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Questa opera e altri opuscoli suscitarono clamore e dibattiti in quel periodo. Nel 1789 viene pubblicata la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”: ben presto un gruppo di donne rivoluzionarie si accorge che questa dichiarazione esclude la donna sia sul piano teorico che su quello pratico, per questo motivo due anni dopo Olympe scrive la “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”. Questa dichiarazione non va intesa come una contrapposizione alla dichiarazione di due anni prima, bensì come una continuazione ad essa. Tuttavia, la provocazione di Olympe non ebbe alcun effetto sugli eventi politici del tempo, infatti la Rivoluzione francese restò un evento principalmente maschile, anche se le donne contribuirono in maniera sostanziale. Uno dei punti che Olympe sosteneva con maggiore forza nella sua dichiarazione era quello della completa libertà di parola in pubblico: infatti, come ella sosteneva, dato che già esisteva la completa uguaglianza sul patibolo, la donna doveva avere anche il diritto di salire sul podio per poter esprimere la propria opinione. Oltre a questo, altri temi che Olympe sosteneva erano la paternità in giudizio e la libertà coniugata con la giustizia. Olympe de Gouges verrà ghigliottinata nel 1793 con la scusa di essersi schierata dalla parte dei girondini, quando invece la motivazione reale secondo vari studiosi, era che si era comportata “come una donna non deve comportarsi”.