Concetti Chiave
- La mancanza di un albo professionale per le professioni museali in Italia porta a una varietà di interpretazioni e declinazioni dei ruoli.
- Le normative, come il Decreto Ministeriale del 2001 e i decreti regionali, offrono solo linee guida per gli standard museali, senza obblighi stringenti.
- Le linee guida nazionali sottolineano l'importanza di personale qualificato per garantire le molteplici funzioni del museo.
- Le norme richiedono procedure trasparenti per la selezione e interruzione del personale e riconoscimento delle specificità professionali.
- È essenziale un'adeguata formazione, almeno una laurea, e un aggiornamento continuo per il personale museale, con responsabilità chiave affidate al direttore.
Indice
La precarietà nel mondo museale
In Italia la situazione è spesso precaria per il fatto che nel mondo museale operino molte figure che non hanno fatto il percorso formativo che oggi invece è riconosciuto come necessario ma anche dal fatto che non esistano ali professionale come ad esempio per l’ordine dei medici o degli architetti per cui si fa un esame di stato viene riconosciuto alla persona il diritto di esercitare la professione. Questo dà luogo a un’enorme varietà di declinazioni, interpretazioni di una figure professionale museale, mancando quindi un inquadramento da albo professionale quello che si trova a livello normativo sono atti di indirizzo e linee guida, ovvero indicazioni ma non obblighi imprescindibili:
1.
Normative e standard regionali
Decreto Ministeriale 10 Maggio 2001
2. Decreto della Giunta Regionale perché una parte della gestione culturale è stato dato alle regioni, per essere riconosciuti come musei infatti devo garantire degli standard minimi a stabilire questi standard sono le regioni. Tra questi standard c’è anche quello relativo alle professioni museali, un muso non si può definire tale senza conservatore, questo non toglie che ci siano realtà che si comportano da musei senza riconoscimenti
3. ICOM Italia 2005
Linee guida nazionali per i musei
Le linee guida nazionali parlano delle molteplici funzioni del museo che possono essere svolte solo se si possegga personale qualificato. La consistenza numerica e il diverso statuto che regolar il rapporto di lavoro possono variare in relazione alla dimensione [il direttore può essere curatore, può fare l’addetto stampa, in realtà piccole infatti diversi ambiti professionali si concentrano su un’unica persona], tipologia e importanza collezioni [un egittologo ad esempio non si può occupare del ‘700 e quindi sono necessarie più figure], del livello di responsabilità della singola struttura ovvero livello di autonomia dell’istituto [nei musei comunali ad esempio può capire che il direttore sia semplicemente un dirigente amministrativo del comune non specializzato in arte]. Le linee guida nazionali stabiliscono che a salvaguardia dell’interesse collettivo devono essere comunque rispettate regole per:
Regole per la gestione museale
• Procedure trasparenti nella scelta del personale ma anche nell’interruzione di un impiego;
• Riconoscimento della specificità delle professioni necessarie nei diversi ambiti di attività del museo;
• Accertamento di una formazione adeguata alle funzioni da svolgere, oggi infatti è sempre necessaria almeno una laurea;
• Aggiornamento e formazione continua del personale;
• Piena responsabilità del direttore soprattutto per le scelte di natura tecnico-scientifica;
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali sfide nel settore museale in Italia?
- Quali sono le linee guida nazionali per il personale museale?
- Come varia la gestione del personale nei musei italiani?
In Italia, il settore museale affronta sfide legate alla mancanza di un albo professionale riconosciuto, che porta a una varietà di interpretazioni delle figure professionali museali. Inoltre, la gestione culturale è parzialmente delegata alle regioni, che stabiliscono standard minimi per il riconoscimento dei musei.
Le linee guida nazionali richiedono personale qualificato per svolgere le molteplici funzioni del museo. Esse stabiliscono procedure trasparenti per la selezione del personale, riconoscimento delle specificità professionali, accertamento di una formazione adeguata, aggiornamento continuo e responsabilità del direttore.
La gestione del personale nei musei italiani varia in base alla dimensione, tipologia e importanza delle collezioni, nonché al livello di autonomia dell'istituto. In musei più piccoli, una sola persona può ricoprire più ruoli, mentre in musei comunali il direttore potrebbe essere un dirigente amministrativo non specializzato in arte.