Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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scuola violenza

Moltissimi insegnanti stanno vivendo una situazione davvero difficile: non riescono a trovare un posto di lavoro e, spesso, quello che trovano è precario. Ma in questa situazione c’è una scuola, in un quartiere di Caivano, che ha ben 27 cattedre libere.

Il problema? Nessun docente ci vuole insegnare.

SCUOLA E CRIMINALITA’ – La scuola in questione è l’Istituto comprensivo Raffaele Viviani di Parco Verde a Caivano, un comune ad alto tasso di criminalità in provincia di Napoli. Ed è proprio questo che spaventa gli insegnanti, come racconta la preside della scuola, Eugenia Carfora, che non ne può più “della danza delle apparizioni dei docenti che vengono solo per aumentare i punteggi in graduatoria”. L’evasione scolastica è al 49%, la maggior parte dei ragazzi ha almeno un genitore in carcere e, quei pochi alunni che frequentano, lo fanno perché la preside, che è anche bidella e segretaria della scuola, li va a prendere uno ad uno a casa, passando per quelle strade che gli altri insegnanti hanno paura di attraversare persino con la macchina.

AL POSTO DEI BANCHI LE PISTOLE – Insomma, la scuola è piena di ragazzi difficili con storie altrettanto difficili alle spalle, ed è davvero dura stare in aula ed insegnare in maniera tranquilla: i banchi vengono spesso rubati per essere rivenduti ed è successo, non poche volte, che degli studenti siano entrati in classe armati di pistola.

GETTARE LA SPUGNA? - Ma la preside non si arrende. Certo, il suo lavoro non è facile e spesso viene contestata da molte famiglie. Ma ci sono anche genitori che la ringraziano e la sostengono perché senza di lei quella scuola puzzava di urina ed era piena di topi. Ma soprattutto perché molti ragazzi che ora, grazie al suo lavoro e alle sue battaglie, sono seduti tra i banchi di scuola, sarebbero diventati manovalanza per la criminalità organizzata del quartiere.

E tu cosa ne pensi di queste situazioni? Scrivilo in un commento!

Serena Rosticci