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Concetti Chiave

  • Il Patto di Londra prometteva la Dalmazia all'Italia, ma il Trattato di Rapallo la assegnò alla Jugoslavia, rendendo Fiume una città libera.
  • Gabriele D'Annunzio occupò Fiume, dichiarandola italiana, ma il Trattato di Rapallo risolse la situazione diplomatica.
  • Il Partito Socialista italiano promosse scioperi ispirati alla Rivoluzione Russa, coinvolgendo milioni di operai e braccianti tra il 1919 e il 1920.
  • La FIOM richiese aumenti salariali, provocando tensioni nelle aree industriali e portando all'occupazione delle fabbriche da parte degli operai.
  • Il governo non intervenne nelle occupazioni, e le trattative tra sindacati e imprenditori portarono a miglioramenti salariali e delle condizioni di lavoro.

Indice

  1. Il patto di Londra e la Dalmazia
  2. Gabriele D’Annunzio e Fiume
  3. Il trattato di Rapallo
  4. Conflitti sociali in Italia
  5. Occupazione delle fabbriche

Il patto di Londra e la Dalmazia

Secondo il Patto di Londra, all’Italia spettava la Dalmazia, ma il presidente statunitense Wilson voleva che quel territorio passasse in mano Jugoslava.

Gabriele D’Annunzio e Fiume

Vicino alla Dalmazia vi era Fiume, una cittadina a maggioranza italiana, la cui situazione era in bilico; il poeta e politico Gabriele D’Annunzio parlava di ‘vittoria mutilata’, decise di occupare con un battaglione dell’esercito italiano proprio la cittadina di Fiume, proclamandola sua dominio e annettendola all’Italia.

Il trattato di Rapallo

La situazione viene risolta con il Trattato di Rapallo, che attribuisce la Dalmazia alla Jugoslavia e decreta Fiume una cittadina libera, né italiana, né jugoslava.

Conflitti sociali in Italia

Oltre alla questione di Fiume, si assiste a delle conflittualità scoppiare nelle fabbriche e nelle campagne.

La presenza forte nella politica nazionale del Partito Socialista che voleva la realizzazione di una Rivoluzione Russa in Italia, portava i sindacati operai e contadini a realizzare scioperi, che tra il 1919 e il 1920 coinvolgono milioni di operai e braccianti.

Anche nelle aree industriali la situazione è molto tesa.

La FIOM (Federazione Italiana Operai Metallurgici) chiedeva degli aumenti salariali, ma gli imprenditori si oppongono, effettuando una serrata.

Occupazione delle fabbriche

Ma nel Nord, circa 500.000 operai non escono dalle fabbriche e decidono di occuparle, supportati da armate di Guardie Rosse che presidiano le fabbriche per difendere gli operai da eventuali interventi dell’esercito.

L’occupazione delle fabbriche era interpretata come l’inizio di una possibile rivoluzione poetica.

Il governo decide di non intervenire, i sindacati e gli imprenditori trattano per raggiungere un accordo, che alla fine segna la vittoria dei lavoratori, che ottengono aumenti salariali e miglioramenti nelle condizioni di lavoro.

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