Concetti Chiave
- La favola, originaria dell'Oriente e legata al nome di Esopo, ha un valore morale e usa animali per rappresentare vizi e virtù umane.
- George Orwell, con il suo pensiero antisovietico, utilizza il genere favolistico per un'allegoria della storia sovietica nel suo romanzo "La fattoria degli animali".
- Personaggi e eventi del romanzo rappresentano figure e momenti della Rivoluzione russa e dell'Unione Sovietica, come Napoleone che simboleggia Stalin.
- Pur non essendo una favola tradizionale, l'opera di Orwell utilizza l'allegoria per criticare il totalitarismo e rendere il messaggio accessibile.
- La morale implicita del romanzo riguarda la corruzione del potere, che tradisce gli ideali rivoluzionari, rendendo il messaggio universale.
Evoluzione del genere favolistico: la fattoria degli animali
L’intramontabile genere favolistico, oggi indirizzato prevalentemente ai bambini, giunse dall’Oriente e dall’Asia minore nel mondo greco, dove viene legata al nome di Esopo, con lo scopo di educare non solo i più piccoli, ma soprattutto gli adulti. La favola aveva infatti una valenza morale, che metteva in luce i problemi dell’epoca, tuttora attuali, in chiave allegorica, spesso utilizzando personaggi animaleschi per incarnare i vizi e le virtù dell’uomo.
George Orwell, celebre scrittore britannico nato in India nel 1903 che
fu anche giornalista e opinionista politico e culturale, iniziò a scrivere a partire dagli anni ‘30, periodo storico in cui il totalitarismo staliniano aveva già preso il sopravvento, e, nonostante fosse un fautore del socialismo, Orwell abbracciò un rigido pensiero antisovietico, riconoscibile nei suoi scritti.
Nel celebre romanzo scritto in prosa “La fattoria degli animali”, egli concilia il suo pensiero antistalinista con il più leggero genere favolistico. Il romanzo infatti è un’allegoria molto esplicita della storia dell’Unione Sovietica a partire dalla Rivoluzione russa del 1917 fino al 1943, anno in cui compose l’opera; essa inizialmente non venne pubblicata poiché l’URSS e la Gran Bretagna erano alleate nella Triplice Intesa con il comune obiettivo di sconfiggere i regimi nazifascisti, la prima edizione venne successivamente divulgata nel 1945, a guerra ormai conclusa.
Nel romanzo, l’autore presenta i personaggi come animali dotati di parola che rappresentano i vari aspetti delle personalità dell’uomo, ad esempio l’asino Beniamino, che incarna un anziano burbero ma saggio “Beniamino era l’animale più vecchio della fattoria, e quello con il carattere peggiore. Parlava di rado, ma di norma quando apriva bocca era per fare qualche osservazione tagliente”.
Ogni animale ed evento è esemplificazione della realtà sovietica: la rivoluzione degli animali che ha come conclusione l’allontanamento del fattore di Jones rappresenta la rivoluzione del 1917 e il rovesciamento dello zar; Napoleone, maiale senza scrupoli morali, con il solo obiettivo di fare i propri interessi e futuro despota della fattoria, rappresenta Stalin, mentre il suo compagno Palladineve, che ha idee rivoluzionarie per la fattoria ma non è compreso dal resto degli animali e che viene successivamente esiliato da Napoleone, rappresenta il generale Trockij.
Nonostante quest’opera non si possa considerare una vera e propria favola poiché non soddisfa la lunghezza tipica e presenta la morale esplicitata, l’utilizzo dell’allegoria, quasi dantesca, permette di ricondurla al genere favolistico. L’uso di personaggi animaleschi consente a Orwell di descrivere una situazione a lui ostile senza esporsi eccessivamente, proprio come facevano Fedro e Esopo quasi due millenni prima, che erano soliti descrivere le situazioni di oppressione da parte dei più forti o anche semplicemente vicende di interesse quotidiano, senza accusare direttamente alcun personaggio vivente. Inoltre, utilizzando l’impronta della favola e un linguaggio semplice, Orwell rende una tematica di per sé molto impegnativa e ponderosa più leggera e quindi accessibile ad un pubblico più ampio.
È proprio questo infatti lo scopo della favola, riuscire a trasmettere a più persone un insegnamento rendendolo in maniera semplice e concisa.
Anche nel romanzo di Orwell è presente la funzione educativa e formativa, lo scrittore fu uno dei pochi a riconoscere tempestivamente ciò che era diventata l’Unione sovietica: una dittatura brutale edificata sul culto della personalità e retta da un regno del terrore e lo rese pubblico, pienamente consapevole di ciò che stesse facendo, in una narrazione satirica contro Stalin.
Nonostante il romanzo sia un’esplicita e chiara critica al comunismo sovietico, è riconoscibile anche una morale più implicita, che non riguarda solo la situazione presa in esame da Orwell, ma una valida più in generale per ogni tipo di rivoluzione e cioè, che la ricerca del potere finisce prima o poi per far tradire gli iniziali ideali rivoluzionari. Come i maiali vengono meno alla loro stessa ideologia nel romanzo, così fanno gli uomini nella realtà.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del genere favolistico e il suo scopo originale?
- Come George Orwell utilizza il genere favolistico nel suo romanzo "La fattoria degli animali"?
- Quali personaggi del romanzo rappresentano figure storiche reali?
- Perché "La fattoria degli animali" non è stata pubblicata immediatamente?
- Qual è la morale implicita del romanzo secondo Orwell?
Il genere favolistico ha origini orientali e asiatiche, giunto nel mondo greco legato al nome di Esopo, con lo scopo di educare sia i bambini che gli adulti attraverso una valenza morale.
Orwell utilizza il genere favolistico per conciliare il suo pensiero antistalinista con una narrazione allegorica della storia sovietica, usando animali parlanti per rappresentare vizi e virtù umane.
Nel romanzo, Napoleone rappresenta Stalin, mentre Palladineve rappresenta Trockij, e la rivoluzione degli animali simboleggia la rivoluzione russa del 1917.
L'opera non fu pubblicata subito perché l'URSS e la Gran Bretagna erano alleate durante la Seconda Guerra Mondiale, e la critica al regime sovietico non era ben vista.
La morale implicita del romanzo è che la ricerca del potere tende a tradire gli ideali rivoluzionari iniziali, come dimostrato dai maiali che abbandonano la loro ideologia nel romanzo.