Concetti Chiave
- La più grande scena allegorica dipinta da Chagall per il Teatro ebraico di Mosca rappresenta una lunga processione.
- Chagall si ritrae in braccio al critico d'arte Abram Efros, ispirandosi alla presentazione di Gesù al tempio.
- La composizione è caratterizzata da strisce luminose e sfondo geometrico, con personaggi come musicisti e figure della tradizione ebraica.
- Chagall integrava tradizioni occidentali ed ebraiche in una nuova sintesi espressiva, evidenziata da espressioni in ebraico nell'opera.
- La scena, pur fantastica, si basa su un evento reale: la presentazione di Chagall al regista Granovskij.
E’ la più grande delle scene allegoriche dipinte da Chagall per la sala del Teatro ebraico di Mosca. Rappresenta una sorta di lunga processione. Chagall stesso si ritrae in braccio al critico d’arte e committente Abram Efros, ispirandosi al tema della presentazione di Gesù al tempio. La composizione è suddivisa da lunghe strisce luminose e lo sfondo è organizzato in forme geometriche dalle quali emergono i numerosi personaggi: musicisti, attori, danzatori, ma anche figure della tradizione ebraica, come lo scriba.
Chagall infatti era favorevole a una integrazione delle differenti tradizioni, occidentale ed ebraica, in una nuova sintesi espressiva. Nell’opera ritroviamo alcune espressioni in ebraico collocate in diversi punti della composizione. La scena raffigurata, inoltre, pur sviluppata in una dimensione fantastica, ha un fondamento reale: la presentazione da parte del critico d’arte Efros di Chagall al regista teatrale Granovskij, il quale seduto su uno sgabello, al limite della scena, rappresenta il punto di arrivo dell’intera composizione.