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occupazione stabile a Bologna studenti universitari e rettorato occupato simbolicamente a Palermo

Gli studenti universitari stanno dando il via a nuove iniziative di protesta preparandosi alla manifestazione di Roma indetta dai sindacati il 18 ottobre, alla quale parteciperanno studenti, lavoratori, pensionati, e chiunque senta di avere un buon motivo per scendere in piazza.

A Bologna, città dalla forte presenza di fuori sede, i collettivi hanno occupato uno stabile per fornire stanze ai ragazzi che non riescono a pagare l'affitto e, allo stesso tempo, vendicare la rimossione di Photinia, l'albero-simbolo piantato al centro del quartiere universitario. Durante la stessa giornata, il 15 ottobre, a Palermo gli studenti mascherati dal rivoluzionario "V" del film V per Vendetta hanno occupato simbolicamente il Rettorato, e hanno affisso striscioni contro i tagli all'università. A Roma un blitz al Ministero dell'Istruzione nella notte tra il 14 e il 15 ottobre aveva preceduto questa giornata "calda" dell'ottobre universitario.

LA VENDETTA DI PHOTINIA - Lo stabile di via Zanolini, nella periferia di Bologna, è stato un tempo sede di un convitto religioso gestito da suore. Oggi e' stato ribattezzato dagli studenti con il nome di "Studentato Occupato Taksim" in solidarietà con gli studenti turchi in protesta, ed è stato occupato per dare alloggio agli studenti che non possono permettersi un affitto. L'occupazione si inserisce tra le iniziative di protesta in vista della manifestazione di Roma del 18 ottobre ed è stata annunciata il 15 ottobre, data della giornata in onore di Photinia, l'albero piantato nel quartiere universitario che è stato poi fatto rimuovere dal Comune. Circa 70 sono le persone coinvolte, secondo la testimonianza degli occupanti, tra attivisti del Collettivo universitario autonomo (Cua) e studenti. Lo stabile è un ex convitto gestito da un ordine di suore, abbandonato da almeno tre anni: dovrebbero essere disponibili circa 30 stanze e sarebbero già una ventina gli studenti pronti a trasferirsi.

IL PROBLEMA DEGLI AFFITTI - Bologna è una della città italiane in cui i fuori sede sono più numerosi: sono oltre 40.000, ma i posti letto messi a disposizione - denunciano i collettivi universitari - sono solo 1.465, e ognuno ha un costo di circa 200 euro. Spesso i ragazzi sono costretti ai contratti d'affitto in nero e a vivere in condizioni degradate. Perché allora non dare uno scopo d'uso ad uno stabile abbandonato da anni che potrebbe in futuro diventare a sua volta luogo di degrado e disagio sociale? Questa è la posizione degli occupanti, che sostengono: "abbiamo deciso di aprire uno stabile vuoto da anni per farne uno studentato autogestito. Uno spazio che vogliamo difendere e che vogliamo sia solo un primo passo per conquistare collettivamente reddito, diritti e saperi

"V" AL RETTORATO - Ma il 15 ottobre non è stata solo la giornata della vendetta di Photinia. Nella giornata di sciopero universitario, un gruppo di studenti hanno indossato le maschere del rivoluzionario "V" del film V per Vendetta, e ha occupato simbolicamente la sede del rettorato di Palermo per protestare "contro i continui tagli all'università, l'aumento delle tasse e le condizioni pietose in cui versano le facoltà dell'ateneo palermitano, che quest'estate hanno portato al crollo del tetto della Facoltà di Scienze Politiche di via Maqueda". Precedentemente, nella notte tra il 14 e il 15 invece, gli studenti romani di Link - Orientamento Universitario avevano già partecipato a un blitz notturno al Ministero dell'Istruzione. Gli studenti universitari, insomma, da nord a sud stanno facendo sentire la propria voce in attesa che si svolga la manifestazione nazionale del 18 ottobre a Roma e che si svegli un nuovo "autunno caldo" della scuola e dell'università.

E tu pensi che sia giusto occupare uno stabile per dare una casa agli studenti?

Carla Ardizzone