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classe scuola professore

E' stata licenziata non una ma ben due volte Elena Maraga, 29 anni, docente di una scuola dell’infanzia paritaria cattolica del Trevigiano. La causa: avere un profilo attivo su OnlyFans, la piattaforma per adulti con contenuti a pagamento.

La sua storia ormai è nota a tutti e, dopo parecchie settimane dal suo scoppio, sono ancora tante le polemiche legate alla sua - almeno è questa la visione delle istituzioni scolastiche - incompatibilità del suo lavoro da insegnante con quello della "content creator" per adulti.

Ma, nonostante questo, Elena non ha mai fatto marcia indietro e ha rivendicato la propria scelta come "privata" e consapevole.

Ora, però, dopo una prima letterea di allontanamento dall'insegnamento, arriva anche un secondo licenziamento.

Indice

  1. Il primo licenziamento: la scelta non allineata
  2. Il secondo licenziamento: la linea dura continua
  3. Una possibile richiesta danni e la reazione sindacale

Il primo licenziamento: la scelta non allineata

Il primo "colpo" era stato sferrato a Elena a fine aprile. "Per giusta causa", si leggeva nella comunicazione. La motivazione? Come riporta 'Il Corriere del Veneto', la gestione del suo profilo sulla piattaforma per adulti con contenuti a pagamento contrastava con l'ispirazione cattolica che orienta l'indirizzamento educativo della scuola”.

In parole semplici: i valori della scuola non erano in linea con la presenza online in quel modo della docente. A far emergere il tutto era stata il padre di un alunno, che avrebbe scoperto il profilo.

Nonostante tutto, però, la maestra non si è arresa e ha difeso il suo "secondo lavoro". Anzi, ha ripetuto più volte: "Non torno indietro di un passo. Sono adulta e consapevole di quello che sto facendo con il mio corpo. Al di là delle gare di body building, dico". Secondo quanto dichiarato, inoltre, non aveva mai pubblicizzato il profilo in modo pubblico.

Il secondo licenziamento: la linea dura continua

Sembrava che la questione potesse chiudersi lì. E invece no. È arrivato, dopo il primo, anche un secondo licenziamento, ancora una volta con la motivazione di giusta causa. A firmarlo è stato il legale rappresentante della scuola: "Si ritiene che le sue giustificazioni scritte non siano meritevoli di essere accolte…Le argomentazioni da lei presentate non smentiscono in alcun modo quanto esposto nella contestazione disciplinare che pertanto rimane confermata. Gli addebiti mossi costituiscono grave violazione degli obblighi di lavoro", si legge nel testo della lettera.

Tradotto: nessuna delle sue spiegazioni è bastata a far cambiare idea alla scuola. La posizione è netta, e la chiusura altrettanto.

Una possibile richiesta danni e la reazione sindacale

Un caso, questo, che ormai non è solo lavorativo ma che è diventato molto mediatico. La scuola, finita nell’occhio del ciclone, valuta perciò anche di chiedere un risarcimento all'insegnante. Una mossa che ha acceso ulteriori polemiche. Fabrizio Dumas, sindacalista della Confederazione Unitaria di Base (CUB) di Treviso, che ora segue la Maraga, ha commentato così: "Una seconda contestazione - spiega - alla quale ci siamo opposti nuovamente. Mi chiedo poi: la scuola chiede i danni, ma a chi? Dovrebbero chiederli alle persone che hanno messo in giro la notizia sui social, postandola nei gruppi cittadini".

Dumas ha anche annunciato iniziative contro chi ha insultato la docente online: "Aggiungo che, sempre nei social, Elena Maraga è stata vittima di ingiurie e diffamazione. È stata insultata pesantemente online e non è accettabile: perseguiremo anche quello".

Data pubblicazione 8 Maggio 2025, Ore 17:22
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