
Eccoci ad un altro capitolo della saga interminabile del cattivo utilizzo dei social. Questa volta la brutta storia porta la firma di 12 studenti giovanissimi, di età compresa tra i 12 e 14 anni, frequentanti una scuola media di Mantova, che hanno reso la loro prof di musica bersaglio di offese ed insulti su Facebook. La Polizia Postale ha denunciato alla Procura dei minori il leader del gruppetto, il solo ad aver compiuto 14 anni che ora è indagato con l’accusa di diffamazione. Gli altri sono stati segnalati.
PROF TI INSULTO SU FB- La trovata dei ragazzini mantovani è forse partita come un gioco. Ignari delle pesanti accuse in cui stavano rischiando di incorrere, gli studenti hanno aperto un falso profilo Facebook, in cui appariva anche il nome dell’insegnante di musica presa di mira, forse oggetto di antipatie e malumori condivisi. La voce si è diffusa in fretta, e il profilo è diventato teatro di una vera e propria gara di insulti. E così piovono commenti, ingiurie che presto sono arrivati alle orecchie della prof. Infatti, la rete di amicizie su Facebook non esclude totalmente i professori e circa l'8% degli studenti ha tra i suoi amici proprio un insegnante, secondo il sondaggio di Skuola.net: forse è stata proprio la rete a tradire i ragazzi.
RAGAZZO TI QUERELO- Ovviamente quest’ultima non ha esitato a sporgere querela. La pagina Facebook è stata immediatamente rimossa e le indagini della Polizia Postale hanno condotto con facilità all’identificazione dei responsabili del fatto. Il fondatore, e forse ideatore, del falso profilo, essendo l’unico quattordicenne, è stato denunciato alla Procura dei Minori con l’accusa di “diffamazione”. Per gli altri è scattata una semplice segnalazione. La prof d’altra parte, non ha accettato la richiesta di conciliazione tra le parti presentata dal Tribunale dei minori di Brescia.
STUDENTI E SOCIAL: CONOSCERE I LIMITI- Gli studenti protagonisti del caso vanno solo ad arricchire la lunga sequenza di denunce sporte contro minori per uso illegale di Internet (solo nel 2013 sarebbero stati 24 i ragazzini denunciati alla Procura dei minori di Brescia). Un dato che ribadisce come i ragazzi , a volte non riconoscano i limiti tra ciò che è legale e ciò che non lo è, e ignorino i pericoli e i rischi che si corrono in rete.
UNA VITA DA SOCIAL- La Polizia Postale può intervenire nei casi in cui si usa internet in maniera sbagliata. Pertanto imparare un corretto uso del web, social compresi, può aiutare a non incappare nei guai e, allo stesso tempo, a difendersi se si finisce nel mirino di qualche cyber-bullo. A tal proposito ricordiamo la campagna informativa “Una vita da social” promossa proprio dalla Polizia Postale che sta facendo da mesi il giro del Paese per mettere in guardia i giovanissimi dai pericoli della rete ed educarli ad un giusto utilizzo della stessa. Il tour ora si trova in Abruzzo, e presto farà tappa in Umbria (7 aprile) e poi Ancona e Pesaro (9 e 10 aprile).
Margherita Paolini