
Un grande impegno per lo studio, aveva ottenuto anche buoni voti, tutto questo per un sogno: quello di sostenere la Maturità con tutti i suoi compagni. Ma all'improvviso, questo sogno è stato infranto.
È quanto successo a Gaetano, un ragazzo di 19 anni affetto dalla sindrome di DiGeorge, la cui esclusione dall'Esame di Stato al liceo classico sta sollevando un grande dibattito.
La sua storia, infatti, ha riaperto lo scontro sui temi dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio per gli studenti con disabilità.
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Escluso nonostante i voti alti
Gaetano, come detto, è affetto dalla sindrome di DiGeorge, una condizione che, a quanto pare però, non gli aveva impedito di ottenere in passato risultati scolastici di tutto rispetto.
L'esclusione dall'Esame di Stato ha destato particolare scalpore proprio per il contrasto tra i voti alti che il ragazzo avrebbe conseguito in precedenza e la decisione finale della scuola.
La denuncia della madre: "Discriminato perché disabile"
La madre di Gaetano non ci sta e lancia un'accusa pesante, parlando apertamente di discriminazione. Secondo la sua versione, il figlio sarebbe stato escluso dall'esame "perché disabile".
La donna ha rivelato che Gaetano, nonostante la sua condizione, era riuscito a ottenere voti alti, addirittura 8 e 9, seguendo un programma personalizzato di studi.
Il nodo cruciale della vicenda sembra essere la decisione, presa quest'anno, di Gaetano di non firmare il Piano Educativo Individualizzato (PEI) differenziato, optando invece per un programma ordinario. Simile a quello dei suoi compagni di classe
Questa scelta, stando al racconto della madre, avrebbe portato a un drastico calo dei voti, scesi fino a 4, e alla conseguente esclusione dall'esame.
La mamma è convinta che il figlio meritasse l'opportunità di affrontare la Maturità: "Lui ci credeva, si è impegnato, e meritava l’ammissione", ha dichiarato, sottolineando una evidente mancanza di inclusione scolastica.
Per questo, ha già annunciato un ricorso al TAR per ottenere l'ammissione del figlio.
La scuola spiega i motivi
Dall'altra parte, il dirigente scolastico respinge fermamente le accuse di discriminazione, fornendo una spiegazione diversa dei fatti.
Il preside ha chiarito che la decisione di non ammettere Gaetano all'esame è stata presa nel pieno rispetto della normativa vigente, e ha coinvolto anche l'Ufficio Scolastico Regionale.
Secondo la scuola, Gaetano non avrebbe raggiunto i requisiti di base per l'ammissione, nonostante il supporto costante dei docenti, che lo avevano seguito con un percorso differenziato.
Il dirigente ha anche rivelato che l'istituto aveva proposto alla famiglia di continuare con il percorso differenziato, offrendo a Gaetano anche corsi di giornalismo per aiutarlo a coltivare il suo sogno professionale.
"Abbiamo fatto tutto il possibile, ma il ragazzo non ha raggiunto gli obiettivi minimi", ha concluso il preside, sottolineando che l'attestato previsto dal PEI differenziato sarebbe stato comunque un traguardo valido e riconosciuto.