Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • La solidarietà è vista come un valore sociale che coinvolge azioni di supporto verso persone in difficoltà, attuate da cittadini e varie organizzazioni.
  • Esistono diverse forme di solidarietà, dalle reti istituzionali come lo Stato e i Comuni, alle reti sociali come parrocchie e associazioni di volontariato.
  • Le "solidarietà corte", come famiglia e vicini di casa, sono considerate forme essenziali di supporto diretto e immediato.
  • La sfiducia nelle istituzioni locali è diffusa, con molti cittadini che ritengono inaffidabili le reti pubbliche nel soddisfare le loro necessità.
  • Le "solidarietà corte" sono percepite come le più affidabili, mentre le reti istituzionali sono viste come meno efficaci.

Indice

  1. La solidarietà
  2. Scaletta

La solidarietà

Idee per lo svolgimento: Il termine “solidarietà” viene generalmente utilizzato per definire gesti, comportamenti ed iniziative tesi all’assistenza, alla cura, al conforto, all’aiuto morale e materiale nei confronti di persone in difficoltà (tossicodipendenti, indigenti, profughi dalle guerre, extracomunitari, handicappati, terremotati, ammalati, sieropositivi, ecc.), che vedono come protagonisti cittadini comuni, volontari, associazioni pubbliche, private, laiche o religiose.

Da questo punto di vista, la solidarietà è un valore socialmente perseguibile. In generale, si può essere solidali con qualcuno perché sta combattendo una giusta causa, perché sta attraverso un periodo difficile della sua vita, perché ha perso una persona cara, ecc.. Ma anche un individuo che non rientra nei casi appena riportati può avere bisogno di solidarietà: a chi si rivolge con maggiore fiducia?

Scaletta

1) La solidarietà come risorsa umana: la necessità di aiutare chi ha bisogno; il senso d’intima soddisfazione che ne scaturisce; la solidarietà come antidoto alla solitudine.
2) Le reti di solidarietà “istituzionali”: i servizi degli enti locali (i Comuni); lo Stato.
3) La solidarietà delle “reti sociali”: la parrocchia; le associazioni di volontariato; la gente del proprio paese o città.
4) Le “solidarietà corte”: la famiglia; i vicini di casa; la rete degli amici.
5) Il decentramento delle competenze pubbliche: maggiori poteri e compiti più specifici agli enti pubblici; l’elezione diretta dei sindaci; la pianificazione territoriale.
6) La sfiducia nelle istituzioni locali: i cittadini considerano inaffidabili le reti locali; l’incapacità degli enti locali di soddisfare le esigenze della collettività.
7) Le cause della crisi della società locale: la dislocazione dei processi economici; la diffusione urbana e lo sviluppo delle periferie; lo smaltimento dei linguaggi e delle tradizioni locali.
8) La classifica dell’”affidamento sociale”: le “solidarietà corte” al primo posto; le “reti sociali” al secondo posto; le “reti istituzionali”, fanalino di coda.

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