Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il re etrusco Lars Porsenna è una figura controversa, considerata leggendaria da alcuni storici e storicamente esistente da altri.
  • Porsenna, re di Chiusi, guidò un esercito etrusco che assediò Roma nel 509 a.C., ma storici discordano sui dettagli degli eventi.
  • Le tradizioni raccontano che Porsenna rinunciò a conquistare Roma a causa del coraggio dei cittadini romani, anche se documenti indicano che Roma pagò tributi a Chiusi.
  • Dopo tentativi di espansione verso sud, Porsenna fu sconfitto dalla Lega latina ad Ariccia e ritornò a Chiusi.
  • La leggenda etrusca suggerisce che Porsenna rimase a Roma fino alla sua morte, con una statua eretta in suo onore, ma i Romani vissero a lungo nella paura.

Indice

  1. La figura di Porsenna
  2. Le conquiste di Porsenna
  3. L'assedio di Roma
  4. Il coraggio di Munzio Scevola
  5. La sottomissione di Roma

La figura di Porsenna

Per alcuni storici, Porsenna (nome completo Lars Porsenna) è stata una figura leggendaria, per altri, invece, una personaggio veramente esistito. La tradizione vuole che, muovendo dall’antica Etruria, egli si spinse fino a Roma e soggiogò la città grazie al valore dei suoi guerrieri. Dopo la morte, lasciò a ricordo di sé un meraviglioso musoleo-labirinto.

Le conquiste di Porsenna

Di origini praticamente ignote, sul finire del VI secolo a.C., Porsenna diventò re di Clevsi (odierna Chiusi) e, più tardi, in seguito a un’assemblea tra le maggiori città stato, egli prese il mano le redini dell’esercito etrusco, unificando le corone di Chiusi e di Volsinii (odierna Orvieto). Quanto alla sua carta d’identità, il nome si può ricondurre a Purze (Pursenas, in etrusco) mentre Lars sembrerebbe derivare da “Larth,un prenome etrusco di ampia diffusione. Prima dell’arrivo sulla scena di Porsenna, gli Etruschi avevano già ottenuto importanti successi nelle aree della Campania e della Pianura del Po; nell’ultimo caso, essi avevano fondato nuove colonie e nuovi centri urbani come Felsina (odierna Bologna).Tuttavia fu con Porsenna che le armate etrusche osarono sfidare Roma con successo.

L'assedio di Roma

Il fatto avvenne nel 509 a.C., ma non sappiamo con esattezza come si sia svolto. Gli antichi storici come Dionigi di Alicarnasso, Tito Livio, Plinio il Vecchioo e Publio Annio Floro sono concordi nello scrivere che Porsenna si incamminò verso Roma a capo di un grande esercito. Il primo re di origini etrusche a comandare Roma era stato Lucio Tarquinio Prisco, il quinto re, dopo Romolo. Dopo aver realizzato la rete fognaria, fu ucciso in seguito ad un complotto e gli successe Servio Tullio, il figlio avuto da una schiava. Costui legò il suo nome ad una grande riforma che interessò l’esercito riorganizzato su modello etrusco. L’ultimo re etrusco fu Lucio Tarquinio, chiamato il Superbo e passato alla storia per le vessazioni a cui sottopose i sudditi romani. La tradizione vuole che egli fosse cacciato e che, per riprendersi Roma, chiesero un aiuto armato a Porsenna, dopodiché un’analoga richiesta a Veio era stata inutile. Per l’occasione, a Porsenna fu affidata una grandissima armata, composta da soldati provenienti da più città, come se si fosse trattato di un vero esercito nazionale etrusco. Con questa forza militare, , egli puntò contro Roma nel 509 a.C. La tradizione ci tramanda che il re di Chiusi assediò la città,ma poi vi rinunciò perché colpito dal coraggio e dalla nobiltà d’animo di alcuni cittadini romani. Invece, le cose sarebbero andate diversamente. All’arrivo delle truppe etrusche, che in brevissimo tempo giunsero sul Gianicolo, si oppose Publio Orazio, detto “Coclite” (= il cieco). Egli si fermò sul ponte che separava gli Etruschi dalla città, il ponte Sublicio, e li tenne impegnati fino a permettere ai suoi soldati di distruggere il ponte che era di legno. Poi si gettò in acqua e raggiunse la sponda opposta. Questa è la versione di Tito Livio, mentre Polibio sostiene che egli fosse annegato nelle acque del Tevere. Come succedeva spesso, gli Etruschi tagliarono tutte le vie di rifornimento.

Il coraggio di Munzio Scevola

Quando il cibo iniziò a mancare, il giovane romano, Munzio Cordo raggiunse l’accampamento di Porsenna per ucciderlo. Ma sbagliò persona ed uccise uno scriba. Fu catturato e trasportato al cospetto del re. Il giovane riconobbe di essere stato colpevole dell’errore e passò la mano destra su di un braciere ardente. Da quel momento, egli passò alla storia come Munzio Scevola (= il mancino). Porsenna, stupito da tanto coraggio, lo lasciò libero. Al momento del congedo, Munzio dichiarò ufficialmente che numerosi altri congiurati sarebbero stati disposti a fare la stessa cosa. Porsenna abboccò e rinunciò a conquistare la città.

La sottomissione di Roma

La realtà però fu diversa. Infatti, alcuni documenti testimoniano che Roma fu sottomessa e fu costretta a pagare un forte tributo a Chiusi. Fra l’altro, Porsenna impose “la legge del ferro” che stabiliva che i Romani potevano lavorare il ferro soltanto per fabbricare attrezzi agricoli, ma non armi. Dopo un’ulteriore espansione verso il sud dell’Italia, il re etrusco fu sconfitto dalla Lega latina, formata da alcune città del Lazio. La battaglia ebbe luogo ad Ariccia dove fu ucciso lo stesso figlio del re che era a capo della spedizione. Porsenna decise allora di ritornare a Chiusi. La leggenda di parte etrusca ci dice, invece, che Porsenna sarebbe rimasto a Roma come dominatore fino alla sua morte. Plutarco scrisse anche che in suo onore nell’Urbe fu eretta una statua di Porsenna nelle vicinanze del Senato. Comunque, come scrive Livio, per molti anni, i Romani vissero nella paura ed il loro raggio di azione fu molto limitato.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Porsenna e quale ruolo ha avuto nella storia di Roma?
  2. Porsenna, re degli Etruschi, è una figura storica o leggendaria che, secondo la tradizione, assediò Roma nel 509 a.C. con un grande esercito etrusco, ma rinunciò alla conquista colpito dal coraggio dei romani. Tuttavia, documenti indicano che Roma fu sottomessa e dovette pagare tributi a Chiusi.

  3. Quali furono le conseguenze dell'assedio di Roma da parte di Porsenna?
  4. Dopo l'assedio, Roma fu costretta a pagare un tributo a Chiusi e subire la "legge del ferro", che limitava l'uso del ferro ai soli attrezzi agricoli. Inoltre, i Romani vissero per anni nella paura e con un raggio d'azione limitato.

  5. Come reagirono i Romani all'assedio di Porsenna?
  6. I Romani, guidati da figure come Publio Orazio Coclite e Munzio Scevola, mostrarono grande coraggio. Orazio difese il ponte Sublicio, mentre Munzio tentò di assassinare Porsenna, impressionando il re con il suo coraggio.

  7. Quali sono le diverse versioni storiche riguardanti Porsenna e Roma?
  8. Secondo Tito Livio, Porsenna rinunciò all'assedio colpito dal coraggio romano, mentre documenti storici indicano che Roma fu sottomessa. La leggenda etrusca afferma che Porsenna rimase a Roma come dominatore fino alla sua morte.

  9. Quali furono le conseguenze della sconfitta di Porsenna da parte della Lega latina?
  10. Dopo la sconfitta ad Ariccia, dove morì il figlio di Porsenna, il re etrusco decise di ritirarsi a Chiusi, segnando la fine della sua espansione verso il sud dell'Italia.

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