
Il registro elettronico è uno strumento ormai indispensabile per famiglie e studenti, che lo usano quotidianamente per consultare voti, compiti, assenze e ritardi. Tuttavia, una novità ha acceso una polemica in tutta Italia: all'interno di una piattaforma, peraltro tra le più diffuse, sono apparse pubblicità di vario genere. Dal supporto psicologico a corsi di lingue, fino a prestiti e videogame. Questa invasione commerciale ha sollevato molti interrogativi tra i genitori degli studenti.
Sulla questione è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha definito "inaccettabile" la presenza di pubblicità e giochi elettronici sui registri, come riporta ‘Open’. Ora arriva il passo indietro del gruppo che gestisce la piattaforma, che annuncia il ritiro di questa tipologia di contenuti, lasciando solo quelli divulgativi.
Pubblicità sui registri elettronici
Da quasi dieci anni, ricordiamo, le scuole italiane utilizzano software privati per la gestione dei registri elettronici. Fino a qualche tempo fa, questi strumenti erano limitati a funzioni didattiche, ma oggi molte piattaforme includono anche contenuti pubblicitari.
Tale scelta ricade sulle scuole, che sono libere di selezionare i pacchetti software. Così come la presenza di pubblicità dipende dalla decisione dei presidi.
L'associazione DirigentiScuola, però, suppone che molti presidi non siano messi al corrente della presenza di questi contenuti pubblicitari nel momento dell’acquisto, parlando di una comunicazione ambigua da parte delle aziende fornitrici.
Il consenso delle famiglie
Un altro aspetto controverso della vicenda è il consenso delle famiglie. Secondo il presidente dell'Anp, ogni famiglia ha la possibilità di rifiutare la pubblicità, ma molti genitori hanno denunciato che l'inserimento delle inserzioni non è stato preceduto da una comunicazione limpida.
Alcuni dichiarano: "Non c’era un avviso chiaro sulla presenza di pubblicità e giochi nel registro di mio figlio".
Il ritiro dei contenuti
In un primo momento, in risposta alle accuse, il gruppo che gestisce il registro elettronico ha cercato di difendere la propria posizione. Spiegando che ogni famiglia deve essere informata e dare l'autorizzazione per l'integrazione delle pubblicità. Inoltre, sostiene che ogni studente e genitore può rimuovere le offerte pubblicitarie in qualsiasi momento, senza alcuna obbligatorietà.
Ma oggi è arrivato il passo indietro preventivo del gruppo, con il ritiro di questi contenuti, lasciando solo quelli divulgativi. "Abbiamo deciso di renderli non disponibili fino a quando i singoli istituti scolastici non avranno consapevolmente rivisto il proprio consenso ai singoli servizi".
Allo stesso tempo, però, il gruppo sottolinea che la sezione contestata della piattaforma "non propone pubblicità, ma offre servizi attraverso i propri partner solo a chi li desidera ed espressamente li accetta".