Concetti Chiave
- Nell'antica Grecia, i processi erano spettacoli pubblici e seguivano regole severe per evitare brogli e corruzione.
- I casi penali erano gestiti dall'Areopago e includevano cerimonie simboliche come la conficcazione di una lancia nel terreno per dichiarare ostilità.
- Nei processi civili, il popolo giudicava e le cause potevano essere accelerate e meno costose grazie ai giudici ultrasessantenni chiamati diatei.
- Gli incapaci, le donne, i minori, gli schiavi e gli stranieri dovevano affidarsi a un tutore o signore per la difesa legale.
- Il tempo per il dibattimento era limitato e misurato con una clessidra ad acqua, con votazioni che decidevano la colpevolezza e le pene.
Indice
Giustizia nell'antica Grecia
Nell’antica Grecia, lì’amministrazione della giustizia avveniva applicando delle regole molto ferree che non consentivano alcuna forma di broglio o corruzione. Il processo era considerato come uno spettacolo pubblico che attirava e monopolizzava centinaia di persone. I casi penali erano di competenza di un antico tribunale aristocratico, l’Areopago ed i riti applicati erano molto arcaici.
Processo penale e cerimonie
Il processo per omicidio, per esempio, iniziava con una cerimonia durante la quale i parenti della vittima conficcavano una lancia nel terreno per simboleggiare che le ostilità venivano dichiarate. Successivamente, si passava alla scomunica, ciò l’accusato era impedito di accedere all’Agorà o ai luoghi sacri fino al giorno dell’udienza. Al termine delle istruzioni, iniziava il processo vero e proprio che si svolgeva all’aperto per evitare, simbolicamente, che la macchia dell’accusato si estendesse fino ai giudici e agli accusatori. Si iniziava con un sacrificio di un capretto,di un maiale o di un toro; successivamente, le due parti si mettevano in piedi su di una pietra per esporre ai giudici i propri argomenti con non più di due interventi ciascuno.
Giudizio dei casi civili
I casi civili venivano giudicati dal popolo. La richiesta di istruttoria veniva presentata per scritto ad un magistrato che presiedeva il tribunale. Se quest’ultimo accettava, le parti dovevano versare subito l’ammontare delle spese. Il processo iniziava con un giuramento e con la presentazione delle prove. L’incremento di contenziosi di tipo commerciale portò alla costituzione della figura di diatei, cioè di giudici ultrasessantenni che esercitavano la funzione per un anno. Questo tipo di procedimento era più veloce e meno costoso perché costava solo un dracma. Nel caso in cui uno dei due contendenti non fosse stato d’accordo sul contenuto della sentenza, si poteva rivolgere ad un tribunale popolare. IL numero dei giurati era sempre dispari (mai meno di 201) e ciascuno aveva diritto ad una paga di due oboli al giorno, corrispondente al guadagno di mezza giornata. Sdi trattava, comunque, di un compenso poco attraente perché per i ricchi era troppo poco e sai contadini non conveniva trascurare il lavori campi per solo 2 oboli.
Ruolo dei logografi e dibattimento
Gli incapaci, le donne, i minori, gli schiavi e gli stranieri non si potevano difendere direttamente: essi si dovevano affidare ad un tutore (= l’avvocato moderno) o al loro signore. Comunque, tutti ricorrevano ad un logofrafo, cioè ad un professionista della scrittura che preparava i discorsi ai clienti i quali li imparavano a memoria prima dello svolgimento del processo.
Il dibattimento vero e proprio non poteva durare più di un giorno e con una clessidra ad acqua veniva misurato il tempo di ogni intervento. Dopo ogni intervento si procedeva alla votazione. Se l’imputato era riconosciuto colpevole, successivamente si doveva decidere fra due pene, una proposta dall’accusa ed una proposta dall’accusato. In genere le pene pecuniarie erano costituite da una multa o dalla confisca dei beni. Per i casi più gravi erano previsti il carcere, la privazione dei diritti civili e politici (= atimia), l’esilio o la morte. Se, invece l’imputato era assolto, l’accusatore doveva pagare una multa.
Domande da interrogazione
- Come veniva gestita l'amministrazione della giustizia nell'antica Grecia?
- Qual era il procedimento per i processi penali, come l'omicidio?
- Come venivano gestiti i casi civili e chi poteva partecipare?
- Quali erano le limitazioni e le procedure per la difesa in tribunale?
Nell'antica Grecia, l'amministrazione della giustizia seguiva regole ferree per evitare brogli e corruzione, con processi pubblici che coinvolgevano tribunali aristocratici come l'Areopago.
Il processo per omicidio iniziava con una cerimonia simbolica e proseguiva con la scomunica dell'accusato, culminando in un processo all'aperto con sacrifici animali e discorsi delle parti su pietre.
I casi civili erano giudicati dal popolo, con un processo che iniziava con un giuramento e presentazione delle prove, e potevano coinvolgere giudici ultrasessantenni per contenziosi commerciali.
Incapaci, donne, minori, schiavi e stranieri non potevano difendersi direttamente e dovevano affidarsi a un tutore o signore, con discorsi preparati da logografi e un dibattimento limitato a un giorno.