Concetti Chiave
- Nel Quattrocento, il dominio turco si espanse rapidamente dopo le invasioni mongole, culminando con la conquista di Costantinopoli nel 1453 da parte di Maometto II.
- Costantinopoli, rinominata Istanbul, divenne la capitale dell'Impero Ottomano, che si estese in Europa, Asia e Africa.
- L'impero ottomano era governato dal sultano, supportato dal Gran Visir e da un sistema di governatori e nobili che amministravano le province.
- I turchi permisero libertà di culto e usanze nei territori conquistati, richiedendo solo una tassa ai non-musulmani, favorendo così la stabilità nell'area balcanica.
- L'esercito ottomano, temuto in Europa, era composto da una cavalleria nobile e dai giannizzeri, con un forte investimento nelle armi da fuoco e tecnici italiani.
Indice
Le invasioni mongole e la conquista turca
Agli inizi del Quattrocento le invasioni mongole guidate da Tamerlano diedero una battuta d’arresto passeggera alle conquiste turche. I mongoli fecero alcune conquiste nella penisola anatolica, ma il loro dominio durò poco perché alla morte di Tamerlano le tribù si divisero e iniziarono a scontrarsi tra loro. Nel 1444 i turchi conquistarono la Romania e dopo pochi anni tutti i Balcani caddero sotto il dominio ottomano.
La caduta di Costantinopoli
A quel punto Costantinopoli era completamente circondata dai turchi che nel 1453, guidati da Maometto II, la assediarono e conquistarono dopo tre mesi. L’arma vincente di quest’assedio furono le artiglierie gestite da ingegneri e tecnici europei assoldati dal sultano. Costantinopoli assunse un nome arabo, Istanbul, e divenne la capitale dell’impero che negli anni seguenti si estese ulteriormente in Europa, Asia e Africa.
Struttura dell'impero ottomano
A capo dell’impero vi era il sultano, coadiuvato dal Gran Visir. Il divano era il gruppo dei ministri che si occupavano di consigliare il sultano. Sotto il divano e il Gran Visir c’erano i governatori delle varie province che si servivano di nobili a cui venivano affidati dei territori che dovevano amministrare. I nobili turchi avevano le terre solo in gestione e non a titolo definitivo ed ereditario; tutte le terre appartenevano al sultano e al nobile sta il compito di amministrarle correttamente.
Libertà di culto e radicamento
La particolarità dei turchi fu che lasciarono libertà di culto e di usanze alle popolazioni dei territori conquistati, limitandosi a chiedere il pagamento di una tassa ai non-musulmani per mantenere l’esercito. Grazie a questa concessione di libertà, l’impero ottomano riuscì a radicarsi nella penisola balcanica.
La forza militare ottomana
La forza dei turchi è rappresentata da una cavalleria nobile e da una fanteria formata da giannizzeri, un corpo scelto di soldati turchi composto in gran parte da bambini rubati durante le conquiste nei Balcani e cresciuti nel culto della guerra e nella fede musulmana. I sultani investirono tantissimo nelle armi da fuoco e assoldarono molti tecnici italiani. L’esercito ottomano era molto potente e faceva paura persino alle maggiori potenze europee.
Espansione e conseguenze sul commercio
Con l’espansione dei turchi, il Mediterraneo divenne sempre più un mare pericoloso e il commercio subì dei cali perché i traffici con l’Asia erano ostruiti dai turchi. Si diffuse inoltre il fenomeno della pirateria turca che terrorizzava le coste spagnole, francesi e italiane. I Turchi furono molto feroci e nutrirono un mito di invincibilità.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze delle invasioni mongole guidate da Tamerlano per le conquiste turche nel Quattrocento?
- Come riuscirono i turchi a mantenere il controllo sui territori conquistati nei Balcani?
- Qual era la composizione e la forza dell'esercito ottomano nel Quattrocento?
Le invasioni mongole guidate da Tamerlano causarono una battuta d'arresto temporanea alle conquiste turche, ma il dominio mongolo durò poco e i turchi ripresero le loro conquiste, culminando nella presa di Costantinopoli nel 1453.
I turchi mantennero il controllo sui territori conquistati nei Balcani concedendo libertà di culto e usanze alle popolazioni locali, chiedendo solo il pagamento di una tassa ai non-musulmani per mantenere l'esercito.
L'esercito ottomano era composto da una cavalleria nobile e una fanteria di giannizzeri, soldati scelti cresciuti nel culto della guerra e nella fede musulmana, e si avvaleva di tecnici italiani per le armi da fuoco, rendendolo molto potente e temuto in Europa.