Concetti Chiave
- La violenza è un fenomeno onnipresente e crescente nella società moderna, con notizie quotidiane di crimini violenti.
- Gli atti violenti spesso si verificano senza paura delle conseguenze, rivelando un sistema sociale repressivo.
- Casi specifici, come gli omicidi di Chieri e Desireé, evidenziano la premeditazione e la mancanza di fiducia nelle istituzioni.
- La società sembra produrre sempre più individui capaci di atrocità, spesso a causa di influenze esterne più che di predisposizioni innate.
- La violenza può essere vista come un risultato della frustrazione derivante dall'imposizione di ideali estranei al proprio sentire.
Violenza
Il fenomeno della violenza è da sempre presente in tutte le società, da quelle primitive a quelle più evolute, esso tuttavia ci riguarda oggi più che mai. Inutile farci illusioni, la nostra è una società violenta, lo testimoniano radio, giornali e telegiornali, che riportano quotidianamente decine di notizie su terribili fatti di cronaca. Non si tratta di fenomeni sporadici ma di eventi all’ordine del giorno che si verificano con allarmante e sempre maggiore frequenza.
Omicidi, stragi, violenze assortite ad ogni angolo; i giornali ormai non scrivono neanche + degli episodi “meno gravi”, mentre questi continuano a verificarsi fra l’indifferenza generale. Ieri, per esempio, un imprenditore quarantenne, un uomo apparentemente pacato e molto cortese, ha ucciso a Chieri, in provincia di Torino, 8 persone.

Tra queste l’ex moglie ed i vicini. L’esatta dinamica ed il movente restano ancora da chiarire, sono convinto tuttavia che lo abbia fatto non in preda ad un raptus omicida ma piuttosto con fredda premeditazione e senza timore delle conseguenze… Ed il punto, credo, è proprio questo. È disarmante pensare come gesti tanto efferati compiuti più o meno avventatamente possano essere perpetrati senza paura degli conseguenze. Credo, dunque, ke essi siano pienamente attribuibili al sistema, un sistema repressivo che ci impone modi di comportamento e pensiero. Accettare ideali, spesso estranei ai propri, può risultare frustrante al punto da spingere alcuni a compiere gesti violenti contro altri o persino contro se stessi. Certamente “calzante” è l’esempio di Leno, paesino dove si è consumato il tragico omicidio di Desireé. Ad ucciderla sarebbero stati 3 ragazzi ed un uomo: Nico e Nicola di 16 anni, Mattia di 14 e Giovanni Erra di 36 anni. Stando ai racconti di Mattia, il solo che a oggi abbia testimoniato il coinvolgimento di Erra, i quattro, una mattina di alcuni giorni fa parlando del + e - del meno si erano pronunciati sulla ragazza. In pochi minuti, con l’idea di approfittare di lei, partita da Erra, aveva preso forma un piano. Quella mattina Nicola avrebbe dovuto telefonare alla ragazza dicendole che nel cascinale dietro casa sua c’erano dei micini. La ragazza, accompagnata da Erra, il solo di cui si fidava, avrebbe dovuto raggiungere il casale dove ad aspettarla c’erano Mattia, Nico e Nicola. Il piano però non andò come sperato: Desireé, infatti, fece resistenza tentando più volte di fuggire ed insultando i quattro. Quando però gridò a Nicola: > questi afferrò il coltello e la colpì al petto, uccidendola. Ciò che è accaduto a Desireé dimostra quanta sfiducia, oggigiorno, si nutra nelle istituzioni, la cui incompetenza non fa che incoraggiare atti simili. Tale episodio inoltre rappresenta la prova più chiara della ferocia di cui l’irrazionalità e l’avventatezza siano capaci. Concludo dicendo che concordo pienamente con quanto detto da … ; la società, lo penso anch’io, produce con sempre maggiore frequenza mostri capaci di atrocità terribili. Sono, inoltre, convinto che salvo alcune eccezioni, non esistano particolari propensioni ad uccidere o a commettere violenze: mostri non si nasce, si diventa. Per cui tutti allo stesso modo, potremmo, per un motivo o per un altro, vederci costretti o voler uccidere qualcuno.
Domande da interrogazione
- Qual è la percezione generale della violenza nella società attuale?
La violenza è percepita come un fenomeno onnipresente e crescente nella società moderna, con eventi violenti che si verificano quotidianamente e con allarmante frequenza.
- Quali sono alcuni esempi di violenza menzionati nel testo?
Il testo cita l'omicidio di otto persone a Chieri da parte di un imprenditore e l'omicidio di Desireé a Leno, perpetrato da tre ragazzi e un uomo.
- Qual è l'opinione dell'autore riguardo alle cause della violenza?
L'autore ritiene che la violenza sia attribuibile a un sistema repressivo che impone comportamenti e pensieri, portando a frustrazione e atti violenti.
- Come viene vista l'incompetenza delle istituzioni nel contesto della violenza?
L'incompetenza delle istituzioni è vista come un fattore che incoraggia atti violenti, alimentando la sfiducia nelle stesse.
- Qual è la conclusione dell'autore sulla natura della violenza?
L'autore conclude che la società produce mostri capaci di atrocità, e che non si nasce con una propensione alla violenza, ma si diventa tali a causa delle circostanze.