
Due studentesse sono morte ieri a Ventotene, mentre si godevano un po' di mare durante un campo scuola. Si chiamavano Sara e Francesca. Due enormi massi di tufo si sono staccati improvvisamente da una parete rocciosa che ha travolto una comitiva di studenti della scuola media Anna Magnani di Morena, vicino Roma.
DOVEVA ESSERE UNA GITA - Si è trasformata in tragedia la gita che i ragazzi di una scuola media romana stavano facendo a Ventotene, isola del mar Tirreno al largo della costa laziale. Il gruppo di studenti e professori stava camminando lungo una strada costeggiata da un muro di contenimento in tufo da dove, inaspettatamente, si sono staccati due grossi massi che sono caduti dritti verso di loro.
LE VITTIME - Quattro gli studenti coinvolti: una studentessa che è morta sul colpo e un’altra ragazza che, dopo un disperato tentativo di rianimazione, è deceduta anche lei quasi subito; una terza ragazza è stata trasportata nell’ospedale di Latina in elicottero in gravi condizioni, mentre decisamente più lievi le contusioni al piede del quarto ragazzo coinvolto.
NESSUN PERICOLO SEGNALATO - Il tragico incidente è avvenuto presso la spiaggia di Cala Rossano dove non c’era nessuna segnalazione che facesse riferimento a pericoli di frane o divieto di balneazione. Ma i carabinieri hanno posto subito sotto sequestro la zona e sono in corso indagini per accertare la dinamica di quanto accaduto ed eventuali responsabilità.
CORDOGLIO DELLA GELMINI - Immediato l’intervento del Ministro dell’Istruzione MariaStella Gelmini: “profondo cordoglio alle famiglie delle studentesse morte durante un campo scuola a Ventotene” e ha precisato “il Ministero sta lavorando per accertare e ricostruire con chiarezza la dinamica della tragedia di questa mattina”.
L'AVEVO DETTO IO... - E come al solito, dopo tragedie inaspettate come questa, arrivano i “ma si poteva evitare”, i “l’avevamo detto, ma nessuno ci ha voluto dare retta”. Solo quando ormai è troppo tardi si è pronti a puntare il dito sul presunto responsabile, si fa la corsa a chi individua per primo il colpevole, ma il cattivo non si scopre mai. Non è la prima volta ed ogni volta si ripete la stessa scena. La notizia rimane viva sui giornali per qualche giorno, se è particolarmente grave magari anche per alcune settimane, ma poi lascerà il posto al gossip, alle polemiche, fino a quando un’altra tragedia annunciata tornerà a verificarsi. Solo il dolore di chi ha perso qualcuno rimarrà sempre vivo. È ora di intervenire sul serio sulla sicurezza del nostro territorio.
Cristina Montini