Concetti Chiave
- L'età oscura della Grecia termina nel VIII secolo a.C., dando inizio al periodo arcaico, caratterizzato dall'adozione di un nuovo sistema di scrittura basato sull'alfabeto fenicio.
- La pòlis greca introduce un sistema di governo unico, in cui i cittadini partecipano direttamente alle decisioni politiche, un'innovazione senza precedenti nella storia.
- Il diritto di cittadinanza nelle pòlis era ereditario e limitato, escludendo donne e schiavi dalla partecipazione politica.
- Ad Atene, la cittadinanza era concessa solo a coloro nati da entrambi i genitori ateniesi, riflettendo la stretta regolamentazione dei diritti civici.
- I Greci consideravano i popoli governati da monarchie come inferiori, definendo chiunque non parlasse greco come "barbaro".
L'inizio dell'età arcaica
L'"età oscura" della storia della Grecia termina nel VIII secolo a.C., inizia una nuova età chiamata arcaica (VIII-VI secolo a.C.). A questo periodo risale una nuova scrittura, il greco, basata sull'alfabeto fenicio, al quale i Greci avevano aggiunto le vocali.
La nascita della pòlis
La caratteristica più originale (nuova) della pòlis, senza precedenti nella storia dell'umanità, stava nel fatto che il governo delle città era affidato ai cittadini stessi, che godevano del diritto di riunirsi per discutere e decidere le sorti della comunità.
Cittadinanza e indipendenza
I "cittadini" non avevano tutti gli abitanti di una città, in quanto il diritto di cittadinanza era ereditario e limitato a coloro che avevano il padre cittadino. Né le donne, né gli schiavi avevano la possibilità di partecipare alle decisioni della comunità. Le norme per poter godere del diritto di cittadinanza, ad Atene si stabilì che cittadini potevano essere solo coloro che erano nati sia da padre sia da madre ateniese. Ogni pòlis aveva il diritto di emanare le proprie leggi. Da questa condizione di indipendenza e autonomia politica nasceva nei Greci il disprezzo per quei popoli in cui uno solo, il re, faceva le leggi. I Greci sentivano fortemente la loro diversità rispetto a tutti gli altri popoli, tanto che chiunque non parlasse greco veniva chiamato "barbaro.