Concetti Chiave
- Il regno axumita, con capitale Axum, fu uno dei primi stati cristiani in Etiopia, fondato prima dell'era cristiana.
- La dinastia axumita terminò nel XII secolo, seguita dai Salomonidi, noti per le guerre contro i musulmani.
- Nel XVIII secolo, i Galla divennero protettori dell'Etiopia, instaurando il regime dei "masafent" e riducendo il negus a un re-fantoccio.
- Teodoro II, famoso per la sua crudeltà, cercò di unificare l'Etiopia ma si suicidò dopo una sconfitta contro gli inglesi nel 1868.
- Menelik II, con l'aiuto italiano, firmò il trattato di Uccialli, ma le relazioni si deteriorarono, culminando con l'occupazione italiana nel 1936.
Indice
Le origini del regno axumita
Non abbiamo notizie della storia antica dell’Etiopia. Sappiamo soltanto che prima dell’era cristiana, in Etiopia esisteva il regno axumita, chiamato così dalla capitale Axum. Sappiamo anche che, in seguito, San Frumenzio, che la popolazione locale chiamava “Abba Salama” introdusse con successo il Cristianesimo. Durante il periodo axumita i re portarono a termine molte conquiste a scapito degli Arabi e il loro dominio giunse fino a comprendere lo Yemen, ma con Maometto l’espansione etiope cessò.
La dinastia salomonide e le guerre
La dinastia axumita ebbe termine nel XII secolo e fra le dinastie successive la più famosa è quella dei Salomonidi che intraprese una lunga guerra contro i Musulmani. Fra gli episodi più importanti, si ricorda lo scontro fra il capo musulmano e il re ( o negus) dell’Etiopia. Le truppe musulmane furono messe in fuga e il loro capo fu massacrato sul campo. Nonostante questo le ostilità non ebbero termine. Ad un certo punto prese il comando dell’esercito musulmano Ahmad Ibn Iobraim, detto il Mancino che, appena nominato, condusse subito una feroce lotta contro gli Etiopi. I l re etiope, Lebna Dengel, avendo capito che presto sarebbe stato sopraffatto dal nemico, pensò di chiedere aiuti al Portogallo. I Portoghesi, con le loro navi, approdavano spesso nei porti dell’Africa Orientale e addirittura, alla corte del negus viveva un medico portoghese. Pur avendo promesso che sarebbero intervenuti, i Portoghesi ritardarono l’intervento ed arrivarono solo quando il negus Lebna era deceduto e sul trono era salito il figlio, un sovrano molto inesperto. Nonostante che il capitano portoghese fosse stato catturato e fatto morire dopo atroci torture, in uno scontro il Mancino fu ucciso e l’Etiopia fu salva dal pericolo musulmano. Ma le guerre per il popolo etiope non finirono con la sconfitta musulmana perché ad esso si oppose un nuovo nemico: i Galla
Nel XVIII secolo, i Galla diventarono i protettori dell’Etiopia ed essi stabilirono il regime dei “masafent”, cioè dei signori di palazzo che governavano a proprio piacimento, relegando il negus al ruolo di re-fantoccio.
L'ascesa e caduta di Teodoro II
Dopo il periodo dei “masafents”, salì al trono Teodoro II, un condottiero molto crudele e violento. Con , forza riuscì a dominare i vari staterelli che si ribellavano al suo potere, ma finì per rendersi nemici gli Inglesi. In una terribile battaglia contro gli Inglese che ebbe come conseguenza la distruzione dell’esercito etiope, Teodoro II, vistosi perso, si uccise. Eravamo nel 1868.
Menelik II e le tensioni con l'Italia
Gli successe, il re Giovanni IV; anch’esso dovette lottare contro i suoi vassalli, fra cui, il più temibile, era Menelik. Quest’ultimo, con l’aiuto degli Italiani, che possedevano già delle basi commerciali sulla costa, riuscì a salire sul trono col nome di Menelik II. Il nuovo negus firmò con l’Italia il trattato di Uccialli che riconosceva i possedimenti italiani nell’Africa Orientale; negli anni successivi i rapporti Italia-Etiopia diventarono più tesi e le truppe italiane dovettero subire diverse sconfitte militari, nell’intento di tutelare gli interessi coloniali dell’Italia.
L'occupazione italiana e il ritorno di Ailè Selassiè
Alla morte di Menelik II, i rapporti migliorarono, ma quando salì al trono Ailè Selaissiè, la situazione precipitò di nuovo, anche perché, nel frattempo, l’ Italia pensava di creare un impero coloniale a scapito dell’Etiopia. L’occasione delle ostilità fu creata da alcuni incidenti di frontiera. Nel 1936, l’Italia si impadronì dell’intero territorio etiopico ed il re d’Italia Vittorio Emanuele III assunse anche il titolo di imperatore d’Etiopia. Tuttavia, 10 anni dopo, a seguito della fine della Seconda Guerra Mondiale, Italia dovette abbandonare tutte le colonie e Ailè Selassiè riprese di nuovo a regnare sull’Etiopia.
Domande da interrogazione
- Qual era il regno esistente in Etiopia prima dell'era cristiana?
- Chi introdusse il Cristianesimo in Etiopia e come veniva chiamato dalla popolazione locale?
- Quale dinastia etiope intraprese una lunga guerra contro i Musulmani?
- Come si concluse il regno di Teodoro II?
- Cosa accadde all'Etiopia durante il regno di Ailè Selaissiè?
Prima dell'era cristiana, in Etiopia esisteva il regno axumita, con capitale Axum.
San Frumenzio introdusse il Cristianesimo in Etiopia ed era chiamato "Abba Salama" dalla popolazione locale.
La dinastia dei Salomonidi intraprese una lunga guerra contro i Musulmani.
Teodoro II si suicidò dopo una terribile battaglia contro gli Inglesi nel 1868.
Durante il regno di Ailè Selaissiè, l'Italia si impadronì dell'intero territorio etiopico nel 1936, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia dovette abbandonare le colonie e Ailè Selassiè riprese a regnare.