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Concetti Chiave

  • La società tra Trecento e Quattrocento era caratterizzata da violenza diffusa a vari livelli, con guerre sanguinose come quella dei Cent'Anni e conflitti nobiliari.
  • Il duello emerse come tentativo di regolamentare e ridurre le faide violente tra famiglie, anche se fu poi abolito nel Cinquecento.
  • Le rivolte del periodo, come la jacquerie francese e la rivolta dei ciompi a Firenze, furono spesso fallimentari e represse con violenza.
  • John Wycliffe in Inghilterra criticò la Chiesa per la sua ricchezza, spingendo alla traduzione della Bibbia e ispirando movimenti di rivolta.
  • Il movimento hussita in Boemia, influenzato da Wycliffe, sfidò il potere imperiale e papale, ottenendo alla fine libertà di culto dopo un conflitto interno e con l'impero.

Indice

  1. La violenza nel Trecento e Quattrocento
  2. Le rivolte dei contadini e dei ciompi
  3. Le rivolte religiose e John Wycliffe
  4. Il movimento hussita e Jan Hus

La violenza nel Trecento e Quattrocento

La società del Trecento e del Quattrocento era contraddistinta dalla violenza che era diffusa a ogni livello. Il tipo di violenza più evidente fu quella tra stati che provocò lunghe e sanguinose guerre come quella dei Cent’Anni. Diffusa tra i nobili era la regolazione personale dei conti con la violenza e il sangue. Inoltre i nobili facevano uso di violenza per sottomettere i contadini. Gli stati, man mano che si procedeva verso la pace, cercarono di imporre regole per limitare il potere e la prepotenza dei nobili. In Inghilterra ad esempio dopo la guerra dei Cent’Anni il governo a questo scopo aveva tolto poteri ai nobili e creato la carica di giudice di pace e la camera stellata. Per cercare di incanalare la violenza si diffuse tra Duecento e Trecento il duello che aveva regole precise e si evitavano in questo modo le distruttive faide tra famiglie. Il duello fu un primo tentativo di ridurre gli effetti della violenza e poi nel Cinquecento si tentò di abolirlo.

Le rivolte dei contadini e dei ciompi

Un altro aspetto di questa società violenta era rappresentato dalle rivolte. Famose furono le rivolte dei contadini francesi (jacqueries). La rivolta più famosa in Italia avvenne nel 1378 a Firenze; è nota come rivolta dei ciompi, che erano i lavoratori della lana. La lavorazione della lana era una delle Arti maggiori di Firenze e i ciompi si rivoltarono per chiedere di poter partecipare al governo della città e di avere maggiori diritti. In un primo momento i ciompi riuscirono a imporsi e a creare in città tre nuove Arti: la loro e quella di coloro che li avevano aiutati. Però i ciompi non riuscirono a governare a lungo perché vennero spodestati dai componenti di tutte le altre Arti e da tutte quelle persone che erano state spaventate dalle loro violenze. Una caratteristica tipica delle rivolte di quel tempo fu che tutte furono fallimentari e vennero represse nel sangue.

Le rivolte religiose e John Wycliffe

Un altro tipo di rivolte che scoppiarono tra Trecento e Quattrocento furono di sfondo religioso. La prima scoppiò in Inghilterra e fece capo a John Wycliffe. Wycliffe era un teologo che criticò duramente la ricchezza e il potere politico della Chiesa, rinfacciandole che Gesù e gli apostoli erano poveri. Wycliffe tradusse in inglese alcuni versetti della Bibbia perché sosteneva che i fedeli dovessero avere la possibilità di leggere autonomamente la parola di Dio. Fu critico nei confronti della pretesa papale di essere superiore a tutti gli uomini e di rappresentare il Dio in terra. In Inghilterra i seguaci di Wycliffe si unirono agli scontenti per la poll tax. Andò però a finire male come gli esiti di tutte le altre rivolte: il re d’Inghilterra Riccardo II fece finta di accettare alcune delle richieste dei rivoltosi, convocò il loro capo (che non era Wycliffe) al palazzo reale dimostrandosi favorevole, ma in realtà stava solo temporeggiando per preparare la repressione. Il capo dei rivoltosi venne ucciso, i seguaci di Wycliffe vennero soppressi e condannati come eretici anche da un decreto della Chiesa e la rivolta terminò con il sangue.

Il movimento hussita e Jan Hus

L’influenza di Wycliffe rimase viva e la sua prima manifestazione apparve in Boemia. In quel periodo la Boemia stava passando sotto il controllo dell’impero; gli Asburgo stavano mandando in Boemia tanti loro nobili per impossessarsi delle terre e ciò creò un forte malcontento della nobiltà e della popolazione locali. La figura imperiale stava quindi declinando presso i boemi e la stessa cosa succedeva per il papa. In questo panorama, il rettore dell’università di Praga, Jan Hus, riprese le tesi di Wycliffe. Il movimento di Hus godette di molto consenso perché era a favore del malcontento contro il papa e l’imperatore. I pensieri di Hus diedero vita al movimento hussita. Gli hussiti erano detti utraquisti perché predicavano che nell’eucaristia si dovesse ricevere sia il corpo sia il sangue di Cristo. Inoltre avevano definito l’eucaristia solo un momento di commemorazione dell’ultima cena, rinnegando così la transustanziazione. Gli hussiti si diffusero in Boemia e furono perseguitati dagli imperatori Venceslao e Sigismondo. Gli hussiti resistettero all’attacco imperiale finché non si separarono. Al loro interno infatti c’erano un gruppo più estremista, i taboriti, che addirittura volevano cambiare a tal punto la situazione che intendevano ridistribuire tutte le ricchezze per creare un mondo più giusto. L’ala più moderata invece intendeva trovare degli accordi con l’imperatore e alla fine ebbe il sopravvento sui taboriti, i quali vennero soppressi. Si arrivò a un accordo tra hussiti e imperatore con cui si permise ai primi libertà di culto. In Boemia il culto hussita ebbe quindi particolare diffusione e si aprirono diverse chiese.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la natura della violenza nella società del Trecento e del Quattrocento?
  2. La società del Trecento e del Quattrocento era caratterizzata da una violenza diffusa a ogni livello, con guerre tra stati, regolazioni personali tra nobili e sottomissione dei contadini.

  3. Quali furono le cause e gli esiti della rivolta dei ciompi a Firenze nel 1378?
  4. I ciompi, lavoratori della lana, si rivoltarono per partecipare al governo e ottenere maggiori diritti. Inizialmente ebbero successo, ma furono presto spodestati e la rivolta fu repressa.

  5. Chi era John Wycliffe e quale fu il suo impatto sulle rivolte religiose in Inghilterra?
  6. John Wycliffe era un teologo che criticò la Chiesa e tradusse la Bibbia in inglese. I suoi seguaci si unirono alla rivolta contro la poll tax, ma furono soppressi e condannati come eretici.

  7. Come si sviluppò il movimento hussita in Boemia e quali furono le sue conseguenze?
  8. Il movimento hussita, ispirato da Jan Hus e le tesi di Wycliffe, si diffuse in Boemia, resistette agli attacchi imperiali e alla fine ottenne libertà di culto, nonostante le divisioni interne.

  9. Quali furono le differenze tra gli hussiti e i taboriti all'interno del movimento hussita?
  10. Gli hussiti erano divisi tra un'ala moderata che cercava accordi con l'imperatore e i taboriti, più estremisti, che volevano ridistribuire le ricchezze. I taboriti furono soppressi e i moderati prevalsero.

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