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Concetti Chiave

  • La resistenza a compressione è la principale caratteristica del calcestruzzo, definita dalla "resistenza caratteristica" secondo le norme italiane.
  • I controlli di qualità per la resistenza a compressione si dividono in tipo A, con sei cubetti prelevati, e tipo B, per costruzioni sopra i 1500 m³.
  • Il calcestruzzo presenta una bassa resistenza a trazione, variando da 1.5 a 2 N/mm².
  • La resistenza a flessione del calcestruzzo è inferiore a quella a compressione, oscillando tra 1.5 e 10 N/mm².
  • In calcestruzzo ordinario, la resistenza al taglio varia da 3.5 a 5 N/mm².

Resistenza a compressione, trazione, flessione e taglio

La resistenza a compressione è la caratteristica dominante del calcestruzzo.
Le norme italiane, per quanto riguarda la resistenza a compressione, introducono il criterio della “resistenza caratteristica”.
Con il termine di “resistenza caratteristica” si intende il valore medio del carico di rottura ricavato con apposita formula da una serie statiche di prove.
I controlli di qualità possono essere di due tipi: tipo A che è sempre valido; e tipo B che viene usato per costruzioni con più di millecinquecento metri cubi di getto.
Il controllo di tipo A consiste in tre prelievi, due cubetti per prelievo, quindi in totale sei cubetti.

Si effettua un prelievo per ogni giorno di getto e per ogni cento metri cubi di calcestruzzo.

Un’altra resistenza è la resistenza a trazione.
Il calcestruzzo ha una resistenza a trazione molto bassa, che può andare da 1.5 a due newton su millimetro quadrato.

La resistenza a flessione del calcestruzzo varia tra un quinto e un decimo della esistenza a compressione del calcestruzzo; infatti può andare da 1.5 a 10 newton su millimetro quadrato.

In un calcestruzzo ordinario, la resistenza al taglio può variare da 3.5 a 5 newton su millimetro quadrato.

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