
Venerdì 29 novembre sarà una giornata di sciopero generale che coinvolgerà diversi settori chiave del paese, tra cui la scuola.
Gli addetti ai lavori del mondo dell'istruzione, insieme ai comparti della sanità e del trasporto pubblico, incroceranno le braccia per 24 ore, rendendo difficile la giornata non solo per gli studenti, ma anche per pendolari e chiunque debba usufruire di servizi pubblici essenziali.
A prendere parte alla protesta saranno anche gli studenti, che scenderanno in piazza per sostenere il diritto a un futuro migliore.
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Il mondo della scuola si ferma
Il mondo della scuola sarà uno dei protagonisti di questo sciopero.
La decisione di fermarsi per un'intera giornata nasce dalla volontà di opporsi alle scelte politiche del governo, accusato di non garantire un'adeguata risposta alla crisi sociale in atto.Gli insegnanti, il personale scolastico e anche gli studenti ritengono che le recenti manovre non rispondano ai bisogni reali del settore dell'istruzione, con tagli significativi che mettono in pericolo il futuro del paese.
Gli studenti in piazza: la voce della Rete della Conoscenza
A rendere ancora più significativa la protesta del 29 novembre sarà la partecipazione degli studenti, con la Rete della Conoscenza in prima linea.
"La Rete della Conoscenza, la rete delle organizzazioni giovanili e studentesche che lottano per il diritto al futuro, di fronte a una manovra ingiusta e pericolosa sarà in piazza domani 29 novembre per lo sciopero generale chiamato da un vasto fronte sindacale per dare voce ai tanti giovani che non vedono più per sé un futuro dignitoso in questo paese", ha dichiarato Tess Kucich, coordinatore della Rete della Conoscenza.
Un futuro minacciato dai tagli
La protesta è anche, come detto, una risposta ai tagli previsti dalla legge di bilancio in discussione.
Giovanni Wiederhoffer, responsabile dell'organizzazione della Rete della Conoscenza, non ha usato mezzi termini: "Con la legge di bilancio attualmente in discussione, il governo traccia un punto di non ritorno. Tagli, tagli e ancora tagli: questo è l'unica cosa che emerge dalla legge, senza dare alcuna risposta alla gravissima crisi sociale che stiamo attraversando. In un paese dove il valore reale dei salari è diminuito negli ultimi decenni, in cui la sanità pubblica è al collasso, in cui il diritto allo studio non è garantito e la produzione industriale è in calo da 20 mesi, il governo ha fatto la scelta politica di non tassare rendita, extra profitti e capitali finanziari ma di far pagare la crisi ai più deboli tagliando tutti i servizi pubblici essenziali mentre aumenta esponenzialmente la spesa militare e in parlamento discute il ddl 1660 che minaccia la libertà d'espressione e manifestazione come mai prima nella storia della repubblica".
Il caso emblematico dei lavoratori metalmeccanici
Anche i lavoratori metalmeccanici sono diventati un simbolo di questa lotta, come sottolineato da Sam Finardi, responsabile comunicazione della Rete della Conoscenza: "Si sono visti tagliare dell'80% il fondo statale per l'automotive proprio nel momento in cui Stellantis e affini minacciano delocalizzazione e licenziamenti. Non è un paese per giovani questo, abbiamo il dovere di opporci al disastro sociale a cui questa manovra condanna il paese".
Conclude Finardi: "Non vogliamo più dover fuggire dai nostri territori e dal nostro paese, abbiamo diritto ad un futuro!".
Un impegno che non si ferma: “Contro guerra e precariato, vogliamo un futuro!”
Il coinvolgimento degli studenti nella protesta del 29 novembre è parte di un percorso di lotta che non si esaurisce in un solo giorno.
Simone Cigliano, delega economia e lavoro della Rete, ha infatti dichiarato: "Per questo, in continuità con le giornate di lotta del 18 ottobre e del 15 novembre e in previsione dell'attivazione contro il ddl 1660 del 14 dicembre, come Rete della Conoscenza domani saremo nelle piazze di tutto il paese come studenti e giovani lavoratori precari per opporci con lo sciopero generale a questa manovra e alle politiche liberticide del governo. Contro guerra e precariato, vogliamo un futuro!".