
RIGORE E DISCIPLINA - Il primo punto su cui si può evidenziare un grande disaccordo è la “politica del rigore” adottata per “raddrizzare” le teste calde e infondere una maggiore educazione agli studenti italiani. Il fronte dei favorevoli è convinto che un maggiore irrigidimento delle regole – vedi il voto in condotta e la necessità della sufficienza in tutte le materie per poter accedere agli esami – sia uno strumento efficace e necessario come afferma un nostro utente: “Finalmente un minimo di rigore in una scuola che andava allo sbando!!! Per non parlare del modo indegno con cui gli studenti si presentano all'università per colpa di una scuola secondaria inadeguata e permissiva!!!”; o come pensa klok: “le cose per la maggior parte sono state fatte bene... almeno così i ragazzi prendono la scuola seriamente”.
EDUCAZIONE SI’, MA SERVONO LE BUONE MANIERE - Ma accanto a chi loda il nuovo sistema di insegnamento c’è, invece, chi non è assolutamente d’accordo e, anzi, pensa che le cose stiano, in questo modo, peggiorando, come una madre che ci ha scritto: “sono una madre e so che i tempi sono cambiati, i nostri ragazzi sono più avanti e hanno bisogno di più stimoli e non di catene e guinzagli. La scuola non deve tornare indietro ma adeguarsi alle nuove menti, la repressione non serve”. E della stessa opinione è anche uno studente al secondo anno di un istituto tecnico che, pur premettendo che “sinceramente alcune riforme, in effetti, sono accettabili”, successivamente aggiunge: “ma altre NO! […] noi stiamo facendo scuola per istruirci e imparare e non per diventare militari! … Avete letto i nuovi regolamenti per avere almeno il 6 in condotta? O quali sono le nuove norme comportamentali? E’ come stare rinchiusi in prigione… Noi abbiamo dai 14 ai 18 anni, ogni tanto è ovvio che scappa qualche parola o che si scherza con il proprio compagno”. Mentre poi qualche anonimo si lascia andare a pensieri del tipo: “Quindi neanche un Einstein sarebbe passato”.

SCUOLA PUBBLICA A RISCHIO? - A queste opinioni si aggiunge anche chi teme un abbassamento del livello dell’istruzione pubblica sostenendo che “stanno distruggendo il sistema della scuola pubblica italiana che aveva sempre funzionato benissimo, in modo da indirizzare il futuro sulle scuole private e trarne profitto, come negli USA”.
Ma questi sono solo alcuni dei numerosi punti della riforma Gelmini ad essere oggetto di discussione: continuate a dirci la vostra lasciando un commento!