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Epicuro fornisce la via d’accesso alla felicità, che equivale all’abbandono delle passioni. Tutto
questo è espresso nel tetrafarmaco, una ricetta della felicità. Il filosofo esprime quattro paure
nella “Lettera a Meneceo”. La
comuni a tutti gli uomini, e ne elenca anche i modi per risolverle
prima paura umana è quella degli dei. Epicureo non rifiuta l’esistenza delle divinità, ma afferma che
essi sono estranei al mondo umano, e quindi a tutte le vicende che riguardano gli esseri viventi: “Da
ciò i più grandi danni e vantaggi si ritraggono dagli dei; essi, infatti, dediti di continuo alle proprie
Non c’è nulla
virtù accolgono i loro simili, tutto ciò che non è tale considerano come estraneo”.
dunque da temere, in quanto loro non hanno contatti con il mondo materiale. La seconda paura
umana è quella inerente alla morte. Non deve essere temuta in quanto “ quando noi ci siamo non c’è
la morte, quando c’è la morte noi non siamo più noi”; il vero saggio né rifiuta né teme la morte,
perché non è né contrario alla vita, né reputa un male il non vivere. La terza paura degli uomini è la
mancanza del piacere, ma non è temere in quanto esso è facilmente raggiungibile, anche se bisogna
tenersi lontani da quello che è l’edonistico. L’ultimo timore degli uomini è il dolore: “Se il male è
lieve, il dolore fisico è sopportabile, e non è mai tale da offuscare la gioia dell'animo; se è acuto,
passa presto; se è acutissimo, conduce presto alla morte, la quale non è che assoluta insensibilità. E i
mali dell'anima? Essi sono prodotti dalle opinioni fallaci e dagli errori della mente, contro i quali c'è
la filosofia e la saggezza.”.
Inglese
Oscar Wilde was born in Dublin. He travelled a lot in Usa in
which he gave some lectures on the Pre-Raphaelites and
the Aesthetes. On his return to Europe, he married C.Lloyd
who bore him two children. At this point of his carreer he
was most noted as a greet talker and he was appreciated
in social events of that period. His most famuos novel are
“The Picture of Dorian Gray” and “The Importance of Being
Earnest”. The novel and the tragedy gave, to the writer, an
immoral reputation. He had a homosexual relation with a
young boy, Lord Alfred Douglas, and for this reason he
went to prison. When he was free he was a broken man
and went into exile in France, where he died.
Wilde totally adopted “the aesthetic ideal”, as he affirmed
in one of his famous conversations “My life is like a work of
art”. He lived the double role of rebel and dandy. The
dandy is an aristocrat whose elegance is a symbol of the
superiority of his spirit. For a dandy, life is concentrated on
pleasure; infact Wilde was interested in elegant clothers,
good conversation, delicious food and nice boys.
The concept of “Art for Art’s Sake” was to Wilde a moral
imperative. He believed that only “Art as the cult of
Beauty” could prevent the murder of the soul. Wilde
perceived the artist as an alien in a materialistic world, he
wrote only to please himself.
The Picture of Dorian Gray
Dorian Gray is a young man whose beauty fascinates an
artist, Basil Hallward, who decides to paint him. While the
young man’s desires are satisfied, including that of eternal
youth, the signs of age appear on the portrait. So Dorian
sells his soul to the devil. Dorian lives only for pleasure,
making use of everybody and letting people die because of
his insensitivity. When the painter sees the corrupted
image of the portrait, Dorian kills him. Later Dorian wants
to free himself of the portrait, witness to his spiritual
corruption, and stabs it, but he mysteriously kills himself.
In the very moment of death the picture returns to its
original purity, and Dorian’s face grows old.
Nella dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti, scritta e ratificata il 4 luglio del 1776, è
presente tra i primi diritti quello alla felicità, in quanto ogni uomo ha il diritto di cercare un proprio
percorso che lo porti ad essa; ciò è strettamente collegato alla libertà individuale, in quanto è
attraverso essa che si può arrivare a tale scopo. La dichiarazione si apre con un preambolo nel quale
i rappresentanti dei 35 stati riuniti in congresso dichiararono che la nazione deve liberarsi dalla
madrepatria in quanto è proiettata verso un progetto di incremento di importanza, tale da renderla
uguale alle altre nazioni: infatti, gli uomini sono creati in modo uguale, ed hanno ricevuto da Dio gli
stessi diritti, che sono definiti inalienabili, quali la vita, la libertà e la ricerca della felicità. A tale
funzione è istituito il governo, il quale deve garantire ad ogni singolo individuo questi tre diritti
fondamentali, e solo nel caso in cui esso non riesca a mantenere tali diritti, il popolo può abolire il
governo.
Dopo una lunga serie di battaglie a cui presero parte anche la Spagna, la Francia e l’Olanda, la Gran
firmò il 3 settembre del 1783 un trattato che definì l’indipendenza delle ex-colonie
Bretagna e
e il 1848 si arrivò all’unificazione degli Stati Uniti
stabilì i confini del nuovo stato. Tra il 1800
quasi fino a formare quelli che sono gli attuali confini dell’America (mancavano solo l’Alaska e le
Hawaii). A partire dalla fine de 18° secolo fino al 1860 si ebbe ogni venti anni un incremento pari al
doppio della popolazione ed insieme ad esso si svilupparono i collegamenti fluviali e ferroviari, che
resero possibile la cosiddetta “corsa all’ovest”. Ad incrementare quest’ingente crescita, oltre al
naturale incremento di popolazione, contribuì anche un massiccio arrivo di immigrati, come
agricoltori e operai, provenienti dall’Irlanda. Con questa crescita si ebbe un dislivello fra gli stati
del nord, più avanzati, e gli stati del sud, più arretrati e con ancora in atto la schiavitù, abolita da
tempo nel nord. Per cui il sud dichiarò guerra al nord, una guerra lunga 4 anni, passata alla storia
con il nome di “guerra di secessione”, e si concluse con l’abolizione della schiavitù che permise
l’entrata degli stati meridionali nella confederazione americana. Nella prima guerra mondiale, gli
stati uniti entrano in scena nel 1917 a fianco dell’intesa, e il presidente Wilson in un messaggio al
congresso degli Stati Uniti, enunciò il suo programma di pace, articolato in 14 punti che toccavano
tanto le questioni poste dalla guerra quanto quelle preesistenti alla guerra stessa. Il programma era
incentrato sul rispetto delle nazionalità e sul diritto dei popoli all’autodecisione, e sanciva la Società
delle Nazioni.
Οὐκ ἔστιν ἡδέος ζῆν ἄνευ
τοῦ φρονίμος καὶ καλῶς
δικαίως <οὐδὲ φρονίμως
καὶ καλῶς καὶ δικαίως >
ἄνευ τοῦ ἡδέος ὅτῳ δὲ
τοῦτο μὴ ὑπάρκει, οὐκ
ἔστι τοῦτον ἡδέως ζῆν. (Non è possibile vivere
felici se non si vive una
vita saggia bella e
giusta, né vivere una vita
saggia bella e giusta
senza vivere felici. A chi
manca ciò non è
possibile viver felice.)