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reddito di cittadinanza dispersione scolastica sicilia 2022

In Sicilia è stato predisposto uno nuovo strumento per cercare di combattere la dispersione scolastica, un fenomeno che interessa i giovanissimi e che secondo l’ultimo monitoraggio sul mondo della scuola avviato dalla Legione carabinieri Sicilia ha raggiunto un preoccupante picco. Il protocollo in questione prevede la collaborazione con l’Inps ed è pensato per togliere il reddito di cittadinanza ai genitori che non mandano i figli a scuola. Nella regione all’estremo sud sono infatti state denunciate 280 persone per “inadempienza all’obbligo di istruzione dei minori”.

Obiettivo “far ritornare i ragazzi a scuola, per evitare che finiscano nelle fila della criminalità”

“Il fenomeno della dispersione scolastica ha raggiunto livelli di criticità sempre più significativi”

, afferma il generale Rosario Castello, il comandante della Legione carabinieri Sicilia, a Repubblica.

Il monitoraggio effettuato dal nucleo guidato da Castello è in realtà la conferma dell’allarme lanciato nelle scorse settimane dalla commissione regionale antimafia, che sulla questione relativa alla dispersione scolastica minorile aveva avviato un’indagine e presentato una relazione: “I ragazzini, in assenza di qualsiasi altra proposta offerta di integrazione sociale, sono facilmente preda di dinamiche criminali”, ha quindi confermato il presidente Claudio Fava.

A Catania è stato predisposto un vero e proprio osservatorio per i minori a rischio promosso dalla prefettura, che vede insieme magistratura, Comune e scuola: “Nei primi tre mesi dell’anno sono arrivate 550 segnalazioni di minori che non frequentano la scuola”, spiega il presidente del tribunale per i minorenni di Catania, Roberto Di Bella.

Ed è proprio a Catania che è nato il protocollo con l’Inps, per togliere il reddito di cittadinanza ai genitori che non mandano i figli a scuola. Un’operazione che ha avuto il via libera del Ministero dell’Interno: “Sono già partite le prime 38 segnalazioni all’Inps di Catania”, ha affermato il giudice Di Bella. Intanto, i servizi sociali lavorano sulle famiglie, che verranno convocate anche in tribunale: “L’obiettivo è far ritornare i ragazzi a scuola, per evitare che finiscano nelle fila della criminalità”, conclude Di Bella.

Dispersione scolastica: i ragazzi deviati dalla criminalità

Sempre secondo quanto riportato da Repubblica, il comando provinciale di Ragusa ha svolto un’analisi dettagliata degli 81 scolari che non andavano in classe nella primavera scorsa: “Trenta della scuola primaria, 51 della secondaria di primo grado — spiega il colonnello Gabriele Gainelli — 58 sono di nazionalità italiana, 23 sono stranieri”.

Dunque, ad emergere è un forte disagio sociale: “Il fenomeno della dispersione scolastica — dice ancora il generale Castello — richiede un intervento non solo delle forze dell’ordine e delle istituzioni scolastiche per essere affrontato efficacemente, ma anche e soprattutto una corale crescita culturale che rimanda ad un impegno di tutti gli attori sociali ed in primo luogo delle famiglie”.

Proprio per questo, l’osservatorio sui minori a rischio istituito a Catania ha già fatto scattare il rafforzamento della squadra di assistenti sociali del Comune e di esperti dell’Asp. Mentre a Vittoria, in provincia di Ragusa, i nuovi controlli dei carabinieri hanno registrato un rientro dell’emergenza: sono solo pochi i minori che non frequentano più la scuola.

Data pubblicazione 5 Aprile 2022, Ore 11:38 Data aggiornamento 5 Aprile 2022, Ore 11:46
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