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San Francesco
Particolare affresco Madonna in trono col bambino, angeli e san Francesco di Cimabue 

Il calendario dello Stivale si arricchisce di una “nuova” festività: dal 2026 il 4 ottobre sarà festa nazionale in onore di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. E questo vuol dire, per la gioia di studenti e lavoratori, che scuole, uffici e luoghi di lavoro dovranno rispettare il pieno regime festivo, come accade per il Primo maggio o per Ferragosto. 

Ma attenzione: non sarà un regalo immediato. Perché il 2026 vedrà il 4 ottobre cadere di domenica, già non lavorativa. Quindi, solo dal 2027 si tradurrà in un vero giorno di pausa dalle lezioni

Indice

  1. Dal Parlamento all’aula scolastica
  2. Non solo vacanza: i valori in classe
  3. Un ritorno in grande stile
  4. Quando non si andrà a scuola

Dal Parlamento all’aula scolastica

La norma nasce dall’unione di due proposte di legge – la 2097 e la 2231 – e ha ottenuto un consenso raro, quasi plebiscitario: 247 voti favorevoli alla Camera, appena due contrari.

A siglarne l’approvazione definitiva è stato il Senato, con tempismo non casuale, a ridosso proprio della ricorrenza. Per i promotori, tra cui Noi Moderati e Fratelli d’Italia, la scelta ha un valore più che pratico: è un modo per avvicinarsi con solennità all’ottavo centenario della morte del Santo, che cadrà nel 2026.

Non solo vacanza: i valori in classe

Un giorno libero, ma non solo. La legge indica chiaramente che scuole e amministrazioni pubbliche saranno incoraggiate a organizzare attività legate ai valori francescani: pace, fraternità, tutela dell’ambiente, inclusione

In altre parole, il 4 ottobre sarà sì occasione di chiusura, ma anche strumento educativo. Per insegnanti e studenti, potrà tradursi in laboratori, incontri e iniziative capaci di dare forma concreta al messaggio di San Francesco.

Un ritorno in grande stile

Non è la prima volta che la data del 4 ottobre entra nel calendario civile come festa nazionale. Lo era già fino al 1977, quando venne sacrificata insieme ad altre festività sull’altare della crisi economica: meno giorni festivi per aumentare la produttività. 

Da allora la ricorrenza era rimasta relegata all’ambito religioso. Dopo quasi mezzo secolo, il Parlamento ha deciso di restituirle dignità pubblica, allineandola alle altre giornate di festa nazionale. E questa, possiamo dirlo, è una buona notizia.

Quando non si andrà a scuola

Il sostegno trasversale ha permesso di superare rapidamente l’iter legislativo. La premier Giorgia Meloni ha parlato di “gioia e soddisfazione” per una scelta che “riunisce la politica attorno a una delle figure più rappresentative dell’identità nazionale”. 

Ma al di là delle dichiarazioni, resta la tempistica: la legge sarà effettiva dal 2026, senza effetti immediati su studenti e lavoratori. Questo perché, come già detto, sfortunamente cadrà di domenica. Per il primo vero “ponte” di San Francesco, insomma, servirà un pizzico di pazienza. L’appuntamento è già fissato: 4 ottobre 2027, quando i cancelli scolastici rimarranno chiusi. 

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