
2000 posti riservati a coloro che quest’anno avrebbero superato i test d’ingresso se solo il bonus maturità non fosse stato abolito all’ultimo minuto. Ma dal prossimo anno. Questa la proposta del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, in risposta a quella dell’on.
Giancarlo Galan (PdL) che vorrebbe la loro immatricolazione con effetto immediato. Insomma, è nuovamente stallo per il decreto Istruzione che lunedì prossimo deve essere portato in aula, essendo in scadenza a novembre, e che ancora attende il primo ok dalla Camera.IMMATRICOLATI SUBITO - Proprio la scorsa settimana è arrivata la proposta dell’on. Galan di immatricolare tutti i candidati che, avendo svolto il test per accedere alle facoltà ad accesso programmato, non ce l’hanno fatta per un soffio. Il motivo? L’abolizione in extremis del bonus maturità che avrebbe garantito loro la frequenza al corso di laurea da sempre agognato. Un’immatricolazione che, per Galan, avrebbe dovuto avere effetto immediato, anche se in soprannumero. Questa la soluzione piddiellina che avrebbe risolto il problema dei ricorsi che si prospettano.
PER IL MINISTRO MEGLIO ASPETTARE - Ma il ministro Carrozza non sembra essere d’accordo. Per lei sarebbe meglio garantire l’accesso alle facoltà di questi ragazzi, ma dall’anno prossimo in modo da evitare il sovrannumero di iscritti. E nel frattempo? I candidati potrebbero iscriversi, anzi è consigliabile che lo facciano secondo Carrozza, ad un corso di laurea simile a quello per il quale hanno effettuato i test lo scorso settembre. In questo modo potrebbero sostenere tutti quegli esami in comune e che l’anno prossimo varranno anche alla facoltà desiderata.
DECRETO STAGNANTE - Ma Galan non ci sta e minaccia di dimettersi sulla questione del bonus maturità, promettendo di non votare la conversione in legge del decreto Istruzione. Insomma, sembra in atto un vero e proprio braccio di ferro fra le forze politiche non sembrano voler ammorbidire le loro posizioni. Ma che saranno costrette a farlo se voglio vedere la conversione del decreto tanto a cuore al ministro Carrozza.
Serena Rosticci