Carla Ardizzone
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Quando il prof non c’è, gli studenti restano da soli. Questo è quanto è emerso dall’ indagine di Skuola.net su circa 1500 studenti: quando il prof di ruolo manca per qualche giorno, le classi sono spesso lasciate a sé stesse, e circa l’80% dei ragazzi non fa lezione, anche quando un altro docente presenzia in aula. Durante l’ ora di buco, 1 studente su 3 dichiara che la classe rimane scoperta senza alcun tipo di sorveglianza. La situazione non migliora nel caso il prof manchi per più di 15 giorni: il 43% degli studenti sostiene che per settimane o mesi non ha avuto né docente né supplente, e una percentuale simile non ha iniziato regolarmente le lezioni a settembre. Secondo Mario Rusconi, Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Presidi “i pochi fondi e la complicata burocrazia mettono in difficoltà le scuole in caso di assenza degli insegnanti, ma la soluzione sarebbe a portata di mano attraverso in cosiddetto organico funzionale”.

ORE DI BUCO: ANARCHIA IN CLASSE

- In caso un prof manchi per pochi giorni, la scuola non può chiamare un supplente esterno, ma deve coprire l’assenza con i prof interni. Gli insegnanti di ruolo possono però, rifiutarsi, e inoltre non sempre le scuole hanno a disposizione i fondi per pagare queste ore extra. Così accade spesso, come denunciano il 35% degli studenti, che rimangano completamente da soli. “Un fatto grave - commenta Mario Rusconi - perché in queste situazioni, se un ragazzo si fa male si rischiano conseguenze penali”. Quello che è sicuro, è che se manca l’insegnante, nell’80% dei casi non si fa lezione: o perché la classe è lasciata scoperta, o perché , sebbene ci sia un supplente, questo lascia fare agli studenti quello che vogliono. Solo il 15% dei ragazzi fanno lezione in classe con un supplente regolare o con il professore di un’altra classe, mentre per 1 ragazzo su 10 la classe viene divisa.

NIENTE PROF E NIENTE SUPPLENTE

- Più complicato se un professore manca per periodi lunghi: niente supplente per mesi o settimane intere per quasi la metà degli studenti intervistati. A settembre circa il 40% non ha trovato un prof dietro la cattedra e ha dovuto aspettare prima che le lezioni per quella materia iniziassero regolarmente. Insomma continuità didattica addio, se è vero, come dichiarano il 70% degli intervistati, che quest’anno hanno cambiato almeno un prof in quelle materie in cui invece doveva rimanere lo stesso docente.

LA SOLUZIONE E’ A PORTATA DI MANO

- Secondo Mario Rusconi, una soluzione può essere “Assumere professori di ruolo in sovrannumero, in modo da dare ad una scuola o una rete di scuole la possibilità di attingere da questo organico. Questo per far fronte alle supplenze o per affiancare i prof di classi troppo affollate”. Poi, rendere obbligatorio agli insegnanti interni di coprire le assenze temporanee dei colleghi. Questo eliminerebbe la lunga e difficile procedura che serve a richiedere una supplenza esterna, quella che copre le assenze di più di 15 giorni: “Si può effettuare solo tramite fonogramma o posta certificata, e spesso richiede tempi eccessivamente lunghi”- conclude Rusconi.

Carla Ardizzone

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