
Una rete di controlli mirati, oltre 70 scuole chiuse nel Sud Italia e un crollo di candidati esterni alla Maturità. È questo il bilancio parziale della lotta ai diplomifici portata avanti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, che negli ultimi mesi ha intensificato gli interventi ispettivi per contrastare il fenomeno degli istituti che promettono diplomi facili, spesso con modalità e tempistiche irregolari.
“La lotta contro i diplomifici sta iniziando a dare i suoi primi frutti concreti”, ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara. “Il nostro impegno è per una scuola seria, contrassegnata dal merito e dalla legalità”.
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Scuole private nel mirino: decine di "parità" revocate
I numeri parlano chiaro: in Sicilia, ad esempio, sono state revocate 35 "parità" scolastiche tra il 2024 e i primi mesi del 2025. Lo stesso è accaduto a 30 strutture della Campania e a 11 della Calabria. Si tratta di istituti paritari, prevalentemente scuole secondarie di secondo grado, che non hanno superato i controlli previsti dal nuovo quadro normativo.
L’operazione si inserisce, infatti, nell’ambito delle misure contenute nel decreto-legge n. 45 del 2025, convertito in legge lo scorso 6 giugno, che ha introdotto strumenti più rigorosi per accertare la regolarità delle attività didattiche e amministrative.
Il Ministero, nella fase dei controlli, ha agito in collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali e la Guardia di Finanza, in attuazione di un protocollo d’intesa finalizzato a individuare e sanzionare situazioni non conformi.
Effetto Maturità: crollano gli esterni nelle regioni “ripulite”
Ma i primi effetti della stretta si riflettono anche sugli esami di Stato. Alla Maturità 2025, i candidati esterni sono scesi a 13.066, contro i 13.787 del 2024. Un calo del 5,2% su scala nazionale, che diventa ancora più netto nelle regioni oggetto di maggiori ispezioni.
In Calabria, per dire, il numero di candidati esterni è diminuito del 30,9%, passando da 747 a 516. In Campania la flessione è stata del 25%, con 1.264 esterni contro i 1.685 dell’anno precedente. In Sicilia si è registrato un calo del 23,9%, con 1.228 candidati rispetto ai 1.613 del 2024.
Anche le scuole statali hanno registrato una diminuzione del 6,9% tra gli esterni, mentre nelle paritarie la riduzione è più contenuta, all’1,3%.
Norme più severe e digitalizzazione obbligatoria
Con il nuovo decreto, sembra dunque chiudersi definitivamente la stagione dei “diplomi facili”. Orami sono vietate le iscrizioni multiple e la possibilità di recuperare più anni scolastici in uno solo. Gli studenti potranno sostenere esami di idoneità per al massimo due anni successivi a quello frequentato, riducendo di fatto il margine per chi puntava a percorsi scolastici troppo accelerati.
Per le scuole paritarie, poi, è prevista la possibilità di attivare una sola classe terminale collaterale per ciascun indirizzo di studio. Inoltre, quando l’esame di idoneità riguarda due anni scolastici, la commissione dovrà essere presieduta da un presidente esterno, designato dall’Ufficio scolastico regionale.
Tra le novità introdotte anche l’obbligo per tutte le scuole, pubbliche e paritarie, di adottare strumenti digitali come la pagella elettronica, il registro online e il protocollo informatico. Nessun istituto, infine, potrà avviare l’attività senza preventiva autorizzazione, e i controlli saranno più capillari.