Concetti Chiave
- Le discriminazioni in Italia sono frequenti, colpiscono soprattutto in ambito scolastico e lavorativo, prevalentemente per motivi di origine, colore della pelle, orientamento sessuale e disabilità.
- La Legge Mancino condanna atti che incitano all'odio, ma la legge Zan contro l'omotransfobia è ancora in fase di discussione politica.
- La discriminazione è un fenomeno storico, con esempi come l'affaire Dreyfus, evidenziando la persistenza di pregiudizi razziali e sociali nel tempo.
- Giovanni Verga, attraverso opere come "Rosso Malpelo" e "Mastro-don Gesualdo," esplora il tema della discriminazione sociale e dei pregiudizi.
- Tutte le forme di discriminazione sono ingiustificabili; il genoma umano è identico per tutti, sottolineando l'uguaglianza tra le persone.
Le discriminazioni
Le discriminazioni sono un fenomeno molto diffuso che vede le persone partecipare sia come vittime che come carnefici, difatti in Italia sono sempre più frequenti e si pensi che almeno una persona su tre ha dichiarato di essere stata discriminata, soprattutto in ambito scolastico (dove avvengono anche i maggiori casi di bullismo) e in ambito lavorativo. I principali motivi di discriminazione sono sicuramente il Paese di provenienza, il colore della pelle, l'orientamento sessuale e le disabilità che possono affliggere una persona; tutte queste forme d'odio sono assolutamente vietate e anche condannabili se si pensa alla Legge Mancino, con cui si sanzionano e condannano frasi, gesti o slogan aventi per scopo l'incitamento all'odio, alla violenza e alla discriminazione; invece per quanto riguarda la legge contro l'omotransfobia, anche chiamata legge Zan, ci si sta ancora lavorando. Infatti, prima di esser stata calendarizzata dal Senato è rimasta bloccata per mesi anche per mano di alcuni esponenti politici che, nonostante i numerosi casi di aggressione che avvengono quotidianamente, a quanto pare non la ritenevano necessaria.Questo ci fa capire che per combattere questi atteggiamenti bisogna avere una mente aperta, evitando di giudicare gli altri solo sulla base di preconcetti. Ogni persona merita di essere considerata come essere umano dotato di dignità e di far valere i diritti che gli spettano. la diversità dovrebbe essere una risorsa per l'uomo, dal momento che solo confrontando la propria realtà con quella di altri si può diventare più "ricchi".
Adesso andrò a fare un quadro generale del tema delle discriminazioni in inglese:
there are many forms of discrimination. People can be discriminated against for their religion, their race, the color of their skin, their beliefs, their sex or the fact that they are in some way different-perhaps they have some physical handicap or they come from a different country. Some very sportsmen and sportswomen regularly suffer racial abuse although they are the most talented athletes in the world.
Discrimination is not a modern phenomenon. Queen Elizabeth I of England was imprisoned in 1554 because she was a protestant and During the second world war jewish people were arrested in Europe and sent to concentration camps.
Today in the UK, people called "travellers" suffer a lot of discrimination. traditionally they are nomadic, but today a lot of traveling families stay in one place during the school year and lead a nomadic life during the holidays. Some groups are of Irish origin, others come from European countries. their culture goes back to the 11th century, they have their own language, music andtraditions. People often don't understand their lifestyle and treat them very unfairly.
discrimination is unacceptable. Some very great people like Abraham Lincoln, Gandhi and Martin Luther King paid with their lives to end it. These people do not belong to the past. Their actions still protect and inspire us today.
Come appena accennato in inglese le discriminazioni non sono affatto un fenomeno che si può definire recente, ma anzi sono presenti nella storia da secoli. Ad esempio, il caso dell'affaire dreyfus è un fenomeno molto popolare di discriminazione antisemita avvenuto nell'anno del 1894, precisamente il 26 settembre, quando una donna impiegata come addetta alle pulizie nell'ambasciata di Germania a parigi consegnò il cestino della carta al maggiore hubert joseph, senza sapere che dentro quel cesto era presente una nota contenenti delle informazioni che l'anonimo si offriva di vendere ai nemici tedeschi. Fra i sospettati c'era l'ebreo di 35 anni alfred dreyfus, incarcerato nell'ottobre 1894 con l'accusa di spionaggio e di alto tradimento; l'unica prova per cui venne condannato era la sua grafia vagamente somigliante a quella della nota nient'altro.
Dopo due anni, nei quali nessuno si preoccupa di andare più a fondo nel caso, il colonnello picquart disse che, dopo svariate ricerche, aveva trovato il colpevole in esterhazy, un uomo pieno di debiti.
ll colonnello venne rimosso dal suo ufficio e mandato in guerra. Questo ci fa capire come la gente volesse mandare il messaggio di una punizione, dove se indagavi più a fondo e dicevi che secondo il tuo punto di vista un ebreo era innocente ne paghi le conseguenze. Tuttavia nel 1897 venne comunque avvertito il vicepresidente del Senato e uno scrittore ebreo, Lazar, che con la sua campagna di stampa fece dividere la Francia in due parti tra loro opposte: i dreyfusardi, convinti dell'innocenza di Alfred, e gli antidreyfusardi convinti invece della sua colpevolezza. Un anno dopo, ad agosto 1898, Esterhazy e il principale accusatore di Dreyfus riveleranno di aver alterato alcuni documenti per compromettere Alfred.
Il 1899 dreyfus venne graziato dal presidente della repubblica ma soltanto nel 1906 la sentenza fu annullata; quando la faccenda sembrava finalmente conclusa nel 1908 Alfred Dreyfus venne aggredito per strada con un colpo di pistola ma il tribunale assolse l'aggressore. questo avvenimento va a rimarcare nuovamente il fatto che già alla fine dell'800/ inizio '900 non ci fosse alcun rispetto e considerazione per le persone in questo caso ebree; la discriminazione non era però solo razziale ma toccava ogni genere, appunto anche svariati poeti nelle loro opere mettevano in risalto questo fatto e tra questi spicca sicuramente la figura di giovanni verga, i quali romanzi e novelle riprendono più volte il tema discriminatorio. Tra i principali troviamo la novella rosso malpelo e il romanzo Mastro-don Gesualdo. Nel primo il protagonista, dove il titolo riprende il suo soprannome, è un ragazzino che veniva discriminato dal popolo semplicemente per il fatto che avesse i capelli rossi, che all'epoca venivano visti come il colore del diavolo e automaticamente le persone con questa caratteristica fisica erano viste come 'cattive', la novella inizia infatti con la celebre frase del popolo "Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi, ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo." Il ragazzo veniva inoltre giudicato per il suo modo di comportarsi, lavorando nelle cave (questo va a riprendere anche il tema dello sfruttamento minorile) esso si ritrova infatti a scavare con le unghie, ad essere sporco, a usare sempre gli stessi vestiti ed era paragonato per questo e per i suoi modi selvaggi ad una bestia, verso la prima parte viene anche detto "egli era davvero un brutto ceffo, torvo, ringhioso e selvatico". insomma, dopo tutte queste situazioni possiamo facilmente arrivare alla conclusione che malpelo era davvero un ragazzo molto giudicato e non trovava pace dai pregiudizi nemmeno tra le braccia della sorella e della madre, le quali lo trattavano come tutti gli altri, chiamandolo col soprannome e considerandolo solo quando a fine settimana portava a casa il poco denaro che gli veniva dato in seguito al suo duro lavoro.
In Mastro don Gesualdo troviamo una situazione differente, infatti il protagonista, il cui vero nome è Gesualdo Motta, inizialmente era un umile lavoratore ma con molta fatica e lavorando sodo riuscì a guadagnarsi una gran somma di denaro restando però di un ceto sociale povero (intraprese infatti un matrimonio di convenienza con una donna nobile, Bianca, per acquisire il titolo nobiliare); esso si trovava quindi in un limbo dove i ceti più poveri lo discriminano per il fatto che fosse della loro classe sociale ma possedesse molti più soldi di loro e i nobili lo discriminavano invece perché appunto era ricco ma non nobile; questo evento si può notare anche nel nome del romanzo, infatti 'mastro' è un nome che all'epoca veniva usato per i lavoratori e al contrario 'don' per i ricchi. In molte parti del romanzo viene fatta nota la situazione che stava affrontando, ad esempio in una parte mentre Gesualdo si domandava perché tutti gli riservino quel comportamento gli venne risposto che era perché lui dagli altri, che erano tutti parenti e si tendevano la mano, era visto come un nemico.
Per finire possiamo dire che tutte le discriminazioni, di qualsiasi genere, sono completamente ingiustificabili e senza basi scientifiche, infatti il genoma umano è uguale per tutti e quindi automaticamente le persone che si sentono superiori ad altre in realtà non lo sono affatto, siamo tutti esseri umani uguali tra di noi, tutti viviamo nella stessa Terra e dovremmo imparare a supportarci a vicenda, a tenderti la mano e fare di questo Paese un posto dove le generazioni future possano vivere senza la paura di essere giudicate o maltrattate in qualsiasi modo e vorrei concludere definitivamente con una frase che disse Papa francesco in un celebre discorso, ovvero "qualsiasi relazione discriminante che non rispetta la convinzione fondamentale che l'altro è come me stesso costituisce un delitto, e tante volte un delitto aberrante".
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali motivi di discriminazione in Italia?
- Qual è la legge italiana che sanziona le discriminazioni?
- Qual è stato un famoso caso storico di discriminazione antisemita?
- Come viene rappresentata la discriminazione nella letteratura italiana?
- Qual è il messaggio finale del testo riguardo alle discriminazioni?
In Italia, i principali motivi di discriminazione includono il Paese di provenienza, il colore della pelle, l'orientamento sessuale e le disabilità.
La Legge Mancino sanziona e condanna frasi, gesti o slogan che incitano all'odio, alla violenza e alla discriminazione.
Un famoso caso storico di discriminazione antisemita è l'affaire Dreyfus, avvenuto nel 1894, in cui Alfred Dreyfus fu ingiustamente accusato di spionaggio.
La discriminazione è rappresentata nella letteratura italiana attraverso opere come "Rosso Malpelo" e "Mastro-don Gesualdo" di Giovanni Verga, che evidenziano pregiudizi e ingiustizie sociali.
Il messaggio finale del testo è che tutte le discriminazioni sono ingiustificabili e che dovremmo supportarci a vicenda, riconoscendo che siamo tutti esseri umani uguali.