Concetti Chiave
- "Un funerale a Ornans" di Gustave Courbet presenta un corteo funebre di quasi cinquanta persone nel cimitero di Ornans, caratterizzato da colori scuri e volti di contadini locali.
- Courbet utilizza un formato monumentale per rappresentare i comuni abitanti di Ornans, rendendo il dipinto simile a una fotografia di gruppo, suscitando polemiche per la sua audace composizione.
- Il realismo di Courbet si concentra sulla vita contemporanea, escludendo soggetti mitologici e religiosi, portando l'artista a esporre le sue opere in un padiglione privato nel 1855.
- Pittori come Jean-François Millet e Rosa Bonheur hanno seguito il realismo, raffigurando la dignità del lavoro quotidiano e il mondo naturale, ottenendo riconoscimenti significativi.
- L'opera di Millet, "L’Angelus", celebra la spiritualità dei contadini, mentre Bonheur, in "Aratura a Nevers", ottiene successo per la sua dettagliata rappresentazione della vita rurale.
Indice
Un funerale a Ornans - Corteo funebre in provincia
Su una tela di enormi dimensioni, dal titolo Un funerale a Ornans, un corteo di quasi cinquanta persone assiste a un rito funebre nel cimitero di Ornans, cittadina della provincia francese. Al centro si scorge la fossa aperta nel terreno destinata alla bara. Il prete officia il rito con accanto le autorità civili. A destra uomini e donne del paese, in abiti scuri, piangono, chiacchierano, osservano distratti. I colori scuri del lutto sono ravvivati da pochi bagliori di luce: i bianchi dei paramenti sacerdotali, delle cuffie e dei fazzoletti femminili. Dal gruppo emergono solo i volti goffi dei contadini e dei piccoli proprietari del luogo.
Come una fotografia
Ma che motivo c’era di raffigurare degli anonimi popolani in un dipinto di così grandi dimensioni?L’autore di questa provocazione fu Gustave Courbet (1819-1877), pittore francese esponente del Realismo, una corrente pittorica che verso la metà dell’Ottocento amò raffigurare la vita di tutti i giorni attraverso una descrizione oggettiva degli eventi. I compaesani di Courbet, ansiosi di figurare nel dipinto, posarono a turno per il pittore all’interno di un granaio allestito per l’occasione come atelier di pittura. Per questo, l’aspetto finale dell’opera fa pensare a un dagherrotipo o a una vecchia fotografia di gruppo. Proprio l’audacia compositiva del dipinto, privo di abbellimenti o idealizzazioni, suscitò aspre polemiche, soprattutto per la scelta del formato monumentale, solitamente riservato alla pittura celebrativa.
Una pagina di storia moderna
Il programma realista di Courbet escludeva la rappresentazione di soggetti mitologici, religiosi o ispirati alla storia antica (consueti invece nella pittura accademica). Egli si concentrò sulla realtà del suo tempo, che esaminò in modo impersonale, con un distacco da ricercatore scientifico che non doveva tradire emozioni. Proprio per queste novità Un funerale a Ornans non venne accolto all’esposizione ufficiale del 1855 e Courbet decise di esporlo, con altri suoi dipinti, in uno spazio privato che chiamò Padiglione del Realismo. Fu un gesto clamoroso che lasciò il segno: nessun artista, fino a quel momento, avrebbe osato organizzare una mostra alternativa a quelle istituzionali.
I lavoratori come eroi
Il desiderio di produrre una pittura più autentica, meno conformista, spinse molti pittori ad abbandonare i soggetti accademici a favore di tematiche tratte dal mondo del lavoro e della vita quotidiana. Nel dipinto L’Angelus Jean-François Millet (1814-1875) pone al centro della sua ricerca la sacralità della campagna e la severa moralità dei suoi abitanti. Egli stesso era nato in una famiglia contadina e non rinnegò mai le sue umili origini. Nel dipinto si vedono due contadini che, sentendo i rintocchi del campanile (sullo sfondo), sospendono il loro lavoro per raccogliersi in preghiera (l’Angelus è la preghiera che si recita al tramonto). Il cielo, il campo e la donna in primo piano sono illuminati dalla luce rossastra del tramonto. Il dipinto, per la semplicità del messaggio e per la dignità dei protagonisti, ebbe un enorme successo. Rosa Bonheur (1822-1899) fu tra le prime pittrici che aderirono alla corrente del Realismo. Amò il mondo degli animali e si interessò di zoologia. Per poter soddisfare questa sua passione, ebbe il permesso di accedere alle biblioteche scientifiche, che all’epoca erano precluse alle donne. In questa sua tela monumentale, Aratura a Nevers,vediamo alcune coppie di buoi impegnate nello sforzo dell’aratura. Il meticoloso realismo della scena e la trasparenza atmosferica del paesaggio le valsero un clamoroso successo al Salon del 1849.Domande da interrogazione
- Qual è il soggetto principale del dipinto "Un funerale a Ornans" di Gustave Courbet?
- Perché "Un funerale a Ornans" di Courbet suscitò polemiche?
- Qual era l'approccio di Courbet nel suo programma realista?
- Come si differenzia il dipinto "L’Angelus" di Jean-François Millet nel contesto del Realismo?
- Qual è il contributo di Rosa Bonheur al movimento del Realismo?
Il dipinto raffigura un corteo funebre nel cimitero di Ornans, con quasi cinquanta persone che assistono al rito, tra cui un prete e le autorità civili, e i volti dei contadini e piccoli proprietari del luogo.
Il dipinto suscitò polemiche per la sua audacia compositiva, priva di abbellimenti o idealizzazioni, e per il formato monumentale solitamente riservato alla pittura celebrativa.
Courbet escludeva la rappresentazione di soggetti mitologici o religiosi, concentrandosi sulla realtà del suo tempo con un distacco da ricercatore scientifico, senza tradire emozioni.
"L’Angelus" pone al centro la sacralità della campagna e la moralità dei suoi abitanti, rappresentando due contadini in preghiera al tramonto, con un messaggio semplice e dignitoso.
Rosa Bonheur, tra le prime pittrici realiste, amò il mondo degli animali e si interessò di zoologia, ottenendo successo con il suo dipinto "Aratura a Nevers" per il meticoloso realismo e la trasparenza atmosferica.