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Concetti Chiave

  • I ricordi lontani nel tempo possono procurare piacere, anche se dolorosi, perché perdono connotati precisi e diventano indefiniti.
  • Quando si è giovani, si tende a trovare conforto nel dolore passato, aspettandosi che il futuro compensi le perdite subite.
  • Ricordi recenti, mantenendo connotati precisi, non procurano piacere e rivelano la cruda verità delle delusioni.
  • La rimembranza è essenziale per il sentimento poetico, poiché i piaceri immaginativi risiedono nel passato e non nel presente.
  • Il piacere derivato dai ricordi non deve essere confuso con la felicità; quest'ultima deve essere vissuta nel presente, non come un'illusione del passato.

Impossibile rifugiarsi nella felicità dei ricordi

Il ricordo è legato alla questione della felicità. Tutti noi abbiamo sperimentato che il ricordo di fatti lontani nel tempo, proprio perché perde i connotati precisi e viene sfumato nell'indeterminato, procura quella stessa sensazione di vago e di indefinito che è sorgente di piacere. Questo si verifica anche quando i fatti ricordati sono dolorosi. Vi è una sorta di compiacimento nel rammentare il dolore passato, perché è sempre dolce ricordare, soprattutto quando si è giovani e l'arco della speranza, ovvero il futuro che ci attende, è più lungo dell'arco della memoria, ovvero il tempo che è già trascorso, almeno nella nostra attesa e immaginazione, dal momento che non ci è dato sapere il tempo che ci è donato da vivere.

Quando si è giovani, spesso ci si lascia andare al compiacimento del dolore, all'assaporamento delle lacrime amare, ma soltanto perché ci aspettiamo che il il futuro ci restituisca quanto ci sembra che ci abbia strappato prima e ci si lascia andare alle illusioni che ripongono una felicità e un compimento nostro nel futuro a venire.

Quanto più invece i ricordi sono recenti e mantengono ancora i connotati precisi dell'accadimento reale tanto più non acquistano l'indeterminatezza che procura un senso di piacere. Il ricordo, la rimembranza, talvolta sono troppo freschi perché possano trasfigurare le delusioni e le disillusioni che diventano strumenti di acquisizione della cruda verità. La consapevolezza della caducità della vita, dell'aspetto effimero e passeggero dei momenti, fanno si che si percepisca un fondo di tristezza: anche il momento lieto sembra esserci dato per un lasso di tempo troppo breve. Unica consolazione: lasciarsi andare a ricordi più lontani, quelli dell'infanzia. Quindi, il ricordo è sommamente piacevole, specie quando riguarda gli anni passati. Attraverso il filtro della memoria si può riportare in vita chi è defunto. L'uomo è cosciente dell'illusoria operazione attuata con la memoria. La realtà è ben altra. La memoria non può rispondere pienamente al nostro desiderio di eternità.
Perché il moderno, il nuovo è difficilmente romantico, e l'antico al contrario? Perché quasi tutti i piaceri dell'immaginazione e del sentimento consistono in rimembranza? Perché i piaceri stanno nel passato e non nel presente? Perché un oggetto qualunque come un luogo, per bello che sia, se non desta alcuna rimembranza non è poetica punta a vederla. La medesima, ed anche un sito, un oggetto qualunque, affatto impoetico in sé sarà poeticissimo a rimembrarlo. La rimembranza è essenziale e principale nel sentimento poetico, non per altro, se non perché il presente, qual ch'egli sia, non può essere poetico; e il poetico, in un modo o in un altro, si trova sempre consistere nel lontano, nell'indefinito nel vago. Quanto più la rimembranza è lontana e meno abituale. tanto più diletta perché essendo più lontana, è più sottoposta all'illusione. A dimostrazione di ciò l'età più lontana della nostra vita è l'infanzia, che è la più gradita a noi. Questo senso di piacere che deriva dai ricordi datati non è da confondere con la felicità. Non ci si può rifugiare nel passato, nelle illusioni, nel pensare di aver vissuto, di essere stato felice. La felicità deve essere piena in questo momento e per questo momento, non corrotta e non decaduta; altrimenti è solo un inganno e un'illusione

Domande da interrogazione

  1. Qual è il legame tra ricordo e felicità?
  2. Il ricordo è legato alla felicità perché i ricordi, anche se dolorosi, possono procurare piacere quando perdono i loro connotati precisi e diventano vaghi e indefiniti.

  3. Perché i ricordi recenti non procurano lo stesso piacere dei ricordi lontani?
  4. I ricordi recenti mantengono i connotati precisi dell'accadimento reale e non acquisiscono l'indeterminatezza che procura piacere, rivelando invece la cruda verità.

  5. Qual è l'unica consolazione quando si percepisce la caducità della vita?
  6. L'unica consolazione è lasciarsi andare ai ricordi più lontani, specialmente quelli dell'infanzia, che attraverso il filtro della memoria possono riportare in vita chi è defunto.

  7. Perché il presente non può essere considerato poetico?
  8. Il presente non può essere poetico perché il poetico consiste nel lontano, nell'indefinito e nel vago, elementi che si trovano nella rimembranza e non nel presente.

  9. Qual è l'illusione legata ai ricordi e alla felicità?
  10. L'illusione è pensare di poter trovare felicità rifugiandosi nel passato e nei ricordi, mentre la felicità deve essere piena e presente nel momento attuale, altrimenti è solo un inganno.

Domande e risposte

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