Mandato dai soldati d'Oriente, dà inizio alla dinastia Flavia. Appartiene alla classe degli equites, che costituiscono la forza economica.
Con la Lex de imperio Vespasiani afferma ufficialmente il suo potere; con questo documento “svela il segreto del potere”, dice Tacito. Ossia si rivela che il potere è di chi lo sa imporre con la forza: ecco allora che l'esercito ha un notevole valore e Vespasiano provvede a rinforzarlo e a migliorare l'addestramento.
Diminuì i senatori e fece una politica di contenimento delle spese per rimediare ai precedenti imperatori.
Il popolo ebreo si era ribellato per la politica fiscale aggressiva, in particolare per i frequenti prelievi dal tesoro del tempio di Gerusalemme, per spinte indipendenti interne e per sette religiose integraliste. Il popolo, però, non sapé mai veramente unirsi: erano sempre gruppi di poche persone. In generale, essi preferivano morire che sottomettersi al nemico: così, spesso, si riunivano in fortezze e si uccidevano a 2 a 2. A questo sistema sopravvisse Flavio Giuseppe, ebreo che ci racconta della guerra nel bellum iudaicum. Questo brano, scritto inizialmente in aramaico e poi in greco, non è attendibile poiché egli, quando scrive, è già dalla parte dei romani e il suo racconto è influenzato dall'elogiare le opere romane.
La seconda fonte, Tacito, ce ne narra negli Annali, ma non è molto credibile a causa dei suoi massicci pregiudizi.
Comununque, nel 70 il generale Tito, che poi sarà imperatore, prende Gerusalemme e ne incendia il tempio. La resistenza dura fino al 74, in cui è presa Masada, una fortezza in un territorio aspro che aveva resistito duramente: ancora oggi per gli ebrei è il simbolo della lotta per la libertà, mentre Flavio Giuseppe la considera un simbolo di ostinaizone.
INIZIO DELLA DIASPORA DEGLI EBREI.
Tito
Figlio di Vespasiano, capitola Gerusalemme e per questo fa un trionfo con alcuni capi della rivolta e la Memorah come trofeo. Si fa costruire l'arco di Tito per celebrare le sue opere.
Tito farà costruire anche l'Anfiteatro Flavio, noto anche come Colosseo per il Colosso di Nerone ad esso affiancato.
Tito sarà ricordato per la sua mitezza e moderazione con i senatori.
Domiziano
L'altro figlio di Vespasiano è descritto come un mostro da Tacito, e sarà effettivamente ricordato come uno degli imperatori peggiori: ha tendenze autoritarie e scaccia le voci di dissenso e i filosofi. Essi dovevano o tacere, o adularlo o andarsene.
Attuò una politica espansionista verso la Germania e la Britannia, ma non soddisfò né i militari né i senatori e fu quindi ucciso.