RitaeAlessio
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Concetti Chiave

  • Le monarchie feudali erano basate su un accordo tra il sovrano e la società, con il re come supremo magistrato.
  • I sovrani progressivamente rivendicarono un potere assoluto, non subordinato ai diritti acquisiti dai sudditi.
  • Nel sistema assolutista, i sudditi non avevano diritti ma solo doveri, senza istituzioni per tutelare i loro interessi.
  • Lo Stato assoluto si affermò in Europa dopo la guerra dei Trent'anni, tipico dell'antico regime.
  • Un elemento chiave era l'alleanza tra trono e altare, con il clero che riconosceva l'autorità sacra del sovrano.

Indice

  1. Contratto tra sovrano e società
  2. Potere assoluto del sovrano
  3. Alleanza tra trono e altare

Contratto tra sovrano e società

Le monarchie feudali erano caratterizzate da una sorta di contratto tra sovrano e società: clero, nobiltà e Terzo Stato accettavano di sottomettersi all'autorità del re.

Il re era concepito come una specie di supremo magistrato e non poteva introdurre nessuna innovazione di rilievo senza il consenso dei sudditi.

Potere assoluto del sovrano

Progressivamente, i sovrani rivendicarono un potere assoluto: una legge, che non era uguale per tutti, era una legge privata cioè privilegio.

Sul piano teorico, il sovrano poteva usare il proprio potere arbitrariamente: semplicemente il re si rifiutava di essere solo il garante di diritti acquisiti e pretendeva di essere il principio di ogni legalità.

I sudditi non avevano nessuna possibilità di difendersi dalle pretese della corona: non esistevano istituzioni che tutelassero i loro diritti.

Anzi, un suddito non aveva diritti ma solo doveri.

La monarchia assoluta si affermò iin Europa soprattutto dopo la guerra dei Trent'anni e fu la forma di Stato tipica dell'antico regime.

Alleanza tra trono e altare

Un altro aspetto fondamentale dello Stato d'antico regime era l'alleanza tra trono e altare.

Il sovrano pretendeva dal clero obbedienza e collaborazione;

Questa forte alleanza tra trono e altare era un'eredità che avevano visto l'esplosione della Riforma protestante.

In quest'epoca le Chiese si erano avvalse degli strumenti repressivi del potere temporale per perseguitare gli eretici e per tutelare la loro autorità.

In cambio avevano offerto al re il riconoscimento del suo potere che ancora veniva ritenuto sacro e d'origine divina.

Ovviamente il re non aveva il possesso di tutte le terre del regno, ma era padrone di agire come voleva su di esso.

Come tutti i beni, anche lo Stato alla morte del legittimo proprietario, cioè il sovrano, passava in eredità ai suoi figli.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la natura del contratto tra sovrano e società nelle monarchie feudali?
  2. Nelle monarchie feudali, esisteva un contratto implicito tra sovrano e società, dove clero, nobiltà e Terzo Stato accettavano l'autorità del re, che agiva come un supremo magistrato senza poter introdurre innovazioni senza consenso.

  3. Come si è evoluto il potere del sovrano verso l'assolutismo?
  4. Il potere del sovrano si è evoluto verso l'assolutismo con i re che rivendicavano un potere arbitrario, non garantendo più diritti acquisiti ma diventando il principio di ogni legalità, senza istituzioni che tutelassero i diritti dei sudditi.

  5. Qual era il ruolo dell'alleanza tra trono e altare nello Stato d'antico regime?
  6. L'alleanza tra trono e altare era fondamentale nello Stato d'antico regime, con il clero che offriva obbedienza e collaborazione al sovrano, in cambio del riconoscimento del suo potere sacro e d'origine divina, utilizzando il potere temporale per tutelare l'autorità ecclesiastica.

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