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elia barbetti

La morte di Elia Barbetti a soli 17 anni ha sconvolto tutti. La famiglia porta da oggi in casa una ferita profonda, nel posto vuoto a cena, nella cameretta dove pesa la sua assenza. Ma in particolare questa morte ingiusta ha sconvolto gli studenti, i ragazzi.

Quelli che lo conoscevano e quelli che, semplicemente, ci si riconoscono. Ognuno di loro ha avuto qualcosa da dire, un saluto da lasciare, una parola da dedicare. E la bacheca di Facebook di Elia è diventata un po' come quel diario dove lasciare la propria firma, quando a scuola arriva l'ultimo giorno, e le strade si dividono.

MORIRE DI VITA - Le gite scolastiche sono un momento in cui divorare esperienze, assaporare libertà, fare tutto ciò che non è lecito fare "di solito". Non sappiamo cosa ha spinto Elia giù dalla finestra. Di sicuro sappiamo che l'intento di Elia non era di certo quello di morire. Il suo intento era quello di vivere, la sua smania era quella di crescere. Poter tirare tardi la sera con gli amici, addentare la nuova città, sperimentare un viaggio. Azzardare quel passo in più verso le cose "da grandi" senza, in realtà, ancora esserlo.

FIRME SUL DIARIO - Quando noi della redazione di Skuola.net andavamo a scuola (oggi siamo un po' più grandicelli, ma ci ricordiamo bene) avevamo un diario pieno zeppo così di dediche, frasi, disegni, canzoni, foto. E al momento di separarsi dai compagni di scuola, l'ultimo anno, si chiedeva "la firma" sulle pagine di quel diario. Che poi non era mai semplicemente una firma. Era un segreto finalmente rivelato, un pensiero divertente, un saluto, ma soprattutto un ricordo. Perché sapevamo che, da allora in poi, non sarebbe più stato lo stesso. A volte si trattava di un vero e proprio addio, prima di incamminarsi verso il proprio destino. Oggi che Elia ha preso la sua strada e ha lasciato in lacrime chi gli voleva bene, i suoi compagni hanno usato la sua bacheca di Facebook per confessare il loro affetto e salutarlo un ultima volta. I tempi sono cambiati, i cuori no, rimangono gli stessi. Ciao, Elia...anche da parte nostra.

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Carla Ardizzone -