
Quante volte l'anno andate nell'aula di informatica? Se la risposta è "Chi l'ha mai vista?", non vi preoccupate siete in buona compagnia. Secondo un'indagine di Adiconsum nelle nostre scuole ci sono lavagne luminose, computer, e-book.
Tuttavia sono scarsamente utilizzate per la didattica,LA TECNOLOGIA C’E’, MA E’ POCO UTILIZATA - L'indagine ha chiesto a studenti, genitori ed insegnati cosa ne pensano dell’uso di pc, LIM, e-book a scuola. Stando ai dati forniti dall’Associazione dei Consumatori, il 78% delle scuole ha un’aula informatica, il 33% dispone anche della LIM, la lavagna multimediale, mentre solo il 6% utilizza i nuovi e-book. Ma a sorprendere è che, nonostante gli investimenti per acquistare questi sussidi didattici, il loro utilizzo per la didattica si riduce ad una o due volte al mese e, per lo più, ad essere adoperato sono i lettori Cd e DVD. Inoltre, una curiosità è che del 97% degli studenti che possiede un computer , sono le ragazze ad utilizzarlo maggiormente per studiare.
AULE INFORMATICHE POCO FREQUENTATE - Se si analizzano poi le abitudine degli insegnanti, ci si accorge che le cose non vanno meglio. Se è vero che il 94% dei docenti ha dichiarato di avere un pc e un buon 72% di utilizzarlo per l’insegnamento, ciò che colpisce è che solo un piccolo 16% degli insegnanti usa le aule informatiche regolarmente più di una volta a settimana. Il 28% ci va una volta la settimana, il 29% meno di una volta al mese e un 27% non vi mette mai piede. C’è da sottolineare, comunque, che spesso non è colpa solo degli insegnanti ancorati ad una didattica frontale. Non è raro, infatti, che nell’istituto ci sia di fatto un’aula multimediale, ma non sempre questa risulta funzionante oppure è accessibile agli studenti solo in determinati orari.
PROPOSTE - Ma il rapporto non si limita a fotografare una situazione che presenta dei problemi da risolvere. Vengono avanzate delle proposte sulle quali si inviata il Ministero e il mondo della scuola a riflettere. Prima di tutto si sottolinea la necessità di maggiori investimenti, ma interessanti sono la richiesta di diffondere nelle scuole il comodato d’uso dei libri scolastici, anche se già sarebbe un buon traguardo rendere effettivo il rispetto dei tetti di spesa. Ancora, si richiede che i cosiddetti “contributi volontari”, quelli che molte scuole chiedono agli studenti, vengano limitati e che i viaggi di istruzione costino un po’ di meno.
E’ NECESSARIO FORMARE GLI INSEGNANTI – Quello che viene evidenziato, in particolare, è che a fronte dell’impegno e degli investimenti fatti affinché le scuole si attrezzino con le nuove tecnologie per la didattica, è necessario anche, e soprattutto, investire sulla formazione e l’aggiornamento dei professori, affinché siano n grado di utilizzarle quotidianamente. E a questo proposito, Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum, puntualizza: “Il taglio sui precari rischia di rendere più difficile l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’insegnamento.”
Cristina Montini