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valditara gino cecchettin firmano protocollo

Il Ministero dell'Istruzione e del Merito e la Fondazione Giulia Cecchettin hanno siglato un protocollo d'intesa che mira ad arginare il crescente fenomeno della violenza di genere.

L'accordo, firmato negli uffici del MIM, è stato firmato dal Ministro Valditara e da Gino Cecchettin, presidente della Fondazione e papà di Giulia Cecchettin, studentessa di Padova violentemente uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta più di un anno fa.

Indice

  1. Un protocollo per combattere la violenza di genere
  2. Il comitato paritetico

Un protocollo per combattere la violenza di genere

Il protocollo mira a istituire dei progetti contro la violenza di genere da avviare nelle scuole di ogni ordine e grado.

Gli obiettivi sono molteplici, ma tutti fanno a capo ai principi del rispetto e della natura umana.

Nel dettaglio, si punta ad “affermare la cultura del rispetto verso ogni persona e, in particolare, del rispetto verso le donne; ad affrontare e superare le criticità nelle relazioni di genere, sia nel contesto scolastico che in quello esterno; a contrastare ogni forma di violenza di genere, in particolare quella maschile sulle donne; a valorizzare relazioni paritarie e promuovere la capacità di gestire i conflitti in modo costruttivo e non violento; a trasmettere il valore del rispetto per ogni essere umano, della vita, della libertà e dell’autodeterminazione”.

Le parti si impegnano inoltre a: “svolgere, innanzitutto nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, attività di sensibilizzazione rivolte a studentesse e studenti delle scuole di ogni ordine e grado sul tema degli stereotipi di genere, delle discriminazioni e delle offese alla dignità delle donne e della gestione non violenta dei conflitti.

Promuovere, innanzitutto all’interno dell’attuazione delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, percorsi formativi e metodologie didattiche innovative, anche students’ voice based, rivolte al corpo studentesco, nonché corsi di formazione su scala nazionale rivolti al personale docente delle scuole di ogni ordine e grado, anche avvalendosi della collaborazione con organismi ed enti di ricerca (es. le università, Indire), organizzazioni e reti nazionali con comprovata esperienza nell’educazione al rispetto delle differenze, alla cultura della nonviolenza e per il contrasto agli stereotipi".

Diffondere poi, presso le scuole, “esempi di buone pratiche anche attraverso il ricorso al “peer tutoring” e alla “peer education” nonché alle testimonianze di giovani che hanno affrontato in modo corretto e positivo situazioni relazionali complesse; promuovere e organizzare gruppi di lavoro/discussione tra studentesse e studenti, con il coinvolgimento di docenti e l’eventuale supporto di organismi scientifici o professionali”.

Il comitato paritetico

Prevista, inoltre, l'istituzione di un Comitato paritetico composto da due rappresentanti per ciascuna delle parti e coordinato dal rappresentante del MIM “per il coordinamento e il monitoraggio delle iniziative oggetto del presente Protocollo, è costituito, con provvedimento della direzione generale per lo studente, l’inclusione, l’orientamento e il contrasto alla dispersione scolastica del MIM”.

Il Comitato potrà valutare e proporre ulteriori progettualità e iniziative, sulla base di specifiche esigenze presenti in contesti di maggiore vulnerabilità sociale.