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ministero investe sulla scuola affinchè si chiedano meno contributi scolastici

Vi è mai capitato di dover chiedere ai vostri genitori anche la carta igienica da portare a scuola? Ormai succede spesso. Carta, carta igienica, gessetti bianchi o colorati, cancellini, penne, solventi per la pulizia dei vetri o dei banchi e chi più ne ha più ne metta: la scuola sta diventando sempre più un bene comune che vive della generosità di chi la frequenta.

Nelle scuole secondarie viene spesso richiesto alle famiglie un contributo economico che può tranquillamente arrivare al centinaio di euro. Per legge è volontario e spesso viene fatto passare per obbligatorio, senza contare che questi soldi dovrebbero essere impiegati per ampliare l’offerta formativa e non per garantire prestazioni base. Per cercare di alleviare il problema, ieri il Ministro ha annunciato un aumento dei fondi destinati al funzionamento per la gestione ordinaria e il funzionamento delle scuole sono in aumento: si passa infatti dai 110 milioni di euro del 2011, ai 200 attuali, per arrivare infine nel 2012 a 240 milioni.

SCUOLA DIGITALE: RISPARMIARE NON SIGNIFICA TAGLIARE - Risparmiare non significa per forza tagliare. Questo è il messaggio forte e positivo che è stato lanciato ieri nella conferenza stampa tenutasi al Miur. È possibile innovare la scuola, rivoluzionando il modo di pianificare la gestione delle strutture e orientandola verso un contesto di qualità. La digitalizzazione interviene a pieno ruolo in questo processo: con l'introduzione dei registri e delle pagelle elettroniche si introduce un largo margine di risparmio sulla carta e sulla stampa, spese che in passato sono sempre state a carico delle famiglie.

PIÙ FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE - Il risparmio complessivo introdotto dalla digitalizzazione è di circa 30 milioni di euro per l'intero sistema scolastico. A questo si affianca la volontà da parte del Miur di aumentare i finanziamenti per il funzionamento degli istituti. Le risorse per la gestione ordinaria sono in aumento sostanziale già quest’anno e cresceranno ulteriormente, arrivando fino a 240 mln per l'anno 2013. Un trend sicuramente apprezzabile, dopo il buio degli ultimi anni. Nel 2011 erano di 110 mln, nel 2010 di soli 40 mln, per arrivare poi al 2009, con finanziamenti pari a zero. Un grande sforzo da parte del Miur, con l'obiettivo di consentire alle scuole di funzionare regolarmente senza dover dipendere dai contributi erogati dalle famiglie. Basterà? Probabilmente no, dato che questi fondi sono poi da spartire su migliaia si istituti scolastici, ma l'inversione di tendenza è apprezzabile.

I CONTRIBUTI RESTANO VOLONTARI: LE FAMIGLIE NON SONO OBBLIGATE A PAGARLI - Gli sforzi da parte del Miur per colmare le lacune evidenziate dalle comparazioni a livello europeo viaggiano nella direzione di creare un nuovo modello di scuola più efficiente e performante, con l'abbattimento dei costi superflui e la possibilità di dare maggiore respiro alle scuole che avranno così la possibilità di abbassare i contributi richiesti alle famiglie. Questi restano comunque volontari anche se, molto spesso, la normativa non viene rispettata e le scuole fanno pressioni sugli studenti e sui genitori al fine di costringerli ad elargire la somma richiesta. Tutte le famiglie che si trovano in queste condizioni, obbligate al pagamento dei contributi volontari, possono segnalarlo alla redazione di Skuola.net, che da anni si sta occupando del fenomeno ed è molto attiva al fianco degli studenti e dei genitori, tanto da far scaturire negli ultimi anni ben tre interrogazioni parlamentari a partire dai casi di irregolarità denunciati pubblicamente.

E a te hanno mai chiesto di pagare i contributi in maniera obbligatoria?

Daniele Grassucci