simone.scacchetti
Ominide
8 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • I Savoia rafforzano lo Stato e l'esercito con riforme centralizzate, ispirate a Luigi XIV, e promuovono una politica di espansione territoriale e controllo religioso.
  • La Lombardia asburgica, sotto Maria Teresa e Giuseppe II, adotta riforme meritocratiche e liberiste, riducendo i privilegi nobiliari e religiosi, e promuovendo la cultura illuminista.
  • La Toscana sotto i Lorena vede riforme economiche e legali, con Pietro Leopoldo che abolisce la pena di morte e adotta un'economia liberista, riducendo l'influenza ecclesiastica.
  • Nel regno di Napoli e Sicilia, Carlo di Borbone attua riforme fiscali e giudiziarie per centralizzare il potere, nonostante la persistente debolezza economica e dipendenza dall'estero.
  • Lo Stato Pontificio è arretrato, con poche riforme fiscali e agricole, e si confronta con l'illuminismo, che minaccia i privilegi ecclesiastici e la manomorta.

- L'Italia nel Settecento

- I Savoia nello scacchiere italiano

Indice

  1. I Savoia e le riforme
  2. Carlo Emanuele III e l'espansione
  3. Lombardia sotto Maria Teresa
  4. Riforme di Giuseppe II
  5. Toscana sotto i Lorena
  6. Riforme di Pietro Leopoldo
  7. Borbone e cultura a Parma
  8. Riforme nel Meridione
  9. Napoli e l'Illuminismo
  10. Stato pontificio e arretratezza

I Savoia e le riforme

Tra il 1600 e il 1700 il regno di Sardegna era uno dei più efficienti tra i piccoli Stati d'Europa: riescono a scendere in Italia con una forte organizzazione militare.

•• Il re (di Piemonte e di Sardegna) Vittorio Amedeo II attua riforme per rafforzare lo stato e l'esercito. La sua politica estera è di espansione; la politica interna accentra il potere del sovrano, avendo come modello Luigi XIV, e ha un controllo totale ammettendo una religione uniforme e unica: muove una guerra contro le minoranze religiose e unisce le leggi in un sistema chiamato “Costituzioni”. Inserisce la riforma del catasto così da rendere più eque le imposte estendendole anche alla nobiltà e al clero. Con i Concordati con la chiesa, sia lui sia il successore riescono a ottenere la nomina dei vescovi e decidono sul diritto d’asilo. Istituisce scuole secondarie non controllate dalla Chiesa.

Carlo Emanuele III e l'espansione

•• Carlo Emanuele III, il figlio e successore, approfitta delle guerre di successione degli altri Stati per espandere i territori e centralizza anche lui il potere. Riduce il potere della nobiltà e della Chiesa.

•• Carlo Emanuele III potenzia l’esercito e grazie all’esercito si crea compattezza anche nella società (non arriva però ai livelli di quello prussiano). L’esercito si ingrandisce di numero e anche di armi.

••Fa una riforma mercantilistica (protezionismo, con dazi sulle importazioni e agevolazioni sulle esportazioni) per accrescere le ricchezze del regno sabaudo (Sardegna) e ci riesce: si sviluppano le manifatture (come quelle cotoniere, laniere, minerarie e metallurgiche) e il commercio di porcellane. Il regno sabaudo è tra le più efficienti economie del Nord Italia.

- La Lombardia asburgica

Lombardia sotto Maria Teresa

•• L’Austria (monarchia asburgica) vive una crisi finanziaria. Gli Asburgo (Maria Teresa) quindi consolidano il potere centrale e controllano le finanze nelle periferie con funzionari regi, come in Lombardia. Maria Teresa limita i privilegi della nobiltà cercando di farsela fedele e impedisce la vendita delle cariche pubbliche, adesso affidate sulla meritocrazia.

•• Introduce il catasto che le fa conoscere meglio il territorio così da poter fare bonifiche e costruire canali di irrigazione. La politica economica è liberista (liberismo economico, tra esportazioni e importazioni).

Riforme di Giuseppe II

•• Insieme con il figlio Giuseppe II, prende provvedimenti sulla religiosità, come scioglimento di alcuni ordini religiosi, riduzione dei conventi e abolizione dei privilegi fiscali. I beni di manomorta vengono confiscati e messi in vendita. Giuseppe II riduce i privilegi dei nobili. Abolisce le Corporazioni e caccia i gesuiti, creando scuole nuove e nuovi programmi di studio, più laici.

•• Nascono osservatori astronomici e teatri: la Lombardia diventa all'avanguardia e Milano è la capitale della cultura dei Lumi con il Caffè, giornale dei fratelli Verri.

- La Toscana della reggenza

Toscana sotto i Lorena

•• La dinastia Medici finisce e il granducato di Toscana passa, con i trattati di pace, sotto i Lorena. Il granduca Francesco Stefano non abita mai a Firenze e lo stato è controllato con un Consiglio di Reggenza (Francesco Stefano si avvale quindi di collaborazioni con ministri stranieri, soprattutto francesi).

•• I ministri cercano di fare riforme a livello economico, come sistemare le finanze ducali e istituire un nuovo meccanismo di riscossione delle tasse nelle penisole militari, così da evitare infrazioni. Addirittura si crea un piccolo ma efficiente esercito. Importante la riforma che affidava il diritto-dovere di censura soltanto allo Stato e non più alla Chiesa. Anche l’acquisto di nuove terre ecclesiastiche doveva essere autorizzato dallo Stato.

•• Pompeo Neri fonde in un solo testo tutti i codici di legge presenti in Toscana; dà un’impronta liberalistica all’economia (elimina le tasse e i controlli, favorendo la libera produzione) e va contro la manomorta ecclesiastica.

Riforme di Pietro Leopoldo

•• Comincia la stagione di riforme, in Toscana, con Pietro Leopoldo figlio di Francesco Stefano e Maria Teresa, che abbandona il mercantilismo per il liberismo economico, abolisce le vecchie Corporazioni delle Arti e dei Mestieri. Ma importantissima è la riforma del codice penale: viene abolita la pena di morte (la Toscana è il primo Stato al mondo) e la tortura. Sopprime gli ordini religiosi, riduce i governi e abolisce i privilegi ecclesiastici.

- I Borbone di Parma e Piacenza

Borbone e cultura a Parma

A Parma e Piacenza i Borbone con i funzionari rendono il regno più vitale con la cultura. Viene favorita l'economia limitando la religione.

- I regni di Napoli e di Sicilia

Riforme nel Meridione

•• Il Meridione si libera del dominio spagnolo (che lo aveva portato alla decadenza) e austriaco e crea un Regno autonomo nelle mani di Carlo di Borbone (monarchia).

•• Si fanno riforme nei regni di Napoli e di Sicilia per stabilizzare e centralizzare il nuovo potere. La riforma giudiziaria prevede il controllo regio sull’operato dei magistrati (che dovevano affidarsi ai Tribunali per i casi di omicidio).

•• Si fanno riforme fiscali per la Chiesa e i nobili: la Chiesa disponeva di più di un settimo delle terre del Regno e tutte queste terre vengono finalmente tassate; si diminuisce il numero di monasteri; le strutture economiche del Sud restano deboli e vi è una grave crisi economica: in economia il Sud è ancora dipendente dall'estero.

Napoli e l'Illuminismo

•• Si inaspriscono i rapporti tra re e aristocrazia quando si limitano i privilegi di questa: il re vuole garantirsi la fedeltà dei nobili ma anche limitarne il potere: il re crea dunque una nuova nobiltà a lui devota.

•• Anche qui prende avvio il catasto, ma molto lentamente. L’economia ha uno stampo mercantilistico. Napoli è una delle capitali dell’Illuminismo italiano (insieme con Milano). Vengono espulsi i gesuiti.

- Lo Stato pontificio

Stato pontificio e arretratezza

•• Lo Stato pontificio ha raggiunto la massima espansione territoriale. Fa pochi provvedimenti in ambito fiscale per non intaccare gli antichi privilegi del clero e della nobiltà e dunque è molto arretrato: l’agricoltura è ai minimi livelli e solo nella seconda metà del Settecento vengono costruite strade e bonificate paludi pontine. La riforma ecclesiastica punta sulla fine del nepotismo e riportare la chiesa a una maggiore spiritualità.

•• Il peso fiscale è sui contadini, mercanti e artigiani. È uno stato arretrato. E fa i conti con l'illuminismo degli Stati. L'illuminismo è una minaccia, perché gli Stati corrodono sia i privilegi sia le terre (manomorta) ecclesiastiche. Viene poi soppressa la Compagnia di Gesù (gesuiti).

Domande da interrogazione

  1. Quali riforme ha attuato Vittorio Amedeo II nel regno di Sardegna?
  2. Vittorio Amedeo II ha attuato riforme per rafforzare lo stato e l'esercito, centralizzando il potere e unificando le leggi in un sistema chiamato "Costituzioni". Ha introdotto la riforma del catasto per rendere più eque le imposte e ha istituito scuole secondarie non controllate dalla Chiesa.

  3. Come ha contribuito Maria Teresa al consolidamento del potere in Lombardia?
  4. Maria Teresa ha consolidato il potere centrale limitando i privilegi della nobiltà, introducendo il catasto per migliorare la gestione del territorio e adottando una politica economica liberista. Ha anche preso provvedimenti sulla religiosità e ridotto i privilegi dei nobili.

  5. Quali cambiamenti ha portato Pietro Leopoldo in Toscana?
  6. Pietro Leopoldo ha abbandonato il mercantilismo per il liberismo economico, abolito le Corporazioni delle Arti e dei Mestieri, e riformato il codice penale abolendo la pena di morte e la tortura. Ha anche soppresso gli ordini religiosi e ridotto i privilegi ecclesiastici.

  7. Quali riforme sono state implementate nei regni di Napoli e di Sicilia sotto Carlo di Borbone?
  8. Nei regni di Napoli e di Sicilia, Carlo di Borbone ha implementato riforme per centralizzare il potere, incluso il controllo regio sui magistrati e la tassazione delle terre della Chiesa. Ha limitato i privilegi dell'aristocrazia e avviato il catasto, seppur lentamente.

  9. Quali erano le condizioni dello Stato pontificio nel Settecento?
  10. Lo Stato pontificio era arretrato, con un'agricoltura ai minimi livelli e poche riforme fiscali per non intaccare i privilegi del clero e della nobiltà. Ha affrontato l'illuminismo come una minaccia e ha soppresso la Compagnia di Gesù.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mauro_105 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Lud_ di Lud_

domandina

Samantha Petrosino di Samantha Petrosino