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Concetti Chiave

  • La Metafisica, introdotta da De Chirico nel 1910, si contrappone al dinamismo del Futurismo e si concentra su un'arte immobile e silenziosa.
  • Artisti come Carrà, Morandi e Savinio si unirono a De Chirico, condividendo l'idea di un'arte che trascende il tempo e lo spazio.
  • La Metafisica recupera elementi della tradizione figurativa italiana, combinandoli in uno stile che evoca luoghi misteriosi e atemporali.
  • Opere metafisiche, come "Ettore e Andromaca" e "Piazze d'Italia", utilizzano manichini e piazze immote per trasmettere un'identità pittorica unica.
  • Carlo Carrà, distaccatosi dal Futurismo, adotta la Metafisica con opere che esistono in una dimensione oltre la realtà, ricche di mistero.

Indice

  1. L'origine della Metafisica
  2. Elementi distintivi della Metafisica
  3. Contributo di Carlo Carrà

L'origine della Metafisica

1910: De Chirico utilizza il termine Metafisica applicato all’arte. A lui si affiancheranno artisti quali Carrà,

Morandi e Savinio.
Mentre il Futurismo è tutto dinamismo e velocità la Metafisica vuole essere immobile e silenziosa (la sensazione che si prova osservando i dipinti metafisici è quella di guardare luoghi lontani, misteriosi e silenziosi).

La Metafisica recupera parte della tradizione figurativa italiana, al fine di elaborare uno stile pittorico capace di porsi al di là del tempo e della storia: un’arte che sappia andare oltre il tempo e il luogo reali entro i quali nasce e che circondano l’autore (ad es.

con rimandi a epoche diverse all’interno di una stessa opera e la perdita del senso di un momento temporale o di un luogo geografico precisi).

Elementi distintivi della Metafisica

Gli elementi rappresentati, manichini e strumenti da disegno geometrico o tecnico, piazze italiche e trenini sbuffanti ma immobili, propongono una pittura intima che ricerca una sua precisa identità (vedi opere: “Ettore e Andromaca” o “Piazze d’Italia”)
Per De Chirico l’arte non deve avere alcun rapporto con la propria contemporaneità, non deve partecipare agli eventi quotidiani, storici o della realtà, ma deve essere meta (in greco: al di sopra/al di là) reale, meta-storica, meta-fisica, ovvero al di sopra della storia, della natura, e concentrata soltanto nella ricerca di una propria verità interiore da raccontare.

Contributo di Carlo Carrà

Alla Metafisica aderisce anche Carlo Carrà, staccatosi dal Futurismo. Le sue opere sono cariche di mistero e caratterizzate da una pittura dove ciascuno degli elementi utilizzati è chiuso in una dimensione che sta oltre la realtà: le scene e le figure dipinte esistono dentro l’opera e appartengono solo all’opera stessa.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine della Metafisica nell'arte?
  2. La Metafisica nell'arte ha origine nel 1910 con De Chirico, che utilizza il termine applicato all'arte, affiancato da artisti come Carrà, Morandi e Savinio.

  3. Quali sono le caratteristiche distintive della Metafisica rispetto al Futurismo?
  4. La Metafisica si distingue per la sua immobilità e silenzio, in contrasto con il dinamismo e la velocità del Futurismo, evocando luoghi lontani e misteriosi.

  5. Come si esprime la visione di De Chirico sull'arte?
  6. De Chirico vede l'arte come qualcosa che deve essere al di sopra della contemporaneità e della realtà, concentrandosi sulla ricerca di una verità interiore, al di là della storia e della natura.

Domande e risposte