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insegnate chiama studentesse orsacchiotteLaureata a luglio e dopo due mesi, a settembre dello stesso anno già dietro la cattedra, questa volta dalla parte dell’insegnante e non più dell’alunna: questa la storia di Francesca, che ad appena 24 anni è riuscita nell’impresa di diventare maestra e a breve passerà anche di ruolo.
“Da grande” ha sempre voluto insegnare, per questo, subito dopo il diploma ha scelto di intraprendere la strada che più efficacemente potesse portarla al suo obiettivo, entrando alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria. Per questo il passaggio dall’essere studentessa all’essere insegnante è stato meno traumatico del previsto, in quanto ha solo messo in pratica tutto ciò che aveva appreso nel corso della sua carriera universitaria, racconta Francesca a Skuola.net.

Il rapporto con gli alunni? “Sono la loro sorellona” svela Francesca

“Ho iniziato a lavorare a 24 anni compiuti come maestra della scuola primaria” racconta l’insegnante a Skuola.net, e spiega quindi il suo percorso: “A luglio 2020 mi sono laureata in scienze della formazione primaria e a settembre dello stesso anno ero già in cattedra.” Quindi, “non appena ho "smesso" di essere studentessa, sono diventata maestra e questo passaggio è stato emozionante”, ammette Francesca, che ora ha 26 anni.

“Durante la mia frequentazione all'Università, i professori ci avevano preparati ad entrare nell'ottica e nel ruolo di "insegnanti" e perciò si è trattato solo di mettere in pratica tutto ciò che avevo appreso durante i miei studi”, ha raccontato, facendo trapelare l’importanza della preparazione accademica per insegnare nelle classi, soprattutto primarie.

Passando quindi alla sua esperienza con gli alunni ha affermato entusiasta: “Data la mia giovane età, per i miei alunni sono la loro sorellona o cugina più grande”, e prosegue entrando nel dettaglio del rapporto che si è creato con i bambini: “Mi raccontano i loro segreti, si confidano ma senza mai mancarmi di rispetto: non c'è mai stato un solo momento in cui hanno sminuito il mio ruolo di maestra solo perché fossi più giovane!” Tiene a precisare la maestra, che quindi continua: “Anzi, penso che in questo modo ho potuto instaurare con loro un rapporto ancora più profondo. Spesso gli ho spiegato che capisco le loro piccole preoccupazioni per le interrogazioni o le verifiche perché anche io, fino a qualche tempo fa, mi trovavo a doverle affrontare.”

Nonostante la giovane età “nessuno ha messo in dubbio la mia preparazione”

Non è semplice però ottenere rispetto e stima da parte degli alunni, Francesca lo sa bene, e commenta la sua esperienza con ulteriori dettagli: “Questo forte rispetto che i bambini hanno nei miei confronti, penso sia frutto anche del forte rispetto che le mie colleghe maestre e anche i genitori dei miei alunni mi portano” afferma con soddisfazione.

“Ho fatto valere il mio percorso di studi, ho fatto capire che essere maestra giovane comporta solo la pecca di non avere molta esperienza e nessuno ha messo in dubbio la mia preparazione. Con le mie colleghe c'è tanto dialogo e confronto” rivela con sincerità.

Francesca è poi passata a narrare delle ore che passa in aula: “In classe sono una maestra aperta al dialogo ma pretendo anche molto ordine e rispetto. Ho scelto di intraprendere questo percorso: amo i bambini da sempre e mi piace insegnare loro ma anche ricevere insegnamenti dai miei alunni perché dai bambini si impara ogni giorno tanto!”

“Non poter abbracciare i bambini” è stato l’aspetto più brutto della pandemia

Inoltre Francesca parla anche del periodo della pandemia, in quanto, essendo entrata a scuola nel 2020, ha vissuto anche il periodo delicato legato all’emergenza: “Il covid ha influenzato la mia esperienza lavorativa perché ho dovuto iniziare a lavorare guardando i bambini solo con la mascherina, dicendo loro di stare distanti quando invece la socialità è indispensabile alla loro età”, ha affermato la maestra, che ha poi ammesso: “La cosa più brutta è non poter abbracciare i bambini quando vorresti.”

“Loro spesso mi dicono che vogliono vedermi senza mascherina!” Continua Francesca, parlando dell’ultimo anno passato nel rispetto dei protocolli, con le mascherine alzate anche alle elementari, “dico loro che arriverá presto anche il momento in cui butteremo via le mascherine e ci abbracceremo, recuperando tutti gli abbracci che non ci siamo dati in questi 2 anni!”

Racconta poi della sua esperienza con la Didattica a distanza: “La tecnologia in questo è stato un aiuto: pensare di non vedere i bambini per mesi mi avrebbe resa triste e invece, grazie alla Dad, ho potuto continuare ad avere un contatto con loro anche se virtuale. Ovviamente nulla può sostituire la didattica in presenza!” Ammette quindi.

Entrare nel mondo della scuola? “Non è semplice, ogni anno cambiano regole e leggi”

Venendo poi agli argomenti più pratici, Francesca racconta anche del percorso che l’ha portata in cattedra: “Sono inserita nelle graduatorie regolarmente in quanto la mia laurea è una laurea abilitante. Sono precaria - conferma - ma ho vinto i concorsi ordinari appena svolti, sia infanzia che primaria, e perciò aspetto la stabilizzazione e il ruolo” annuncia con soddisfazione la ragazza.

Ma, come molti altri giovani prof interpellati prima di lei, anche la maestra ammette che lavorare nel mondo della scuola non è una passeggiata: “Non è facile ottenere il posto di ruolo perché in Italia i concorsi vengono banditi con una cadenza triennale, se non ad intervalli più lunghi, e perciò è inevitabile essere precari per un po' di tempo” .

Tuttavia, torna a parlare del suo percorso universitario per sottolineare quanto il giusto titolo di studi sia importante per intraprendere la strada dell’insegnamento: “Penso che la laurea in Scienze della Formazione Primaria sia una laurea che apra le porte al mondo del lavoro facilmente perché non si trovano insegnanti e perciò, da laureati - ma anche ormai ahimè senza nessun titolo di accesso, sospira Francesca - è facile entrare nel mondo della scuola, parlo ovviamente per la scuola primaria.”

Le difficoltà però, secondo l’insegnante, non sono solo legate alle graduatorie, ma anche alla burocrazia che vi gira intorno: “Capire come funziona il mondo della scuola non è semplice! Ogni anno cambiano regole e leggi - conferma Francesca - ma se si vuole fare questo lavoro ci si informa quotidianamente per tenersi aggiornati su ogni riforma.”

Conclude la chiacchierata lasciando qualche consiglio e avviso a chi vorrebbe intraprendere la medesima carriera: “A chi vuole diventare insegnante dico che studiare, aggiornarsi, aprirsi al dialogo e al confronto sono indispensabili per il nostro lavoro. Aggiungo anche che per diventare maestra non ci si improvvisa ma richiede studio ed è un impegno costante e quotidiano.”

Mentre per il suo di futuro non ha dubbi: “Ovviamente, avendo scelto di diventare maestra, non ho intenzione di cambiare lavoro!” Puntualizza l’educatrice.

Data pubblicazione 16 Giugno 2022, Ore 10:00
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