
Che autunno caldo! Dopo le numerose manifestazioni studentesche delle scorse settimane, i ragazzi di scuole e università si stanno preparando per il prossimo evento, in programma per giovedì 17 novembre.
È la Giornata internazionale del diritto allo studio e in tutte le città d’Italia, così come negli altri Paesi, si svolgeranno mobilitazioni, sit-in e altre iniziative. Ma nessun di voi si è mai chiesto come si fa ad organizzare una manifestazione? Ve lo spieghiamo noi.SIAMO LIBERI DI MANIFESTARE - Prima di tutto chiariamo una cosa: gli studenti possono organizzare una manifestazione di protesta e scendere in corteo o riunirsi nelle piazze per comunicare il loro dissenso? Sì, certo, lo sancisce proprio la nostra Costituzione che con l’art. 17 riconosce a tutti noi la libertà di riunirci pacificamente e senza armi per uno scopo comune. Ma per farlo bisogna attenersi a dei precisi obblighi, primo fra tutti il “preavviso”.
PRIMA FASE: LA MEDIAZIONE - Chi vuole organizzare una manifestazione in un luogo pubblico deve darne il preavviso al Questore competente per territorio. In questo modo ha inizio la fase di mediazione per fare in modo che la manifestazione avvenga in modo pacifico e in condizioni di sicurezza.
NON DIMENTICATE IL PREAVVISO - Il preavviso deve essere fatto almeno 3 giorni prima dell’evento e deve contenere informazioni su ora, giorno, svolgimento, tematica della manifestazione oltre alle generalità dei promotori e di coloro che interverranno per esprimere pubblicamente le proprie idee.
VIA LIBERA! - Se non vengono rilevati problemi, la manifestazione potrà svolgersi nei tempi, nel luogo e con le modalità stabilite da chi l’ha organizzata. Se però il Questore si accorge che qualcosa non va nell’organizzazione dell’evento o comunque potrebbe andare storto, allora allora si avvia una mediazione. Attraverso incontri e contatti si cerca cioè di individuare una soluzione alternativa condivisa, che possa comunque soddisfare gli interessi dei manifestanti.
PRESCRIZIONE E DIVIETO - Se la mediazione non dà esito positivo, il Questore può disporre formalmente che la manifestazione si svolga con modalità diverse da quelle descritte nel preavviso motivando loro la necessità di questo cambiamento. Questo è ciò che si intende per prescrizione. Inoltre, ma solo come extrema ratio, può arrivare anche al divieto della manifestazione e questo deriva proprio dal fatto che lo stesso art. 17 della Costituzione prevede la possibilità di vietare l’evento se ci sono “comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”.
QUANDO SI RISCHIA LA DENUNCIA - E se ci si “dimentica” di fare il preavviso cosa si rischia? Sappiate che il mancato preavviso costituisce un reato, quindi i promotori di un’iniziativa del genere possono essere denunciati, arrestati e quindi obbligati a pagare un’ammenda. Ma denuncia ed eventuale conseguente sanzione la rischiano anche coloro che durante la manifestazione provocano dei danni alle cose o commettono violenze nei confronti delle persone. E non pensate di farla franca, perché durante questi eventi saranno presenti le forze dell’ordine che procederanno all’identificazione dei promotori, nel caso in cui non sia stato dato preavviso della manifestazione, e delle persone coinvolte in eventuali reati. Se poi vi capitasse di venire identificati, mantenete la calma: l’identificazione non porta automaticamente a una denuncia. Se le Autorità, dopo tutti i controlli del caso, riterranno che non avete commesso niente di rilevante, per voi non ci sarà alcuna conseguenza.
Cristina Montini