
PERCHE' SI SCIOPERA? - La protesta di 8 ore è stata indetta per sollecitare il rinnovo dei contratti di categoria, per la stabilizzazione dei precari e contro la riforma della pubblica amministrazione voluta dal governo. Per quanto riguarda quindi la scuola, si vuole sollecitare una soluzione per il problema dei precari, la categoria più colpita dai tagli di spesa previsti dal tanto contestato D.L. 133. Molti di essi, infatti, sono attualmente disoccupati perché il contratto non gli è stato rinnovato.
PROBLEMA DEI PRECARI - La Riforma Gelmini ha mirato principalmente alla riduzione dei costi del personale scolastico, a tutti i livelli. Ciò è stato ottenuto essenzialmente aumentando il numero di alunni per classe e dando la possibilità agli insegnanti di ruolo di aumentare le ore di insegnamento rispetto alle canoniche 18 settimanali. Inoltre sono state quasi del tutto abolite le supplenze, salvo casi di assenza prolungata del docente. Così facendo molti insegnanti precari, ovvero senza contratto a tempo indeterminato, si sono ritrovati disoccupati. Giusto occuparsi di loro e risolvere questo problema, essendo una risorsa per il nostro sistema scolastico.
STUDENTI A TRAINO - Le associazioni studentesche si sono unite ai lavoratori per ribadire ancora una volta la loro contrarietà alla Riforma Gelmini e ai tagli di spesa da essa previsti. Si contesta anche la proposta di legge Aprea.
LE MANIFESTAZIONI- I dipendenti pubblici scenderanno in piazza in tre città: Roma, Milano e Napoli. Saranno due i cortei che sfileranno stamattina a Roma a partire dalle 9: oltre alla manifestazione dei lavoratori del pubblico impiego sul percorso da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, un secondo corteo, in programma dalle 9.30 e indetto dagli studenti universitari, sfilerà da piazzale Aldo Moro in direzione di piazza della Repubblica, da dove confluirà sull'itinerario del primo corteo. Inizialmente la manifestazione degli studenti era stata vietata dalla Questura ma poi è stata data l'autorizzazione.
Aggiornamenti in tempo Reale (fonte Repubblica.it)
ROMA - Tensioni e tafferugli a Roma tra studenti e polizia. Il corteo di studenti e dei precari di scuola e università è partito da piazzale Aldo Moro per raggiungere piazza della Repubblica. Ma a piazza dei Cinquecento si sono verificati diversi scontri con le forze dell'ordine. La polizia ha bloccato, usando i manganelli, gli studenti dell'Onda che hanno cercato di forzare per due volte il cordone delle forze dell'ordine, fronteggiandolo a mani alzate. I manifestanti volevano raggiungere il ministero dell'Istruzione nonostante il divieto e a sorpresa, dopo essere arrivati in piazza della Repubblica, per evitare il blocco in via Nazionale, hanno cominciato a correre all'impazzata verso viale XX settembre, dove si trova il ministero dell'Economia, rincorsi dalla polizia. Dopo tafferugli e momenti di tensione alcune migliaia di studenti e precari sono riusciti ad arrivare davanti al ministero al grido: "Noi la crisi non la paghiamo".
SIT IN AL MINISTERO - Gli studenti dei licei romani, partiti da Piramide, dopo una serie di contrattazioni con le forze dell'ordine, sono invece riusciti a raggiungere il ministero dell'Istruzione. Sono oltre 500 e urlano slogan contro il ministro Mariastella Gelmini. Davanti un grande striscione: "Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli. Bloccare la riforma, riprenderci il futuro".
MILANO - Oltre 5000 studenti delle scuole medie superiori hanno sfilato per le vie del centro del capoluogo lombardo in occasione del 'no Gelmini day'. Con loro anche qualche centinaio di lavoratori delle scuole e delle università milanesi. Il corteo ha "rivendicato" il blitz compiuto intorno alle 9 da un gruppo di studenti che ha tirato fumogeni, uova e petardi contro un gazebo della Lega Nord, costringendo i militanti padani a chiuderlo.
TORINO - Momenti di tensione anche nel centro di Torino per il corteo organizzato dagli studenti contro la riforma del sistema scolastico del ministro Gelmini. Il corteo, partito in piazza Arbarello, avrebbe dovuto raggiungere Palazzo Nuovo, sede dell'università, in via Sant'Ottavio. Tuttavia, in via Micca angolo via Bertola, c'è stato un tentativo di deviazione da parte di un gruppo di manifestanti per dirigersi in piazza San Carlo. A quel punto le frange studentesche sono venute a contatto con le forze dell'ordine, che hanno contenuto il tentativo e hanno reindirizzato il corteo verso piazza Castello, dove ha proseguito alla volta dell'università.
UNITI SI VINCE, DIVISI DI PERDE - E' da ottobre che, con cadenza bisettimanale, gli studenti scendono in piazza a vario titolo. I problemi nella scuola ci sono e sono purtroppo parecchi: edilizia scolastica in primis, qualità dell'insegnamento, scarse risorse finanziarie, rinnovamento dei programmi scolastici e via dicendo. Ma se si continua a manifestare in questo modo, divisi, non penso che si riuscirà ad ottenere nulla. Pensate a quante persone ci sarebbero state in piazza se si fosse organizzato un unico sciopero e un'unica grande manifestazione, invece che tante piccole proteste.
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Daniele Grassucci