoria annullati, quindi, ma restano salve le posizioni di tutti quegli studenti che hanno superato le prove, e si sono già iscritti alla facoltà di Medicina e Chirurgia, o devono perfezionare l’immatricolazione. Ma restano tante le questioni ancora da capire. Innanzitutto la posizione dei ricorrenti, che alla fine di tutto questo polverone sembra siano destinati a rimanere comunque fuori: infatti, si legge, “va, in primo luogo, escluso che, quale conseguenza dell’annullamento, il ricorrente possa essere ammesso in soprannumero al corso di laurea presso l’Ateneo indicato come prima scelta o presso altre Università”.
Brutte notizie anche per chi è in attesa di scorrimento: la sentenza infatti annulla la graduatoria e i suoi ulteriori aggiornamenti, ma non può invalidare le immatricolazioni. Su queste basi solo chi è già entrato, come detto in precedenza, può mantenere il suo posto. Nessun “nuovo” studente sarà ammesso in facoltà, salvo appunto quelli che, in base all’ultimo scorrimento della graduatoria, oggi hanno un posto assegnato che devono solo scegliere di occupare.
Avvocato Bonetti: "Una sentenza che scontenta un po’ tutti"
Secondo l’avvocato Michele Bonetti, tra i massimi esperti in Italia sulla materia, sentito da Skuola.net, si tratterebbe di "una sentenza che scontenta un po' tutti, e quindi è chiaro che sarà una sentenza oggetto di appello".Riguardo alle motivazioni, si è poi chiarito che il problema non è stato tanto il caso delle domande pubblicate su Telegram: "Il problema era sull'algoritmo" dichiara Bonetti. Il sistema di equalizzazione delle domande che assegnava un coefficiente a seconda del grado di difficoltà dei quiz, al fine di "equiparare" tutti i risultati. "Chiederemo direttamente l'ammissione sovrannumeraria, e non questo annullamento", annuncia Bonetti.
Gli studenti dell'UDU: eclatanti le illegittimità, auspichiamo l'ammissione in sovrannumero
"Erano diverse le eclatanti illegittimità che, affidandoci agli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, abbiamo denunciato dinanzi al TAR Lazio che, fra le altre cose, ha accolto il ricorso ordinando al CISIA di consegnare le prove rendendo così la banca dati non più segreta ma pubblica" scrivono in un comunicato stampa gli studenti dell'UDU.Gli universitari puntano il dito contro il sistema del punteggio equalizzato: "L'ulteriore denuncia rivolta al TAR - spiegano dall UDU - "riguardava le modalità di attribuzione del punteggio del procedimento di equalizzazione, giacché abbiamo dimostrato che vi è una differenza di oltre 7 punti di bonus attribuito alle prove dei candidati tale che, come oggi il T.A.R. con una sentenza ha confermato che il valore statistico di equalizzazione si "erge a vero giudice dell’ammissione o meno". Come avevamo denunciato nei ricorsi, dunque, l'ammissione è stata decretata dal bonus dell'equalizzatore."
Eppure la sentenza che annulla il TOLC Med del 2023 non soddisfa i rappresentanti, anche perché i ricorrenti non ne avranno alcun giovamento. Così, per loro, la soluzione messa in campo “rischia di creare disparità ed ingiustizia ancora peggiori." Bloccando le successive immatricolazioni per scorrimento e non autorizzando le ammissioni dei primi ricorrenti vittoriosi in sovrannumero, si aprirebbe infatti la strada ad altri ricorsi: "Ciò, evidentemente non ristora chi ha impugnato la graduatoria né pone rimedio ai danni del sistema TOLC-Med, ma, anzi, si limita a creare un'ulteriore disparità, lasciando, inoltre, un migliaio di posti non assegnati."
La richiesta è quindi l'ammissione sovrannumeraria dei ricorrenti, in modo da porre, "vera giustizia per i tanti studenti pregiudicati da un sistema irrazionale e, secondo il Tar Lazio, illegittimo".