Concetti Chiave
- La morte di Cesare Ottaviano Augusto nel 14 d.C. lasciò un modello di governance ideale che gli imperatori successivi tentarono di emulare.
- Augusto ristrutturò Roma culturalmente e moralmente, cercando di ristabilire i valori del MOS MAIORUM, ma i suoi successori non mantennero la stessa attenzione pubblica alla cultura.
- Con il declino dell'interesse imperiale per la cultura, la letteratura si concentrò su generi minori e sulla poesia eziologica e didascalica.
- La filosofia stoica e la teoria catasterica, che vedevano le persone famose reincarnarsi in stelle, divennero predominanti nel contesto culturale latino.
- La poesia didascalica di stampo astrologico/astronomico, influenzata dal poeta Arato, si sviluppò a Roma grazie a autori come Manilio e Germanico.
Indice
La morte di Augusto
Nel 19 agosto del 14 d.C. muore Cesare Ottaviano Augusto che benché defunto continua ad essere l’ideale inarrivabile dell’imperatore perfetto, il buon governante,egli infatti aveva saputo “ristrutturare” Roma, distrutta dalle due guerre civili, sia dal punto di vista edilizio (si vanta infatti di aver trovato una Roma di legno e di lasciarla di marmo) ma anche dal punto di vista morale, Ottaviano infatti attraverso una politica culturale oculata e centralizzata, cerca di ristabilire a Roma i valori del MOS MAIORUM tanto caro a Catone il Censore.
L'eredità culturale di Augusto
Agli imperatori successivi quindi (che in ordine furono Tiberio, Calligola, Claudio e Nerone) costantemente paragonati ad Augusto, non restava che tentare di imitarlo in quello che era il suo modus operandi. L’unico aspetto della politica augustea che non fu imitato è l’aspetto culturale, gli imperatori infatti benché si interessassero e coltivassero la cultura in privato, non ne diedero prova in pubblico.
Declino letterario e filosofia stoica
Questo disinteressamento imperiale per la cultura nella sfera pubblica, portò ad un declino della letteratura del tempo, che perlopiù si concentrava su generi minori, o subordinati a generi più importanti e sulla poesia di stampo eziologico e didascalico. In questo periodo inoltre, la filosofia stoica diventa predominante nel contesto latino, all’interno del quale prende piede la teoria catasterica secondo la quale le persone più famose, una volta morte si rincarnano in stelle, da questa concezione nasce quindi l’interesse per gli astri, che sono oggetto di diversi componimenti.
Poesia didascalica e astrologia
Il modello della poesia didascalica di stampo astrologico/astronomico del poeta greco Arato si sviluppa a Roma grazie a Manilio e Germanico. Parliamo di astronomia/astrologia perché in quel periodo non c’era ancora una netta distinzione tra i due campi dello scibile. Il genere della poesia didascalica non è un genere completamente nuovo nel mondo latino, già Lucrezio infatti aveva utilizzato questo genere nel suo De Rerum Natura.
Domande da interrogazione
- Qual era l'ideale di imperatore perfetto secondo il testo?
- Come si differenziavano gli imperatori successivi da Augusto in termini di politica culturale?
- Quale genere poetico si sviluppò a Roma grazie a Manilio e Germanico?
L'ideale di imperatore perfetto era Cesare Ottaviano Augusto, che aveva ristrutturato Roma sia dal punto di vista edilizio che morale, cercando di ristabilire i valori del MOS MAIORUM.
Gli imperatori successivi, pur interessandosi alla cultura in privato, non la promuovevano pubblicamente come Augusto, portando a un declino della letteratura del tempo.
Si sviluppò la poesia didascalica di stampo astrologico/astronomico, ispirata al poeta greco Arato, in un periodo in cui non c'era una netta distinzione tra astronomia e astrologia.