
Rubare ai ricchi per dare ai poveri, questo era l’obiettivo dello storico personaggio Robin Hood. Ed è un qualcosa di molto simile a quello che ha pensato di fare un gruppo di studenti di una scuola media di Verrès, in Valle d'Aosta.
È qui che alcuni ragazzi di una classe terza hanno rubato le password di accesso al registro elettronico di quattro loro docenti, per mischiare un po' le carte in vista delle pagelle di fine anno. E, forse, per "vendicarsi" un po' di alcuni compagni di classe.Gli alunni, infatti, hanno approfittato dell'occasione per alzare i propri voti. Ma non è tutto, perché ad alcune compagne più brave della classe hanno fatto il dispetto di abbassarli.
Una mossa che andava avanti da tempo, anche se non si riesce a definire con precisione da quanto, con un totale di 40 accessi abusivi al sistema informatico della scuola.
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Voti gonfiati e secchioni "puniti"
Tutto sembra sia iniziato durante una lezione pomeridiana poco coinvolgente per gli studenti, in cui un 13enne molto abile con smartphone e pc ha approfittato di ciò che aveva sotto i suoi occhi: le password di accesso al registro elettronico dei suoi docenti.
Sfruttando, probabilmente, un attimo di distrazione dei professori, ha fotografato la schermata e l’ha condivisa in chat su WhatsApp con altri suoi compagni.
Una volta dentro il sistema informatico, gli alunni si sono dati da fare: pioggia di "8" al posto dei miseri "4", mentre per qualche compagna più studiosa i voti alti si sono trasformati in "2".
Nello specifico, le modifiche fatte hanno riguardato: Francese, Inglese, Storia dell’arte, Tecnologia e Musica.
La scoperta e il "modus operandi" dei giovani hacker
A far scattare l'allarme è stato un insegnante, che non si spiegava quel "2" comparso nella pagella di una sua studentessa. Anche perché lui non assegna mai voti così bassi e, soprattutto, perché la ragazza aveva sempre avuto ottimi risultati.
Da lì sono partite le indagini, che hanno coinvolto anche i tecnici del sistema che gestisce il registro elettronico della scuola.
Ed è così che sono emersi i 40 accessi abusivi, tutti effettuati nelle ore di recupero del pomeriggio, quando cioè ci sono pochi studenti.
E una volta individuati date e orari dei login irregolari non è stato difficile stringere il cerchio.
Cosa succederà adesso?
Una volta scoperto il misfatto, i voti sono stati immediatamente ripristinati dagli insegnanti derubati delle password.
Ma la storia non finisce qui. La scuola, per il momento, non ha preso provvedimenti disciplinari né sporto denuncia, ma ha rimandato ogni decisione ai consigli di classe previsti per la fine di aprile. Presto, dunque, gli alunni hacker scopriranno quanto gli costerà quel gesto da "vendicatori".