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Introduzione Moda: tutti i suoi aspetti, tesina
La seguente tesina terza media prende in riferimento il tema della moda in tutti i suoi aspetti e contaminazioni; collegato ai cambiamenti sempre più veloci della società. Tale tesina vuol esser dunque una chiave di lettura per capire meglio l’essere umano. I collegamenti che possiamo trovare sono i seguenti:
Storia - Storia della moda XX SECOLO
Storia dell'arte - Arte che si ispira alla moda e moda che si ispira all'arte
Italiano - Moda nella letteratura
Scienze - Anoressia
Geografia - Presentazione di abiti tipici di quattro continenti prima della globalizzazione
Disegno tecnico - Energia solare e i vestiti
Inglese - Moda punk
Educazione Fisica - Moda dello sport
Musica - Musicisti che usano la moda per esprimere la loro arte
I CONTENUTI
STORIA // LA STORIA DELLA MODA DEL XX SECOLO.
• S T O R I A D E L L’A R T E / / ARTE CHE SI ISPIRA ALLA E
• M O D A C H E S I I S P I R A A L L ’A R T E .
ITALIANO // L A M O D A N E L L A L E T T E R AT U R A I TA L I A N A .
• SCIENZE // L ’A N O R R E S S I A .
• GEOGRAFIA // L A P R E S E N TA Z I O N E D I A B I T I T I P I C I D I Q U AT T R O
• CONTINENTI PRIMA DELLA GLOBALIZZAZIONE.
D I S E G N O T E C N I C O / / ENERGIA SOLARE E I VESTITI.
• INGLESE // LA MODA PUNK.
• SPORT // L A M O D A D E L L O S P O R T.
• MUSICA // I MUSICISTI CHE USANO LA MODA
• PER ESPRIMERE LA LORO ARTE. 3
Perche’ ho scelto moda ?
Mi interessa molto questo argomento perche’ e’ collegato ai cambiamenti
sempre piu’ veloci della societa’. E dunque una chiave di lettura per capire
meglio l’essere umano. In questa tesina ho voluto approfondire le notizie sul
mondo della moda in tutti i suoi aspetti e contaminazioni. La moda e’ molto
utile a ricostruire un epoca e anzi spesso ne e’ lo specchio socio-culturale. 4
Introduzione
moda modus, maniera, norma, regola.
Il termine deriva dal latino che significa Questa tesina si
propone di descrivere i cambiamenti nel mondo della moda attraverso i secoli, con particolare
riferimento agli eventi dell’ultimo secolo.
L’uso di abbigliarsi e’ sempre stato presente nella storia dell’uomo sin dalla preistoria, e si basa su
proteggersi,
tre fattori principali. Il primo rimanda al bisogno di il secondo si lega al senso del
pudore, tipico degli uomini, come la celeberrima foglia di fico. Ultimo ma non importante e’ la
divisioni sociali,
funzione di ornamento che fino a tempi recenti ha rappresentato anche le
distinguendosi in maniera netta tra le classi abbienti e I ceti sociali poveri. Per lunghi secoli infatti
le trasformazioni dell’abito sono avvenute secondo regole molto rigide con lo scopo di
sottolineare l’importanza gerarchica di un gruppo rispetto alla gente comune. Solo a partire dalla
rivoluzione francese queste regole rigide si aprono all’inventiva e al gusto determinando il
passaggio dal mondo antico al concetto di epoca moderna. 5
STORIA
La storia della moda e’ strettamente influenzata dagli eventi socio-culturali e ne rispecchia
• fedelmente I mutamenti. A partire dal XX secolo, grazie alle nuove tecnologie e sopratutto
sospinti dai nuovi mezzi di comunicazione, i cambiamenti nel mondo della moda si susseguono a
una velocita’ mai registrata prima. L’abito, da bene artigianale di lusso citato anche nei lasciti
testamentari, nonche’mezzo per ribadire la supremazia di una classe sociale, si trasforma in
oggetto prodotto industrialmente e a diffusione di massa .
Inızıo XX secolo
Tra l’inizio del secolo e la fine della prima guerra mondiale si assiste agli esperimenti
delle avanguadie artistiche, prima fra tutte quella del futurismo italiano. 6
STORIA
Futurismo
Il nasce in Italia nel 1909, quando Filippo Tommaso
Marinetti pubblica il Manifesto Futurista su vari quotidiani nazionali e
poi su Le Figaro. A questo primo e fortunatissimo manifesto ne
seguiranno altri come quello dei Pittori futuristi. Nel 1912 gli aderenti
sono 120.000. Sono invece Giacomo Balla e Fortunato Depero a
Moda Futurista.
introdurre il concetto di Il futurismo è poesia, pittura,
musica, gastronomia; è vita, quindi anche moda. Una speculazione
tutta teorica, almeno all’inizio quando Balla presenta Il manifesto del
vestito antineutrale nel settembre 1914. Una piccola parte dei modelli
ideati vengono realizzati dai futuristi che li indossano, ed è una foto
scattata il 14 gennaio 1924 a Torino che li ritrae all’uscita dal teatro
dopo uno spettacolo della Compagnia del Nuovo Teatro
Futurista. Filippo Tommaso Marinetti e Francesco Cangiullo stanno
completi neri, bombetta in testa e
dritti e seri nei loro elegantissimi
panciotto: una moda da circolo, un modo per veicolare le proprie idee,
sempre e comunque. Il vestito è il medium perfetto tra arte, vita e
propaganda futurista. 7
STORIA
"Se dipingere è un astratto decorativismo cromatico i
Sono da
vestiti sono una semplice estensione di questo".
abolire quei tratti noiosi e borghesi ormai troppo
ottocenteschi.
Via i colori sbiaditi, la simmetria nei tagli, i bottoni
• inutili, i risvolti, i polsini, l’uniformità. La geometria è
introdotta nell’abbigliamento per scongiurare il rigore
i vestiti devono trasmettere vitalità, i
borghese,
colori devono essere brillanti, le linee dinamiche, il
movimento del corpo deve essere favorito, non
ostruito.
Il vestito futurista deve essere energico, vitale,
• dinamico: via a geometrie siano esse triangoli, coni,
ellissi, spirali, i colori devono essere fluorescenti,
vividi, togliere il grigiore. Abiti semplici e comodi,
facili da mettere e da togliere, per le nuove vite
futuriste ad alta velocità. 8
STORIA
Anni’20
E’ appena finita la prima guerra mondiale e anche la moda
comincia a riprendersi.
A partire dagli anni ’20 si fa prepotentemente largo in Europa la
moda Americana, supportata dalla nascita dello star system
holliwoodiano, anche se il predominio nel settore della Francia
rimaneva inalterato. E’ il periodo del cosidetto stile Charleston,
che prendeva il nome da un ballo molto in voga negli Stati Uniti e
che rappresentava dopo gli orrori della grande guerra, la voglia
di vivere la vita gioiosamente. Risale a questo periodo un cambio
decisivo nella societa’:la donna, ormai emancipata, assume un
ruolo attivo nel mondo del lavoro e nel campo degli studi. Di
questo periodo le invenzioni visionarie di Coco Chanel, che
propone un nuovo modello di abito da donna semplice ma
elegante, vagamente mascolino, tra qui spicca il tutt’ora attuale 9
tailleur. STORIA
Anni 30
Il 30 gennaio 1933 Hitler viene eletto Cancelliere tedesco.
Inizia il regime nazista in Germania che porta alla seconda
guerra mondiale.
Vengono costruiti i primi campi di sterminio e
l’antisemitismo diventa sempre piu’ marcato.
Da quel momento in poi molti artisti fuggono dalla
Germania.
Negli anni trenta il look femminile,sempre piu’ veicolato
dalle star del cinema, si adolcisce, mentre diventa sempre
piu’ diffuso l’uso del pantolone. Fino alla fine degli anni’40,
anche a causa della seconda guerra mondiale non ci sono
grandi cambiamenti. 10
STORIA
Anni ’40 e il dopoguerra
Benito Mussolini e Adolf Hitler sono le principali
figure naziste e fasciste di questo periodo.
La Germania applica i principi della guerra lampo e
nel giro di pochi mesi invade la Danimarca, la
Norvegia, il Belgio, Il Lussemburgo e la Francia. A
causa della guerra non ci sono tanti cambiamenti in
questo periodo, finita la guerra
Rivoluzionario fu Cristian Dior che nel 1947 lancio’ il
celeberrimo “new look” che simboleggiava il simbolo
di un futuro positivo, che diventa l’esempio da
seguire in tutto il mondo e che proponeva per la
prima volta l’abbinamento dei vestiti agli accessori. 11
STORIA
Anni’50
Negli anni’50, si afferma definitivamente il “pret a porter”, mutuato
dall’ espressione americana “ready to wear” che significa abito pronto
da indossare, e che indica la produzione industriale di qualita’
alternativa alla “haute couture” (alta moda). In questi anni oltre al
cinema, la moda comincia ad essere influenzata anche dalla musica. E’ il
periodo del rock’n roll che, insieme al successo del film «Il Selvaggio»
interpretato da Marlon Brando, traina la diffusione dei blue jeans e
della t-shirt. Per la prima volta la moda si impone come fenomeno di
massa e si apre ai teenagers. Nello stesso periodo si sviluppa anche la
moda per il tempo libero e sulle spiaggie fa la sua comparsa il bikini. In
Europa sono gli anni della ricostruzione e del miracolo economico.
Anche se Parigi continua a dettar legge, nasce a Firenze l’industria della
moda italiana e nel 1952 a Palazzo Pitti si tiene la prima di molte sfilate
e manifestazioni. Ancora protagonista troviamo Coco Channel mentre la
guida della maison Dior alla morte del suo fondatore viene presa da Yves
un successo
Laurent, la cui prima collezione, chiamata linea trapezio ha 12
travolgente. STORIA
Anni’60
I” mitici anni sessanta” sono stati certamente il decennio
caratterizzato dal piu’ importante rinnovamento
generazionale del secolo scorso. Gli eventi di quegli anni
avrebbero inevitabilmente influenzato e modificato I valori
e lo stile di vita delle nuove generazioni. Nel campo della
moda la piu’ importante novita’ rispetto al decennio
precedente e che il centro si sposta da Parigi a Londra. E’
infatti l’Inghilterra il paese in cui nascono le prime ribellioni
giovanili. I giovani indossano giubbotti di cuoio borchiato,
stivali,jeans sdruciti e macchiati, fazzoletto al collo da alzare
sul viso e capelli tenuti alti con la brillantina.Per le donne
compare una grandissima novita’: nel 1964 Marly Quant
inventa la minigonna. Da adesso in poi le donne usano un
abbigliamento estremamente giovanile, con miniabiti
,tailleur, collant delle fantasie vivaci e dai colori sgargianti e
fantasie optical. 13
STORIA
Inoltre, dato il periodo, l’attenzione e’ rivolta verso le
stelle, l’universo e I viaggi spaziali, e Pierre Cardin lancia
una collezione ispirata agli astronauti.In quest’eopca
chiamata anche «swinging sixtys» si respira aria di
progresso,di novita’ e di avanguardia in tutti i campi .I
creatori di abiti , decisi a celebrare la modernita’, si
concentrano sullo sviluppo di nuovi materiali e colori.
Vengono utilizzate nuove materie prime, come il vinile,
il pvc, i tessuti acrilici e il poliestre:tipici di questo
decennio sono il tubino di Paco Rabanne realizzato con
dischietti di plastica e l’abito Mondrian di Yves Saint
Laurent, ispirato alla pop art.
Dal 1968 pero’ cominciano a sorgere dei dubbi su quanto questo avanzare della tecnologia possa ripercuotersi
negativamente sulla natura e sull’uomo e quindi i giovani decidono di voler tornare in armonia con la natura e di
non voler piu’ stravolgere l’ambiente. Comincia a diffondersi il pensiero della filosofia Hippie, che ha un
atteggiamento di rifiuto verso il consumismo , verso la civilta’ occidentale,e che influenzera’gli ultimi anni sessanta e
gli anni settanta. 14
STORIA
Anni’70
I primi movimenti Hippie generarono la “Beat Generation”, caratterizzata dal loro
totale rifiuto di ogni forma di guerra , sintetizzato dallo slogan» mettete i fiori nei
vostri cannoni». Questa cultura influenza ogni campo e, ovviamente , anche la
moda, che non viene piu’ dalle sartorie ma dalle strade . Il look degli “Hippie “e’
al di la’ della moda ufficiale e diventa un vero e proprio simbolo della liberta’: i
capelli si allungano e gli abiti si arrichiscono di colori sgargianti in contrasto fra
loro , con disegni geometrici o motivi floreali. Altra moda che contraddistingue gli
anni settanta e’ quella dei camicioni larghi e dei pantaloni scampanati, detti anche
»pantaloni a zampa». Un elemento che invece contraddistingue l’abbigliamento
femminile e’ ora la gonna lunga, e questa ha origine dal movimento femminista.
Infatti se inizialmente le donne ricercano e trovano nella minigonna quei simboli
di emancipazione e piena autonomia sociale, adesso proprio la mini rappresenta la
donna oggetto e questa visione non si adatta al movimento femminista,che nei
primi anni settanta ne sancisce la sua condanna. La donna per loro va apprezzata
per un paio di gambe, per cui deve vestire in
per i valori intellettuali e non certo
maniera assolutamente non sexxy. Alla moda vengono collegate anche le idee
politiche: i jeans di marca, i Ray Ban, le Timberland sono portati da quelli che
prima a Milano , poi in tutta Italia,vengono definiti Paninari, ossia i giovani di
destra. A sinistra invece si usano jeans sdruciti , occhiali economici , camicioni e 15
maglioni fuori taglia, borse a tracolla in cuoio naturale.
Anni’ 80 STORIA
Negli anni 80 si assiste alla definitiva globalizzazione delle
marche . In questo decenio si registra il trionfo del Made in
Italy . Le case di moda ridefiniscono completamente la loro
immagine usando le piu’ sofisticate strategie pubblicitarie.