Concetti Chiave
- Le monarchie feudali erano basate su un accordo tra il sovrano e la società, con il re come supremo magistrato.
- I sovrani progressivamente rivendicarono un potere assoluto, non subordinato ai diritti acquisiti dai sudditi.
- Nel sistema assolutista, i sudditi non avevano diritti ma solo doveri, senza istituzioni per tutelare i loro interessi.
- Lo Stato assoluto si affermò in Europa dopo la guerra dei Trent'anni, tipico dell'antico regime.
- Un elemento chiave era l'alleanza tra trono e altare, con il clero che riconosceva l'autorità sacra del sovrano.
Contratto tra sovrano e società
Le monarchie feudali erano caratterizzate da una sorta di contratto tra sovrano e società: clero, nobiltà e Terzo Stato accettavano di sottomettersi all'autorità del re.
Il re era concepito come una specie di supremo magistrato e non poteva introdurre nessuna innovazione di rilievo senza il consenso dei sudditi.
Potere assoluto del sovrano
Progressivamente, i sovrani rivendicarono un potere assoluto: una legge, che non era uguale per tutti, era una legge privata cioè privilegio.
Sul piano teorico, il sovrano poteva usare il proprio potere arbitrariamente: semplicemente il re si rifiutava di essere solo il garante di diritti acquisiti e pretendeva di essere il principio di ogni legalità.
I sudditi non avevano nessuna possibilità di difendersi dalle pretese della corona: non esistevano istituzioni che tutelassero i loro diritti.
Anzi, un suddito non aveva diritti ma solo doveri.
La monarchia assoluta si affermò iin Europa soprattutto dopo la guerra dei Trent'anni e fu la forma di Stato tipica dell'antico regime.
Alleanza tra trono e altare
Un altro aspetto fondamentale dello Stato d'antico regime era l'alleanza tra trono e altare.
Il sovrano pretendeva dal clero obbedienza e collaborazione;
Questa forte alleanza tra trono e altare era un'eredità che avevano visto l'esplosione della Riforma protestante.
In quest'epoca le Chiese si erano avvalse degli strumenti repressivi del potere temporale per perseguitare gli eretici e per tutelare la loro autorità.
In cambio avevano offerto al re il riconoscimento del suo potere che ancora veniva ritenuto sacro e d'origine divina.
Ovviamente il re non aveva il possesso di tutte le terre del regno, ma era padrone di agire come voleva su di esso.
Come tutti i beni, anche lo Stato alla morte del legittimo proprietario, cioè il sovrano, passava in eredità ai suoi figli.
Domande da interrogazione
- Qual era la natura del contratto tra sovrano e società nelle monarchie feudali?
- Come si è evoluto il potere del sovrano verso l'assolutismo?
- Qual era il ruolo dell'alleanza tra trono e altare nello Stato d'antico regime?
Nelle monarchie feudali, esisteva un contratto implicito tra sovrano e società, dove clero, nobiltà e Terzo Stato accettavano l'autorità del re, che agiva come un supremo magistrato senza poter introdurre innovazioni senza consenso.
Il potere del sovrano si è evoluto verso l'assolutismo con i re che rivendicavano un potere arbitrario, non garantendo più diritti acquisiti ma diventando il principio di ogni legalità, senza istituzioni che tutelassero i diritti dei sudditi.
L'alleanza tra trono e altare era fondamentale nello Stato d'antico regime, con il clero che offriva obbedienza e collaborazione al sovrano, in cambio del riconoscimento del suo potere sacro e d'origine divina, utilizzando il potere temporale per tutelare l'autorità ecclesiastica.