
L’ultima polemica nel mondo scolastico si è scatenata poche ore fa, quando Stefano Gargioni, il preside di Ferrara no vax e contrario al Green Pass, e per questo già oggetto di segnalazione e richiamo da parte dell’Ufficio scolastico provinciale, ha condiviso su Facebook il post con l’immagine dei cancelli di Auschwitz e la scritta “il Green Pass rende liberi”.
Immediato e perentorio l’intervento dei dirigenti scolastici che hanno ufficialmente preso le distanze dal collega dell’istituto scolastico “Perlasca” e dal post nel frattempo cancellato, come racconta Il Corriere.it. Ma scopriamo nel dettaglio cos’è successo.
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I presidi di Ferrara contro il collega no-vax e no-Green Pass
“È un errore che non ammette scusanti, vogliamo dirlo con chiarezza. Certo, si può sbagliare, ma occorre riconoscerlo senza esitazioni”. Queste sono le parole con le quali i 22 presidi hanno espresso il proprio sdegno nei confronti del post pubblicato dal dirigente dell’istituto scolastico “Perlasca”. Infatti all’attenzione di Stefano Gargioni è arrivata una vera e propria missiva alla quale è stata apposta la firma di 22 dei colleghi presidi che lavorano nel ferrarese. “Lontanissimi dall’idea che i dirigenti scolastici debbano esprimersi con una voce sola o dalla volontà di limitare il diritto di parola e di critica, non possiamo non prendere nettamente le distanze dall’ultima iniziativa del collega Stefano Gargioni - sono le dichiarazioni dei firmatari della lettera - Quando l’approssimazione scientifica, la falsificazione storica e il desiderio di protagonismo arrivano al punto di postare fotomontaggi pesantemente offensivi, lesivi della memoria di una tragedia come quella dei campi di sterminio, non possiamo accettare di essere accomunati a tali espressioni anche solo per il nostro silenzio». E ancora: «Il contrasto e il superamento dell’abominio nazifascista sono all’origine della nostra democrazia e della nostra Repubblica; dovremmo saperlo bene, in quanto dirigenti; e non può dimenticarlo chi ha contribuito ad intitolare l’istituto che dirige a Giorgio Perlasca. Non abbiamo la presunzione di parlare a nome di tutti i colleghi, ma sicuramente i dirigenti scolastici ferraresi pensano e agiscono in tutt’altro modo, con rispetto, comprensione ed equilibrio, necessari sempre, ma più che mai in un momento così impegnativo per tutto il Paese”.
Sindacati e Parlamento contro il preside di Ferrara
Lo sdegno non è stato però manifestato solo dalla lettera dei presidi, ma anche l’Associazione scuole autonome ferraresi (Asafe) ha espresso “disapprovazione per questa gratuita provocazione, che ferisce profondamente la memoria delle vittime dell’Olocausto”. Espressioni di biasimo non si sono fatte attendere dalle sigle sindacali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Rua, Snals Confsal, Gilda e Unams. Che spiegano, come riporta Il Corriere.it, come le parole usate dal preside (ora in malattia), “sono gravissime e lontanissime dal lavoro quotidiano di tutto il personale che opera all’interno di quella istituzione scolastica”. Infine la questione è stata portata anche all’attenzione del Parlamento, quando il deputato del Pd Emanuele Fiano ha annunciato un’interrogazione urgente al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sul preside ferrarese che “usa una tragedia e la irride, calpestando la memoria di milioni di morti innocenti con la volgarità oscena del suo esempio”. Il parlamentare sopra citato oggi, 20 settembre 2021, assieme al suo gruppo Pd, chiederà di “estromettere questo soggetto dall’insegnamento e dalla direzione scolastica. Per fare il suo lavoro bisogna dimostrare di aver conosciuto la lezione della storia e di saperla trasmettere”. Nel mentre, dal Ministero dell’Istruzione arriva la conferma dell’apertura di un procedimento disciplinare a carico del dirigente.