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Concetti Chiave

  • Il Plexiglas, noto anche come PMMA, è un materiale leggero, flessibile e resistente che emula il vetro mantenendo la sua trasparenza e robustezza.
  • Utilizzato inizialmente in ambito militare, il Plexiglas è ora diffuso in architettura, design, edilizia e arte, fungendo da simbolo di protezione in spazi pubblici post-pandemici.
  • Questo materiale è capace di rifrangere e trasformare la luce, creando effetti visivi poetici, ed è disponibile in vari formati come trasparente, opalino e satinato.
  • Nonostante sia più tenero del vetro e soggetto a graffi e deformazioni, il Plexiglas è versatile, accessibile e facile da lavorare, rendendolo popolare tra designer e artisti.
  • Rappresenta una combinazione di leggerezza e sicurezza, offrendo trasparenza duratura e diventando un elemento chiave nel design moderno e nelle soluzioni di arredo.

Indice

  1. Nascita del plexiglas
  2. Applicazioni
  3. Limiti

Nascita del plexiglas

È luce solida, il Plexiglas. È il vetro che ha deciso di farsi flessibile, più leggero, più resistente. È la trasparenza che non si spezza al primo urto, che non teme il tempo né le intemperie. È il materiale che sembra fragile ma non lo è, che imita con eleganza ma vive di carattere proprio.
Il suo vero nome è polimetilmetacrilato, spesso abbreviato in PMMA. Ma “Plexiglas” è il nome che è rimasto, come quelli che diventano sinonimo di una categoria intera.
Può essere termoformato, inciso, colorato, lucidato. Si lascia plasmare senza mai perdere il suo carattere distintivo: la chiarezza. È, in un certo senso, la trasparenza resa materia.

Applicazioni

Nelle sue prime applicazioni, fu usato per realizzare cupole, parabrezza, visiere per aerei militari. Ma ben presto è entrato in architettura, in design, in edilizia, in arte. Lo trovi nei pannelli divisori, nelle coperture leggere, nelle vetrate continue, nelle barriere antirumore, nei lucernari. E oggi, più che mai, è simbolo di protezione: è diventato lo “scudo” visivo dell’epoca post-pandemica, nei banconi, negli uffici, negli spazi pubblici.
Il Plexiglas ha una particolarità affascinante: lascia passare la luce, ma può anche rifrangerla, disegnarla, trasformarla. Può essere perfettamente trasparente o opalino, satinato, specchiato. È un materiale poetico, capace di creare giochi di luci e ombre, di dissolvere i confini tra dentro e fuori. Non è solo materia tecnica: è una tela invisibile su cui l’architetto, il designer o l’artista possono dipingere con la luce.

Limiti

Certo, il Plexiglas ha anche i suoi limiti. È più tenero del vetro, quindi si graffia con facilità. Può deformarsi sotto carichi prolungati o temperature molto elevate. Ma con il giusto trattamento, diventa un alleato affidabile e duraturo. In architettura, è usato sia per le sue doti estetiche che per le sue prestazioni funzionali. Si può trovare in facciate futuristiche o in piccole soluzioni di arredo; in musei, gallerie, spazi commerciali, case private.
È anche un materiale “democratico”: accessibile, versatile, semplice da lavorare anche per piccoli laboratori o maker. Lo si può tagliare con un laser, forare con una punta da trapano, modellare con il calore. È la plastica nobile del design moderno. Non sorprende che sia stato amato da visionari come Ettore Sottsass, Gae Aulenti, Philippe Starck. Con lui si costruiscono oggetti che sembrano galleggiare nell’aria, mobili leggeri, sculture luminose.
Nel nostro immaginario, il Plexiglas è ormai ovunque: nel mondo dell’arredo, della segnaletica, delle esposizioni, della comunicazione visiva. Ma è anche dentro qualcosa di più sottile: la voglia di vedere senza essere separati, di proteggere senza oscurare. È un materiale del nostro tempo: trasparente, ma forte; leggero, ma non effimero.
Ed è forse questa la sua vera natura: essere il confine tra la presenza e l’assenza, tra ciò che c’è e ciò che si lascia passare. In un mondo che ha bisogno di leggerezza e sicurezza insieme, il Plexiglas continua a offrire una terza via: la trasparenza che dura.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del nome "Plexiglas"?
  2. Il nome "Plexiglas" è rimasto come sinonimo di una categoria intera, anche se il suo vero nome è polimetilmetacrilato (PMMA).

  3. In quali settori viene utilizzato il Plexiglas?
  4. Il Plexiglas è utilizzato in architettura, design, edilizia, arte, e come protezione visiva nell'epoca post-pandemica, tra altre applicazioni.

  5. Quali sono le caratteristiche estetiche del Plexiglas?
  6. Il Plexiglas può essere trasparente, opalino, satinato, specchiato, e crea giochi di luci e ombre, dissolvendo i confini tra dentro e fuori.

  7. Quali sono i limiti del Plexiglas?
  8. Il Plexiglas è più tenero del vetro e si graffia facilmente, può deformarsi sotto carichi prolungati o temperature elevate, ma con il giusto trattamento è affidabile e duraturo.

Domande e risposte