Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • L'immagine della foglia che cade in autunno è un simbolo ricorrente nella letteratura per rappresentare la caducità e brevità della vita.
  • Omero, nell'Iliade, associa la stirpe degli uomini a quella delle foglie, evidenziando la transitorietà della vita umana attraverso similitudini poetiche.
  • Mimnermo di Smirne tratta il tema della caducità paragonando la vita umana alla crescita e al declino delle foglie, coinvolgendo emotivamente il lettore.
  • Virgilio, nell'Eneide, utilizza l'immagine delle foglie per rappresentare una folla di anime nell'oltretomba, sottolineando la loro numerosità e fragilità.
  • Nell'età moderna, autori come Tjutčev e Ungaretti continuano a esplorare la precarietà della vita attraverso metafore legate alle foglie.

Indice

  1. Introduzione
  2. Omero
  3. Mimnermo di Smirne
  4. Virgilio
  5. Dante
  6. L’età moderna

Introduzione

L’immagine della foglia che d’autunno cade è presente costantemente nella letteratura di ogni tempo ed è associata al tema della brevità e della caducità della vita. Il sostantivo “caducità” ha origini latine (dal latino “cádere” = cadere) ed esprime molto bene la sensazione dui precipitare verso un abisso ignoto, oscuro e misterioso, in fondo al quale per tutti, c’è la morte che attende.

Omero

Il primo scrittore a rendere poeticamente questo concetto, associandolo a quello dele foglie autunnali che si staccano dall’albero e cadono è stato Omero, nel libro VI dell’Iliade. Sotto le mura di Troia assediata, sul campo di battaglia si incontrano due nemici: Glauco, alleato dei Troiani e l’acheo Diomede. Diomede chiede a Glauco nome e stirpe perché teme di avere davanti un dio, dato che mai lo aveva visto prima ed ora si pone davanti a tutti con immenso coraggio. La risposta di Glauco (VV 145-149) inizia con una similitudine. “Perché mi chiedi la stirpe? Tal e quale la stirpe delle foglie è la stirpe degli uomini/ Le foglie il vento ne sparge molte a terra, ma rigogliosa la selva/ altre ne germina, e torna l’ora della primavera:/ così anche la stirpe degli uomini, una sboccia e l’altra sfiorisce”. Un’immagine analoga è presente anche nel canto XXI: Poseidone, il dio degli abissi marini che parteggia per i Troiani, propone ad Apollo di intervenire in battaglia a favore dei Greci, ma Apollo rifiuta dicendo: “O Enosigeo (= scuotitore della Terra), non diresti che sono assennato se combattessi insieme con te per dei miseri mortali, che simili a foglie, ora sono in rigoglio, lucenti, e mangiano il frutto della terra, ora periscono esamini”.

Mimnermo di Smirne

Nel VII secolo a.C. il poeta elegiaco Mimnermo di Smirne, in una poesia, fra l’altro tradotta anche da Salvatore Quasimodo, che gli uomini sono come le foglie; il periodo della loro crescita e della maturazione è rigoglioso, ma ben presto giunge il momento del declino e del distacco per cui le foglie cadono dai rami degli alberi e gli uomini lasciano la vita. Questa poesia è servita da modello a molte altre liriche sul tema della caducità delle gioie terrene, della giovinezza e della caducità della vita. Ciò che è notevole è che il poeta ha saputo trattare l’argomento con molta acutezza e sensibilità senza mai lasciarsi trascinare da un’inevitabile malinconia. C’è un ribaltamento della situazione perché la condizione umana è osservata dagli uomini stessi e non dagli dèi, per cui il lettore si trova molto più coinvolto a livello emozionale.

Virgilio

Anche il poeta latino Virgilio, nell’Eneide, ci presenta il paragona con le foglie, insistendo, in modo particolare sul numero sterminato delle foglie, confrontabile soltanto con quello delle foglie. Siamo nel libro VI dell’Eneide. Enea, accompagnato dalla Sibilla Cumana, entra nell’Averno, l’oltretomba degli antichi Romani. L’immagine che si presenta ai suoi occhi è grandiosa e nel contempo spaventosa: una folla immensa si avvicina alla sponda dell’Acheronte; le voci si levano tutte verso Caronte affinché le traghetti dall’altra parte del fiume infernale. Le persone che si accalcano sono accostate alla quantità di foglie che al primo freddo dell’autunno cadono a terra.

Dante

Alle origini della letteratura italiana, Dante, nel canto III dell’Inferno riproduce la stessa similitudine delle anime con le foglie che abbiamo visto nell’Eneide: si tratta dell’attesa delle anime che sono sul punto di imbarcarsi sulla barca di Caronte: “Come d’autunno si levan le foglie/ l’una appresso de l’altra, finché ‘l ramo/ vede alla terra tutte le sue spoglie, similmente il mal seme di Adamo (la malvagia progenie)/gittansi in quel lito ad una ad una)”

L’età moderna

Nell’età moderna, sono molto numerosi gli esempi presenti in letteratura. Ne possiamo ricordare due: la poesia Le foglie del poeta russo Fëdor Tjutčev e la lirica di G. Ungaretti,Soldati. Il componimento di Tjutčev si ricollega direttamente a Mimnermo di Smirme, anche se la similitudine si trasforma in metafore e il “noi” iniziale è riferito alle foglie. Il questo caso, l’oggetto della riflessione è la brevità del tempo felice, al termine del quale è meglio morire piuttosto che restare, è meglio volare via dai “rami noiosi” e librarsi nel cielo in un ultimo volo e le foglie sono impazienti ed implorano i venti violenti di strapparle dai rami al più presto. Invece, Giuseppe Ungaretti con la lirica Soldati, composta soltanto di 4 versi [Si sta come/d’autunno/sugli alberi/le foglie], incentra la sua riflessione sul senso di precarietà e di distacco. Nonostante la sua brevità, la lirica ha una costruzione molto attenta. All’inizio, troviamo un verbo alla forma impersonale [Si sta…] che suggerisce la valenza universale della condizione esistenziale precaria del soldato; inoltre, esso esprime un’immobilità che viene poi contraddetta dal movimento delle foglie che cadono a terra.
Il concetto che appare è rappresentato dalla metafora dell’esistenza umana fatta di dolore, di precarietà e di morte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema centrale dell'immagine della foglia che cade in autunno nella letteratura?
  2. Il tema centrale è la brevità e la caducità della vita, rappresentata dalla foglia che cade, simbolo del destino umano che precipita verso la morte.

  3. Come Omero utilizza l'immagine delle foglie nell'Iliade?
  4. Omero utilizza l'immagine delle foglie per paragonare la stirpe degli uomini a quella delle foglie, sottolineando la transitorietà della vita umana.

  5. In che modo Mimnermo di Smirne affronta il tema della caducità?
  6. Mimnermo di Smirne affronta il tema della caducità con acutezza e sensibilità, paragonando la vita umana alla crescita e al declino delle foglie, senza cadere nella malinconia.

  7. Qual è l'immagine presentata da Virgilio nell'Eneide riguardo alle foglie?
  8. Virgilio presenta un'immagine grandiosa e spaventosa di una folla immensa di anime paragonata alla quantità di foglie che cadono in autunno, mentre si avvicinano alla sponda dell'Acheronte.

  9. Come viene rappresentata la precarietà dell'esistenza umana nella poesia "Soldati" di Giuseppe Ungaretti?
  10. Nella poesia "Soldati", la precarietà dell'esistenza umana è rappresentata attraverso la metafora delle foglie sugli alberi in autunno, suggerendo una condizione esistenziale universale di immobilità e distacco.

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